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Piedi piatti, la guida: cause, sintomi e trattamenti

I piedi piatti sono molto diffusi, ma possono provocare delle conseguenze in età adulta? Vale la pena di curarli, indossando un plantare o anche sottoponendosi all'intervento chirurgico? Facciamo un po' di chiarezza.

I piedi piatti sono molto diffusi, ma possono provocare delle conseguenze in età adulta? Vale la pena di curarli, indossando un plantare o anche sottoponendosi all'intervento chirurgico? Facciamo un po' di chiarezza.

I piedi piatti, che enigma! C’è chi ci convive per tutta la vita senza grossi problemi, chi deve fare i conti con una postura scorretta e tutti i doloretti che ne derivano, e chi ha risolto il problema alla radice sottoponendosi all’intervento chirurgico da bambino. Resta il fatto che, tra i vari tipi di piede, questa condizione è incredibilmente diffusa. Facciamo quindi il punto sulle caratteristiche e sulle conseguenze dei piedi piatti, oltre che sui possibili rimedi (dal plantare ortopedico all’intervento chirurgico). 

Cosa sono i piedi piatti: definizione

In condizioni normali, quando appoggiamo il piede a terra, notiamo che la parte centrale non tocca il suolo. Quando invece la volta plantare è appiattita o del tutto assente, si parla di sindrome pronatoria. O piede piatto, per l’appunto. Non si tratta di una malattia bensì di una conformazione che è del tutto fisiologica nei primi anni di vita e, nella stragrande maggioranza dei casi, si corregge spontaneamente all’età di 6-7 anni.

Nell'adulto 

Se i piedi piatti nei bambini non si correggono da soli e non vengono curati, permangono fino all’età adulta (sono quindi congeniti). Ma è possibile anche che i piedi piatti nell’adulto siano dovuti a un trauma, a una patologia oppure a una disfunzione del tendine tibiale posteriore (tecnicamente dunque si parla di condizione adattiva). 

Nel bambino 

I piedi piatti nei bambini sono assolutamente normali, perché lo strato adiposo è più consistente e l’arcata plantare non è ancora pienamente sviluppata. Diventa il caso di fare qualche approfondimento in più se all’età di 6-7 anni non si nota alcuna evoluzione. Un primo rudimentale esercizio per capire se un bambino ha i piedi piatti è quello di osservarlo di spalle mentre cammina: se il calcagno è leggermente piegato verso l’interno, è bene fare due chiacchiere col pediatra.

Cause dei piedi piatti 

Il piede piatto adattivo, cioè quello che non è congenito ma insorge nel corso della vita, può essere dovuto a diversi fattori:

  • traumi al piede o alla caviglia;
  • sovrappeso o obesità;
  • patologie reumatiche, neurologiche o neuromuscolari;
  • estrema sedentarietà;
  • postura scorretta, anche accompagnata all’uso di scarpe inadeguate;
  • diabete
  • gravidanza (in tal caso però la situazione si risolve spontaneamente dopo il parto).

Hai i piedi piatti? I sintomi 

Avere i piedi piatti è un fastidio? Per la stragrande maggioranza delle persone, assolutamente no: c’è chi ci convive per tutta la vita senza quasi accorgersene. In altri casi, invece, l’appoggio errato del piede (e la postura scorretta che ne deriva) provoca dolori ai piedi stessi, oppure alle articolazioni delle ginocchia o delle caviglie, alle anche o sulla fascia lombare. Soprattutto quando la condizione insorge dopo un trauma o una patologia, può anche capitare di sentire i piedi rigidi, poco sensibili o deboli.

Come si curano i piedi piatti 

Esistono dei rimedi per i piedi piatti? Certamente sì, ma vanno rigorosamente prescritti da un medico, che sceglierà quelli più idonei a seconda della specifica situazione del paziente e, ovviamente, della sua età. Di solito si preferisce intervenire sui bambini, non tanto per il problema in sé ma per scongiurare spiacevoli conseguenze dei piedi piatti nel lungo periodo, come l’alluce valgo o l’artrosi della caviglia.

Scarpe 

Soprattutto durante l’infanzia, quando l’arco plantare si sta ancora formando, il medico può consigliare di indossare delle scarpe ortopediche, calibrate ad hoc sulle caratteristiche del piede. Un metodo che però negli ultimi anni sta cadendo un po’ in disuso, perché si opta piuttosto per il plantare. 

Plantari

Il plantare ortopedico ha infatti il pregio di essere modellato sul piede del paziente e poi applicato a qualsiasi tipologia di scarpa (o quasi). Non bisogna però credere che il plantare guarisca il piede piatto, come se fosse un apparecchio che raddrizza i denti; al contrario, il beneficio che offre è quello di favorire una postura più corretta ed evitare che insorgano dolori.

Esercizi e fisioterapia

Soprattutto per gli sportivi, può essere un’ottima idea rivolgersi a un fisioterapista che aiuti a perfezionare la tecnica di camminata e di corsa. Anche in questo caso vale l’avvertenza già data in precedenza: gli esercizi non modificano la conformazione del piede, ma aiutano a distribuire correttamente il peso alleviando i dolori.

Operazione 

Chi ha la necessità di una cura per i piedi piatti che sia davvero risolutiva deve optare per la chirurgia. L’operazione per il piede piatto di solito viene eseguita tra i 9 e i 14 anni e può essere effettuata con due tecniche, il calcaneo-stop tradizionale (cioè l’inserimento di una piccola vite nel calcagno) o l’endortesi (cioè l’inserimento di una piccola protesi in una cavità presente nel tardo). Entrambe sono mini invasive e lasciano una cicatrice minuscola. Sugli adulti si interviene più di rado, solo quando le conseguenze dei piedi piatti rischiano di diventare pesanti o molto dolorose. Visto che il sistema scheletrico si è completamente formato, le procedure adottate sono differenti; è il chirurgo a scegliere quella più idonea, dopo un’attenta valutazione del caso specifico. 

Credits foto: belchonock / 123rf.com