Con l'ansia talvolta bisogna convivere, ma ciò non vuol dire doverla subire passivamente. Vi sono alcuni esercizi che si possono fare quotidianamente per limitarne gli effetti indesiderati
Con l'ansia talvolta bisogna convivere, ma ciò non vuol dire doverla subire passivamente. Vi sono alcuni esercizi che si possono fare quotidianamente per limitarne gli effetti indesideratiI disturbi d’ansia colpiscono persone di qualsiasi età, genere e condizione sociale e possono creare un disagio significativo in molti aspetti della vita quotidiana, fino a compromettere il lavoro, la vita sociale e quella familiare. Riconoscere l'ansia, quindi, è fondamentale per poter vivere una vita piena, soddisfacente e produttiva.
Fenomenologia dell'ansia: dagli attacchi di panico alle fobie
L'ansia può assumere molte facce e avere altrettante sfaccettature. Le sue forme, insomma, sono innumerevoli: ecco perché riconoscere le caratteristiche di ciò di che proviamo è fondamentale per trovare una soluzione valida e duratura.
Attacchi di panico
Un attacco di panico può durare da pochi minuti a massimo mezz'ora e porta la persona a provare un'improvvisa e intensa apprensione associata a una vivida paura o terrore di morire o di perdere il controllo della propria mente, del proprio corpo. Questi pensieri sono spesso associati a una sensazione di catastrofe imminente e a sintomi somatici come la tachicardia, tremori, sensazione di soffocamento.
Agorafobia
La paura esagerata verso situazioni, oggetti, attività, persone o animali, che non costituiscono reale pericolo per l’incolumità della persona, ma che in casi particolarmente gravi possono limitarne l'autonomia e favorire la comparsa dei sopracitati attacchi di panico. Fra le fobie più diffuse c'è sicuramente l'agorafobia: essa comporta ansia in situazioni o luoghi nei quali la persona crede possa essere difficile o imbarazzante allontanarsi, o in cui potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di panico o forte ansia. Solitamente chi soffre d’agorafobia tende a evitare i luoghi o le situazioni temute o a limitare la propria autonomia affidandosi all’aiuto di familiari o amici.
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Claustrofobia
E’ la paura degli spazi chiusi: ascensori, mezzi di trasporto, luoghi sotterranei, dai quali la persona teme di non poter scappare. Sono in genere circostanze che rischiano di compromettere lo stile di vita e la salute dell’individuo, come anche di danneggiare i rapporti con le persone e con il mondo circostante.
Fobia sociale
A differenza della comune timidezza, la fobia sociale è caratterizzata dalla paura ricorrente di situazioni in cui si potrebbe essere esposti al giudizio degli altri. L’individuo, inoltre, teme di manifestare segnali di imbarazzo come rossore, balbettio, tremori, tensioni muscolari, sensazione di mancanza d’aria o timore di non riuscire a parlare in modo fluido.
Ipocondria
Benché l’ipocondria non sia riconosciuta come un disturbo d‘ansia, vivere tale stato di continua allerta genera una notevole dose di angoscia. La caratteristica principale dell’ipocondria è la convinzione di avere una malattia, ma senza alcun riscontro medico che la giustifichi. In alcuni casi la persona è consapevole dell’eccessiva intensità dei propri timori, ma nonostante ciò non può fare a meno di preoccuparsi.
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