Secondo alcuni recenti studi, tra gli alimenti anti-covid figurano un insieme di cibi contenenti quercetina, come ad esempio capperi, cipolla rossa e radicchio. Ma è davvero così o si tratta dell’ennesima fake news sul coronavirus?
Molti giornali hanno riportato la notizia vedendo in questa sostanza una sorta di “alternativa” alla scoperta del vaccino. Ma i dubbi che si tratti solo di una bufala restano enormi. Come sottolineato anche dalla Food and Drug Administration (FDA).
Cos’è la quercetina
La quercetina (o quercitina o quercetolo) è un pigmento vegetale presente in alcune piante e in vari ortaggi. Parliamo di una molecola di origine naturale dal sapore amaro, nonché elemento nutritivo dalle innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo.
Questa sostanza, infatti, stimola naturalmente la risposta del sistema immunitario e aiuta a regolare un'eccessiva infiammazione. Inoltre, favorisce la biogenesi dei mitocondri, rafforza le pareti capillari e sostiene l’azione della vitamina C.
Ma non è tutto: la quercetina, infatti, è antiossidante, protegge il sistema nervoso, contrasta l’invecchiamento cellulare e contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo cattivo. E secondi alcuni studiosi inibisce anche il SARS Cov-2 andando così, di fatto, a diminuire la "potenza" dei sintomi del Covid.
Quercetina e Coronavirus: lo studio internazionale
Stando ad un recente studio internazionale pubblicato sulla rivista International journal of biological macromolecules questa sostanza potrebbe contrastare il coronavirus. I ricercatori, infatti, hanno eseguito uno screening su 150 composti, giungendo alla conclusione che la quercetina sarebbe in grado di destabilizzare la proteina (3CLpro) del virus che incide sul suo sviluppo.
Ma non è tutto: secondo gli esperti, infatti, le ridotte dimensioni e la particolare struttura chimica del quercetolo renderebbero tale sostanza una base ideale per sviluppare una molecola di sintesi ottimale. Tuttavia, al momento il lavoro è stato condotto unicamente in vitro (e pertanto non si tratta di uno studio clinico), sebbene i ricercatori si siano dimostrati ottimisti in tal senso.
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L’articolo pubblicato su Aging
In realtà, però, la questione non è proprio recentissima: già a marzo scorso, infatti, sulla rivista Aging era stato pubblicato un articolo in cui il professore Michael Lisanti si soffermava sulla possibile azione “senolitica” degli alimenti contenenti quercetina.
Nello specifico, nel documento lo studioso affermava come questi cibi fossero in grado di limitare l’invecchiamento cutaneo, rappresentando al tempo stesso anche una nuova via di guarigione contro il coronavirus. Il tutto, però, senza riportare nessun dato inconfutabile, né alcuna evidenza scientifica.
La posizione della Food and Drug Administration (Fda)
La Food and Drug Administration (FDA) - ovvero l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici - ha diffidato alcune aziende a promuovere integratori ed alimenti con quercetina come fossero possibili prodotti anti Covi-19.
E l’ha fatto utilizzando parole forti: “Sulla base della nostra revisione e delle nostre verifiche- si legge, infatti, su un documento della FDA pubblicato online- riteniamo che questi prodotti siano nuovi farmaci non approvati. E pertanto venduti in violazione della sezione 505 (a) del Federal Food, Drug, and Cosmetic Act (FD&C Act), 21 USC § 355 (a)”.
Alla luce di tutto questo, dunque, l’ente governativo ha vietato la commercializzazione di tali rimedi anti-coronavirus. Sottolineando come ad oggi “non esiste alcuna prova concreta, tangibile e scientifica che gli alimenti contenenti quercetina possano di fatto contrastare il virus”.