Quando si parla di musicoterapia si fa riferimento ad un approccio terapeutico che utilizza la musica come fosse una vera e propria terapia per curare il fisico e calmare i nervi (non a caso il termine musicoterapia nasce proprio dall’unione delle due parole terapia e musica).
I benefici della musicoterapia
L’utilizzo della voce, degli strumenti musicali, del ritmo e di tutto ciò che appartiene alla sfera musicale, quindi, è finalizzato a migliorare la capacità espressiva del paziente, facendolo diventare al tempo stesso parte attiva del processo terapeutico. In quest’ottica, quindi, la musicoterapia può essere utilizzata con i bambini, ma anche per trattare disabilità e malattie.
Viene infatti consigliata per alleviare particolari situazioni patologiche, ma anche per stimolare persone affette da disturbi neurologici o da traumi gravi. E non è tutto: questo approccio terapeutico può avere effetti benefici su ansia, depressione, ipertensione e insonnia e per favorire un corretto sviluppo del feto in gravidanza.
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Musicoterapia: come funziona
La musicoterapia può produrre effetti benefici sull’organismo sia nell’applicazione passiva che sotto forma attiva. Ma come fa?
A seconda del contesto e della patologia da trattare, lo specialista può consigliare l’ascolto di determinati brani musicali oppure un approccio diverso. Alcune tipologie di pazienti, infatti, possono trarre maggior beneficio cantando o suonando uno strumento musicale.
Questa disciplina è molto attuale, tanto che sono stati svolti numerosi studi sulle possibili applicazioni terapeutiche della musicoterapia. Da ciò è emerso come la musica abbia un’influenza positiva sul cervello e sulle attività neuronali, dal momento che stimola la produzione di betaendorfine.
In base alla tipologia di paziente e alle sue necessità, il terapeuta consiglia una particolare sequenza di brani musicali per stimolare determinati stati d’animo e reazioni cerebrali.
Le note musicali e i suoni, infatti, possono incidere sulla pressione arteriosa, sul sistema cardiovascolare, sul respiro e sulle capacità digestive. E non è tutto: dal punto di vista cerebrale la musica aiuta a sviluppare la concentrazione, la memorizzazione e la capacità di calcolo.
Musicoterapia: le origini
Parlando della storia della musicoterapia, sappiamo che già al tempo dei romani e dei greci la musica e i suoni venivano utilizzati per ottenere effetti positivi sull’umore e sugli stati nervosi. Senza contare che nell’antica Cina si pensava che le note musicali avessero la capacità di far guarire i malati.
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