L'infertilità di coppia è un problema che affligge circa il 16% della popolazione mondiale. Ecco le principali cause e i trattamenti più praticati.
L'infertilità di coppia è un problema che affligge circa il 16% della popolazione mondiale. Ecco le principali cause e i trattamenti più praticati.Anno dopo anno l'Italia vede accanto alla parola "nascite" un segno negativo. L'ultimo dato disponibile è del 2022 e racconta di appena 392.598 nati, -1,9% rispetto ai 400.249 del 2021. Non si tratta di un effetto di chi sceglie di non avere figli, ma anche dell'aumento dell'impatto dell'infertilità di coppia sulla popolazione italiana. Quella che l'Oms classifica come patologia non riguarda solo l'Italia, ma il mondo intero. Secondo gli ultimi dati, il fenomeno interessa una persona su sei, senza discriminazione di genere, di ceto e di nazionalità.
Cos'è l'infertilità
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) afferma che l’infertilità è una patologia del sistema riproduttivo maschile o femminile che “può causare un disagio significativo, stigma e difficoltà finanziarie, influenzando il benessere mentale e psicosociale delle persone”. Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile. Ma secondo l'Oms una non trascurabile percentuale di coppie riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, per cui molti preferiscono parlare di infertilità dopo 24 mesi.
L'infertilità in Italia e nel mondo: i dati
Secondo le stime. circa il 17,5% della popolazione adulta soffre di infertilità, con una variazione limitata nella prevalenza tra le regioni del pianeta, stimata al 17,8% nei Paesi ad alto reddito e al 16,5% in quelli a basso e medio reddito. Stando ai dati del Ministero della Salute (2019), l'infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie.
Le cause dell'infertilità
Nel corso degli ultimi anni si è registrato un incremento delle patologie acute e croniche della sfera riproduttiva. Tra le donne sono aumentate alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche, fibromi uterini, endometriosi, alterazioni ormonali e ovulatorie.
Tra gli uomini sono aumentate, invece, le condizioni che alterano la produzione ormonale, riducono il testosterone e modificano la struttura e la funzione del testicolo, come varicocele, criptorchidismo, malformazioni genitali, infiammazioni testicolari, patologie prostatiche. Gli studi medici hanno documentato una ridotta produzione di spermatozoi negli ultimi 50 anni, pari a circa il 30-40% in meno rispetto al passato, oltre a una peggiore qualità dello sperma.
Le motivazioni sembrano essere per lo più ambientali: aumento delle temperatura, inquinamento da sostanze chimiche come cadmio o Pfas che interferiscono con l'attività ormonale, ma anche fumo, obesità o eccessiva magrezza, sedentarietà ma anche troppa attività sportiva. Per alcune cause si può intervenire con diagnosi tempestive, cure farmacologiche e terapie adeguate, ma anche con la prevenzione e l’informazione.
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L'infertilità si può curare?
Cosa fare in caso di infertilità è una delle domande più frequenti e digitate in rete sul tema. La risposta non è semplice: i rimedi - naturali e non - sono numerosi. In generale, prima di ricorrere alla medicina, è necessario analizzare il proprio stile di vita dentro e fuori la camera da letto e iniziare correggendo ciò che può impattare sull'infertilità di coppia.
Rimedi naturali
Prima di tutto, anche se sembra pleonastico dirlo, bisogna avere rapporti sessuali senza usare contraccettivi. Nello specifico, bisogna conoscere bene il proprio ciclo mestruale, in modo da fare l'amore nei giorni "giusti". Infatti, l'ovulazione dura circa 24 ore e non sempre è facilmente riconoscibile. Anche farlo nei due o tre giorni prima e dopo questo momento aiuta. Per questo è bene avere un calendario dell'ovulazione, rilevare la temperatura basale, analizzare la presenza di muco cervicale (una specie di gelatina trasparente) ed eseguire dei test di fertilità. Si tratta di sondare attraverso una striscia la concentrazione ormonale corrispondente all'ovulazione, bagnandola con dell'urina.
L'uomo deve mantenere alta la qualità dello sperma, eiaculando almeno una volta al giorno. Accumulare liquido seminale favorisce il ristagno, una scelta sbagliata al fine procreativo. Inoltre, è sconsigliabile anche eiaculare poco prima dei rapporti sessuali finalizzati al concepimento, in quanto lo sperma appena sintetizzato potrebbe contenere molti spermatozoi incompleti. Abbassare i livelli di stress fa parte delle attività preventive, assieme a un fattore cruciale: fare l'amore anche solo per il piacere di farlo.
