Idee concrete e strategie innovative per trasformare i buoni propositi in abitudini durature e migliorare la qualità della vita nel prossimo anno
Idee concrete e strategie innovative per trasformare i buoni propositi in abitudini durature e migliorare la qualità della vita nel prossimo annoPiù del countdown, più dei botti e del cotechino con le lenticchie, la vera tradizione del 31 dicembre è la stesura dei buoni propositi per il nuovo anno. Verghiamo su carta o in una nota sul cellulare i più audaci e temerari auspici per noi stessi e nella nostra vita. Scolpiamo nella pietra (lavabile) della mente le più granitiche intenzioni: andare in palestra, mangiare sano, andare a letto presto, fare digital detox. Ma la costanza e i buoni propositi viaggiano su direttrici destinati a incontrarsi per poco, a volte mai. Questo articolo è un regalo per tutti voi. Oggi vi insegniamo come fare la lista dei buoni propositi e come mantenerli.
Come fare la lista dei buoni propositi
Per il 2026 iniziamo con un cambio di prospettiva: sposta il focus dalla semplice "produttività" alla qualità dell'esperienza e della consapevolezza. Basta con il classico "vado in palestra" e "smetto con i dolci". Meglio invece concentrarsi sugli effetti benefici che attività come queste possono generare nelle nostre vite. E poi, sappiamo bene che fare più movimento e stare attenti all'alimentazione è cosa buona e giusta. È tempo di guardare oltre. Ecco, allora, alcuni dei buoni propositi del 2026 che sentiamo di consiglarvi.
Crescita intellettuale e mentale
Per alimentare la crescita intellettuale e mentale, vi consigliamo di praticare lo "Scomfort Journaling". Invece di scrivere cosa ti rende felice, dedica 5 minuti a settimana a scrivere di una conversazione o situazione che ti ha messo a disagio e analizza il perché. Si tratta di uno strumento di auto-osservazione che ti aiuterà a crescere e a migliorare la relazione con te stesso e con gli altri.
Dieta dell'informazione
Adottate la "Dieta dell'Informazione". Basta abbuffate di social e il consumo passivo di news. Meglio leggere un saggio o frequentare un corso online su piattaforme come Coursera su un argomento di cui non sai assolutamente nulla. Imparare qualcosa di nuovo "accende" il nostro cervello in modi insospettabili. In questo modo ci difendiamo anche da tutti i disagi che derivano dall'iperconnessione.
Imparare a dire "Non lo so"
Imparate a dire "Non lo so" perché mettendoci in dubbio, invece di dare opinioni su temi che non conosci approfonditamente, può diventare un trampolino di lancio verso una crescita personale e professionale. Meglio, dunque, coltivare l'umiltà intellettuale.
Coprifuoco digitale
Il benessere passa attraverso un po' di disciplina, ma niente che il buon senso non possa rendere facile. Ad esempio, quando si parla di diminuire l'uso del cellulare, vi basterà stabilire un "coprifuoco digitale". Spegnere ogni dispositivo 90 minuti prima di dormire può permettere di usare quel tempo per attività analogiche come leggere, disegnare o fare meditazione.
Micro vacanze
Per alimentare il senso di scoperta reale, non aspettare le ferie: vivere delle micro-avventure consente di svagarsi, svuotare la mente e scoprire luoghi sconosciuti nel territorio in cui si vive. Una volta al mese, visita un luogo nel raggio di 50km dove non sei mai stato, usando solo mezzi pubblici o la bici.
Resilienza fisica
Pratica l'allenamento della "resilienza fisica". Qui si va oltre la semplice palestra, per molti un'autentica conquista. Integrate il tutto con attività che sfidano la coordinazione e la paura, come l'arrampicata indoor o un corso di ballo complesso. E' anche più divertente e stimolante che trascorrere il tempo in sala attrezzi in compagnia dei propri pensieri.
Niente telefono a tavola
In una società sempre più atomizzata, è bene lavorare anche sulle relazioni e la socialità. Applicate la regola del "Niente telefono a tavola". Vale per te e per chi è con te. Se qualcuno lo usa, offriti di pagare il caffè se resiste fino alla fine del pasto. E' anche un ottimo insegnamento per i più giovani, costantemente iperconnessi.
Lettere di gratitudine
Scrivete lettere di gratitudine inaspettate. Che sia cartacea o un'email dettagliata, apritevi a una persona che ha influenzato positivamente la vostra vita, anche se sono passati anni. Pur senza un motivo specifico, questa operazione vi costringerà a riflettere sulla vostra vita e ad analizzare sentimenti sopiti.
Ascolto attivo
Per migliorare la socialità, la conversazione e le relazioni con gli altri, praticate l'ascolto attivo. Durante le conversazioni, provate a non interrompere mai e a non formulare la vostra (anche solo mentalmente) risposta mentre l'altro sta ancora parlando. Vedrete inaspettati benefici.
Come mantenere i buoni propositi
Ora, la sfida più importante: impariamo come mantenere i buoni propositi. Che, a ben guardare, è un bel proposito anche questo.
Intanto, iniziamo con l'accettare che non è possibile attuarli tutti. Scegline tre che rispecchiano i tuoi valori correnti e trova il modo di monitorali: un'app o un semplice diario cartaceo possono bastare.
Poi c'è anche qualche trucchetto, come il metodo SMART Evoluto. SMART sta per: Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti e Temporizzati. Questi aggettivi si riferiscono naturalmente ai traguardi da raggiungere, che non devono essere vaghi come un generico "Voglio leggere di più", ma precisi come questo: "Leggerò un capitolo ogni martedì e giovedì sera alle 21:30 per finire un libro al mese".
Prova l'Habit Stacking (Concatenamento). Basta collegare il nuovo proposito a un'abitudine già consolidata. La formula dovrebbe suonare più o meno così: "Dopo aver preparato il caffè (abitudine attuale), farò due minuti di meditazione (nuovo proposito)". Facile, no?
Infine, gestisci i Fallimenti con "compassione". Questo è forse il passo più importante e che segna il raggiungimento del proposito più importante: quello dell'essere più buoni con noi stessi. Viviamo immersi in competizione, negatività, rabbia e frustrazione. La pace, dunque, deve iniziare dalla nostra mente, dal nostro cuore e dalla nostra anima da guarire e nutrire con emozioni buone.
Accettiamo, dunque, il fatto che è statisticamente probabile che tu interrompa la catena di abitudini a un certo punto. La chiave è non saltare mai due volte di fila. Se manchi un giorno, riprendi immediatamente il successivo senza punirti, concentrandoti sulla motivazione intrinseca che ti ha spinto a iniziare. Invece di colpevolizzarti, analizza l'accaduto come se fossi uno scienziato che osserva un esperimento. Se il fallimento è dovuto alla stanchezza serale, sposta l'attività al mattino. Cambia il sistema, non la tua autostima.
Foto di apertura: Freepik

