L’uomo è l’unico mammifero che continua ad assumere il latte anche dopo lo svezzamento e in età adulta. Questa particolarità, dunque, ha spesso acceso discussioni tra gli esperti e messo sotto accusa questo alimento.
In America, inoltre, da alcuni anni è stata promossa e fortemente pubblicizzata una campagna (Got Milk) che spinge a consumare quotidianamente latte per aumentare l’apporto di calcio, considerato benefico per rinforzare l’apparato scheletrico e per prevenire l’osteoporosi. Tuttavia, questa connessione diretta non ha trovato riscontro nei pareri medici, attirando forti critiche.
Il latte vaccino è di per sé un alimento completo perché contiene lattosio, sali minerali, vitamine, proteine, calcio, fosforo, potassio e grassi. La comunità scientifica condivide il fatto che stimoli i fattori di crescita, rendendolo di fatto adatto al consumo nei bambini.
La Società Italiana di Nutrizione Umana, comunque, raccomanda che le dosi di consumo quotidiano non eccedano le 3 porzioni al giorno. Per fare chiarezza, una porzione corrisponde a 125 ml di latte e yogurt, a 100 grammi di formaggio fresco o a 50 grammi di quello stagionato.
Come abbiamo visto, questo alimento contiene anche zuccheri semplici come il lattosio e grassi. Pertanto, se si deve ridurre l'apporto di grassi e di colesterolo nella propria alimentazione, è bene preferire il latte a ridotto contenuto di grassi (ovvero quello scremato o parzialmente scremato).
Alcune persone, tuttavia, sono intolleranti al latte perché per digerirlo correttamente è necessaria la presenza di un particolare enzima nell’intestino. In tal caso possono verificarsi sintomi come meteorismo, flatulenze, diarrea, dolori e crampi addominali. Per appurare tale intolleranza, dunque, è sufficiente fare il breath test, un esame non invasivo.
Tra le accuse mosse a questo alimento, infine, c’è anche quella relativa ad una possibile correlazione tra il consumo di latte a l’aumento di incidenza di tumori all’ovaio, al seno e alla prostata. Sebbene negli anni siano stati svolti diversi studi a riguardo, ad oggi gli esiti sono discordi tra loro (così come i pareri degli esperti) e tale incidenza pertanto non può essere confermata in maniera certa.