Dopo il rapporto la donna dovrebbe rimanere in posizione sdraiata per almeno 30 minuti.
Cruciale anche l'alimentazione, che deve essere equilibrata, ricca di vitamine, acidi grassi e amminoacidi essenziali.
Check-up medici
Se dopo aver curato gli aspetti legati allo stile di vita e all'attività sessuale non si sono ottenuti i risultati sperati, si deve passare ai controlli ginecologici di routine.
La donna deve controllare i fattori ovarici limitanti come sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), anovulazione, insufficienza ovarica, menopausa precoce. Poi ci sono i fattori uterini, cioè alterazioni anatomiche dell'utero, come le malformazioni congenite o acquisite, responsabili anche di aborti ripetuti. Da non trascurare i fattori tubarici, cioè anomalie che ostacolano l'incontro ovulo-spermatozoo ovvero impermeabilità o ostruzione, salpingite. Infine, ci sono i fattori cervicali: alterazioni anatomiche o funzionali che interferiscono con il flusso degli spermatozoi, quali impermeabilità e chirurgia previa.
L'uomo deve effettuare un controllo dall'andrologo per ricercare fattori genetici, anatomici, ambientali. Tra quelli genetici ci sono le anomalie dello sperma. Tra quelli anatomici, possono esserci ostruzioni dei condotti di passaggio dello sperma o la presenza di varici. Sul liquido seminale possono influire anche malattie virali da parotite o disfunzioni ormonali.
In ogni caso il primo esame che l'andrologo consiglia è lo spermiogramma, che valuta volume sperma, numero spermatozoi, concentrazione spermatozoi, motilità totale, motilità progressiva, vitalità, morfologia, pH sperma, leucociti, MAR test.
L'infertilità di coppia può essere una combinazione di più di un fattore tra quelli elencati.
Trattamenti medici
Una volta accertato il quadro clinico della coppia, si passa a trattare l'infertilità. I medici possono procedere con la stimolazione ovarica e testicolare. In caso di presenza di varicocele, si può avviarne la rimozione. Allo stesso modo, il ginecologo può chiedere l'asportazione, dove presenti, di polipi uterini, fibromi sottomucosi, aderenze, cisti ovariche, endometriti ecc.
La riproduzione assistita è uno dei trattamenti medici consigliati a chi vive una condizione di infertilità di coppia. La procreazione medicalmente assistita (PMA), comunemente detta "fecondazione artificiale", è l'insieme delle tecniche utilizzate per aiutare il concepimento in tutte le coppie, nei casi in cui il concepimento spontaneo è impossibile o estremamente remoto.
C'è la PMA di primo livello, nota anche come inseminazione artificiale: consiste nel depositare il seme maschile all'interno dell'utero della donna con l'utilizzo di una cannula dentro l'orifizio cervicale.
La PMA di secondo livello è chiamata anche fecondazione in vitro o FIVET (Fertilizzazione in Vitro Embryo-Tranfer). Si basa sul prelievo di un ovocita per via vaginale e sulla successiva fecondazione in laboratorio con uno spermatozoo isolato dallo sperma.
La ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo) è una tecnica di micromanipolazione che prevede l’iniezione del singolo spermatozoo nel citoplasma dell’ovocita che ha raggiunto la maturità nucleare. A poche ore dalla penetrazione dello spermatozoo avvenuta mediante tecnica FIVET o ICSI, il nucleo di origine femminile completa la sua coltura maturazione e in questa fase viene detto pronucleo femminile.
Le tecniche di terzo livello sono la TEFNA, ovvero l'Aspirazione percutanea testicolare con ago sottile. Consente di recuperare nei pazienti con azoospermia ostruttiva spermatozoi fino al 100% dei casi. La TESE è l'estrazione testicolare degli spermatozoi, un intervento che si può eseguire in anestesia spinale o sedo-analgesia e prevede l’estrazione chirurgica di piccolissimi frammenti di tessuto testicolare in uno o entrambi i testicoli. I frammenti prelevati vengono successivamente processati per la ricerca degli spermatozoi.
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