La fibromialgia è una malattia invalidante non facilmente diagnosticabile che colpisce principalmente donne di età compresa tra i 30 e i 55 anni e che implica dolori forti e diffusi in tutto il corpo.
Fibromialgia: le difficoltà nella diagnosi
Tuttavia, davanti a un quadro clinico come questo, gli esami clinici possono dare comunque esito negativo e i pareri medici essere talvolta molto discordanti. Giungere ad una diagnosi certa, quindi, può essere un iter veramente complesso per il malato, con conseguenze deleterie anche dal punto di vista psicologico.
Le cause della fibromialgia
Al giorno d’oggi, le terapie anti-fibromialgia non sono ancora pienamente risolutive e sono perlopiù finalizzate a controllare il dolore e gli altri sintomi (stanchezza, rigidità, disturbi del sonno, mal di testa e di schiena). Infatti, le cause all’origine della patologia non sono ancora certe, anche se si pensa che il cervello delle persone che soffrono di questa malattia tenda ad ampliare erroneamente le sensazioni dolorose.
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Perché la fibromialgia viene trattata con antidepressivi
Molti studiosi, quindi, ipotizzano una particolare disfunzione dei neurotrasmettitori, in particolare della serotonina e della noradrenalina. Non è raro, pertanto, che i medici possano consigliare di trattare la fibromialgia con gli antidepressivi, che sono i farmaci che regolano l’attività di questi neurotrasmettitori.
Non c’è da stupirsi: gli antidepressivi, infatti, possono essere utilizzati nella cura del dolore cronico e non solo per curare la depressione (o disturbi analoghi). Inoltre, parlando di fibromialgia, è stato anche dimostrato un collegamento specifico tra quest’ultima e alcune forme di ansia e depressione.
Fibromialgia: la terapia multidisciplinare
A questa tipologia di farmaci, inoltre, possono essere associati anche medicinali miorilassanti, analgesici e anti-infiammatori non steroidei (FANS). Tuttavia, per alleviare la sintomatologia, alle cure tradizionali possono essere associati anche trattamenti non farmacologici.
Alcuni specialisti, ad esempio, promuovono l'educazione del paziente proponendo esercizi aerobici mirati, terapie fisiche (TENS, ionoforesi, termoterapia ecc.) o anche la terapia cognitivo-comportamentale.
Questo perché recenti studi hanno dimostrato come la combinazione di diversi approcci multidisciplinari abbia migliorato e potenziato i risultati ottenuti nel trattare i sintomi dolorosi della fibromialgia.
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