Quali sono le frasi da dire, e quelle da non dire, a una persona cara affetta da depressione? E come gestire i momenti della vita quotidiana, come i pasti? L’abbiamo chiesto a Tiziana Corteccioni, psichiatra e psicoterapeuta.
Quali sono le frasi da dire, e quelle da non dire, a una persona cara affetta da depressione? E come gestire i momenti della vita quotidiana, come i pasti? L’abbiamo chiesto a Tiziana Corteccioni, psichiatra e psicoterapeuta.Quando si parla di depressione, di solito ci si concentra sulle cause, sui sintomi, sullo stigma che ancora circonda questa condizione. Stavolta invece vogliamo partire dai numeri. Lo studio epidemiologico condotto in Italia nell’ambito del progetto europeo Esemed (European Study on the Epidemiology of Mental Disorders) emerge che nel nostro Paese, ogni anno, c’è circa un milione e mezzo di adulti che soffre di un disturbo depressivo. Nel periodo 2008–2011, circa il 7% degli italiani e delle italiane di età compresa fra i 18 e i 64 anni riferisce sintomi depressivi, soprattutto tra le donne, gli anziani, gli individui che hanno un basso livello di istruzione, versano in difficoltà economiche o non hanno un lavoro regolare.
Considerato che gli abitanti del nostro paese sono circa 59 milioni, statisticamente è molto, molto probabile che ciascuno di noi prima o poi abbia a che fare con una persona depressa. Magari è un lontano conoscente. Magari è un partner, un caro amico, un genitore. Qui le cose si fanno più complesse, perché bisogna sforzarsi di aiutare senza giudicare, di stare vicino senza imporsi. Anche le persone che si sforzano di lasciare da parte ogni pregiudizio, animate dalle migliori intenzioni, tendono a sentirsi sempre un po’ in bilico. “Avrò usato le parole giuste? Non rischio di peggiorare le cose?”. Fermo restando che ogni persona ha una storia a sé, abbiamo chiesto qualche consiglio di carattere generale alla dottoressa Tiziana Corteccioni, psichiatra e psicoterapeuta che riceve a Roma e a Perugia.
Le frasi da dire (e quelle da non dire) a una persona depressa
Cominciamo con le parole. Perché ci sono delle frasi che usiamo nella nostra quotidianità tendiamo a usare con leggerezza, senza sospettare quanto possano ferire chi sta vivendo una fase di depressione.
“Le frasi sbagliate e controproducenti da dire ad una persona depressa sono quelle finalizzate a spronarla ad attivarsi oppure a sottolineare l’assurdità dei sintomi depressivi”, spiega la dottoressa Tiziana Corteccioni. “Frasi del tipo ‘alzati ed esci’, ‘perché fai così? In fondo non ti manca nulla’ non fanno altro che alimentare il senso di fallimento ed inadeguatezza della persona depressa. La depressione è una malattia e come tale andrebbe trattata. In fondo, se quella persona riuscisse ad alzarsi dal letto lo farebbe da sola, senza il bisogno di essere spronata da tutti, continuamente. Invece, avendo un disturbo della psiche, la riattivazione non può avvenire. Più vengono dette frasi di questo tipo, più la patologia potrebbe peggiorare nel tempo”.
Quali sono invece le frasi che possono risultare utili e motivanti? “La motivazione deve essere trovata direttamente dalla persona depressa. In ognuno di noi sono presenti delle risorse psichiche. Quando vengono meno i sintomi depressivi attraverso il percorso di psicoterapia e/o i farmaci, finalmente emerge la forza che il soggetto depresso precedentemente aveva”, risponde la dottoressa. Resta il fatto, continua, che “una persona depressa può beneficiare della vicinanza affettiva dei suoi cari. Stare vicino, sostenere senza giudicare, è il segreto per aiutare chi soffre di depressione. Frasi del tipo ‘ce la faremo insieme ad uscirne’ oppure ‘di cosa hai bisogno per stare meglio?’ sono supportive e non svalutanti”.
Come gestire la vita quotidiana con una persona depressa
Soprattutto se si vive sotto lo stesso tetto di una persona depressa, anche la semplice organizzazione della vita quotidiana pone degli interrogativi tutt’altro che banali. Per esempio, ha senso proporle di fare delle attività insieme? Secondo la dottoressa Corteccioni sì, ma ricordandosi che “non esistono attività che vanno bene per tutti. La persona depressa può aver bisogno di attività che riducono l’ansia, associata spesso ai sintomi depressivi, o che migliorano il tono dell’umore. Un esempio può essere fare un bagno caldo oppure una breve passeggiata se la gravità dei sintomi lo consente”.
Anche i pasti possono rivelarsi sfidanti, tanto più perché la depressione può avere conseguenze opposte tra loro. Da un lato infatti ci sono persone che perdono l’appetito e si devono sforzare di mettersi a tavola. “Se si saltano i pasti sarebbe meglio mangiare poco e spesso senza imporsi pasti abbondanti al fine di evitare nausea o episodi di vomito”, consiglia la dottoressa. Dall’altro lato, ci sono persone depresse che mangiano molto di più, tanto da aumentare di peso. Per loro, spiega la dottoressa Corteccioni, il cibo diventa uno strumento di regolazione emotiva: lo psicoterapeuta può quindi consigliare esercizi di respirazione ad hoc per gestire questi momenti.
Infine, un ultimo suggerimento: se il nostro amico, partner o parente depresso ama il contatto fisico, non dobbiamo aver paura di abbracciarlo. “L’abbraccio – conclude Tiziana Corteccioni – favorisce la liberazione di neurotrasmettitori ed ormoni benefici (ad esempio endorfine ed ossitocina) i quali possono contribuire a migliorare il tono dell’umore”.
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