Il tumore al testicolo è una malattia che colpisce le gonadi maschili. I sintomi iniziali possono includere dolore o la comparsa di un nodulo, in presenza dei quali è importante rivolgersi ad uno specialista.
Il tumore al testicolo è una malattia che colpisce le gonadi maschili. I sintomi iniziali possono includere dolore o la comparsa di un nodulo, in presenza dei quali è importante rivolgersi ad uno specialista.Quella al testicolo è una forma di tumore rara: rappresenta, infatti, solo l’1% delle forme cancerogene maschili, nonché il 3-10 per cento dei tumori legati all’apparato urogenitale degli uomini.
Tuttavia, di contro, è la tipologia tumorale più comune negli uomini di età compresa tra 15 e 35 anni. Tendenzialmente, colpisce solo uno dei due organi e nella maggioranza dei casi (circa il 95%) è legato ad un’anomala alterazione nella replicazione delle cellule germinali (ovvero quelle da cui provengono gli spermatozoi).
Tumore al testicolo: che cos’è
Questa forma tumorale colpisce le gonadi maschili (i testicoli), ovvero gli organi deputati alla produzione di alcuni ormoni (come il testosterone) e degli spermatozoi (gameti), indispensabili per la fertilità e la riproduzione.
Se questa malattia è di origine germinale prende il nome di seminoma e colpisce le cellule responsabili della formazione degli spermatozoi. Se, invece, non è germinale prende il nome di non seminoma. È il caso, ad esempio, del tumore alle cellule di Leydig o del tumore alle cellule del Sertoli.
I sintomi
Foto: kenchiro95/123RF
La sintomatologia è abbastanza eterogena e comprende perlopiù dolore e gonfiore allo scroto o ai testicoli, presenza di un nodulo (o di un grumo) testicolare, fastidio alla zona inguinale e idrocele.
Tuttavia, in alcuni casi si può avvertire senso di pesantezza allo scroto, malessere generale, emospermia e tracce di sangue nelle urine.
Davanti alla presenza di sintomi anomali (che in molti casi possono essere appurati tramite autopalpazione), dunque, è molto importante rivolgersi tempestivamente ad uno specialista per giungere ad una diagnosi certa. Tuttavia, è bene ricordare che talvolta il tumore al testicolo può essere anche asintomatico.
Le cause e le conseguenze
Le cause del tumore al testicolo non sono note, tuttavia alcuni fattori di rischio e determinate condizioni predisponenti possono incidere negativamente sull’insorgenza della malattia. È il caso, ad esempio, di criptorchidismo (ovvero la mancata discesa del testicolo), familiarità o infertilità.
Se questa patologia non viene curata adeguatamente, il tumore può diffondersi anche in altre parti del corpo attraverso il sistema linfatico o quello sanguigno andando in metastasi.
In base alla grandezza della massa e alla capacità di diffusione, dunque, si distinguono quattro stadi del cancro al testicolo:
- Stadio 1: il tumore è limitato al solo testicolo affetto;
- Stadio 2: il tumore comprende anche i linfonodi limitrofi;
- Stadio 3: il tumore si è diffuso anche ai linfonodi del torace;
- Stadio 4: il tumore si è diffuso fino a colpire anche altri organi del torace e dell’addome.
Trattamento e cure
Il trattamento e le cure variano in base alla gravità e allo stadio del tumore. Tuttavia, le opzioni a disposizione sono essenzialmente tre: la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. Sarà sempre lo specialista di riferimento a consigliare l’iter terapeutico più adeguato in base alla diagnosi del paziente.
Quando il cancro viene diagnosticato tempestivamente ed è in fase iniziale solitamente si opta per l’intervento chirurgico che permette di asportare il testicolo affetto (che prende il nome di orchiectomia). Nei casi più seri, inoltre, può essere necessario ricorrere anche ad alcuni cicli di radioterapia o chemioterapia per distruggere eventuali cellule neoplastiche presenti nell’organismo.
Qualora l’orchiectomia sia bilaterale (ovvero qualora vengano asportati entrambi i testicoli) è possibile che al paziente venga consigliata anche una terapia ormonale a base di testosterone. Infine, se il tumore ha intaccato anche i linfonodi addominali, il medico potrà consigliare di rimuovere anche questi ultimi tramite intervento chirurgico.
Foto apertura: archnoi1/123RF