A spasso per la città toscana fra antico e moderno
A spasso per la città toscana fra antico e modernoArrivando da Arezzo e percorrendo la statale in direzione di Terontola e del lago Trasimeno, Cortona appare in alto sulla sinistra, un po’ in lontananza, a coprire metà collina con le sue case di pietra. Benché non raggiunga i 25.000 abitanti, non si può certo chiamarla paese: è una città in tutto e per tutto, tanto è importante la sua storia. Da lì il panorama abbraccia tutta la val di Chiana, delimitata in lontananza dal monte Amiata, mentre a sinistra lo sguardo raggiunge il Trasimeno e le piane intorno.
Benché sia comodamente raggiungibile da ogni parte d’Italia, vista la sua centralità, è molto più conosciuta e amata dagli stranieri, soprattutto inglesi e americani. Il perché si potrebbe far risalire al Settecento. Galeotto fu un libro, scritto dallo storico e filologo scozzese Thomas Dempster, intitolato De Etruria regali. Scritto nel 1615 ma pubblicato solo nel 1724, può essere definito il primo testo di etruscologia, o di ‘etruscheria’, come viene battezzata inizialmente questa disciplina storica che si occupa dello studio del misterioso popolo degli Etruschi. Nel 1726 verrà fondata a Cortona la prima Accademia etrusca, e si inizieranno a raccogliere i primi reperti archeologici in un museo. L’Ottocento, poi, è il secolo del Romanticismo, che esalta il fascino delle rovine e delle cose antiche, e Cortona acquisterà ulteriore successo presso gli appassionati dell’arte e dell’antico.
Rispetto a tante città storiche Cortona ha il merito di essere rimasta intatta: circondata dalle mura, di cui ancora una parte sono quelle ciclopiche etrusche, conserva del suo impianto urbano l’antica struttura medievale. La collina su cui sorge raggiunge i 500 metri di quota: vedendola dal basso si intuisce l’andamento delle strade, con le vie principali che spesso si sviluppano in piano, collegate tra loro da strette e ripide viuzze solo pedonali, con arcate e gradini.
Da lì i cortonesi videro, nel 217 a.C., la terribile sconfitta delle legioni romane nella battaglia del Trasimeno da parte dell’esercito di Annibale, talmente sanguinosa da aver dato i nomi a certe località lì intorno: Ossaia e Sanguineto, per esempio. La città fu poi distrutta dai Goti nel 450; torna poi rapidamente al suo splendore, divenendo uno dei primi liberi comuni e battendo moneta propria. Successivamente divenne signoria, poi entrò a far parte del Granducato di Toscana.
Passeggiare per la città offre la possibilità di rivivere secoli di storia: le mura etrusche, le tipiche case medievali, di origine trecentesca, che sporgono a sbalzo in via Iannelli e in via San Benedetto. Poi i palazzi Casali, Comunale, il Palazzo del Capitano del Popolo. Palazzo Casali ospita il Museo dell’Accademia Etrusca, fondato già nel 1727, che conserva numerosi pezzi etruschi ritrovati nella zona, fra cui il celebre lampadario, del V secolo a.C. Nel Museo Diocesano si trovano capolavori del Beato Angelico (l’Annunciazione) e di Signorelli, che proprio a Cortona nacque. La chiesa di San Francesco, del XIII secolo, fu fatta costruire da frate Elia, grande amico del santo umbro, e ancora oggi mostra la sua grandiosità. La salita verso la chiesa di Santa Margherita, che domina la città, può avvenire seguendo la via Crucis ma anche percorrendo le stradine acciottolate: in questo percorso accade di imbattersi in un luogo magico e appartato, la piccola corte davanti alla chiesetta di San Niccolò, circondato da cipressi, da dove la vista si apre fino all’Amiata.
Il centro cittadino è vivace e pieno di vita: lungo via Nazionale, che i cortonesi però chiamano Ruga Piana, si incontrano negozi antiquari, a testimonianza della tradizione che viene portata avanti e che culmina tra la fine di agosto e l’inizio di settembre con l’importante Mostra dell’Antiquariato, la più vecchia d’Italia, che nel 2013 è arrivata all’edizione numero 51. Ad allietare il palato dei turisti, invece, a metà agosto si tiene la Sagra della Bistecca: su una griglia lunga 14 metri, ai giardini pubblici del Parterre, si cuociono le famose bistecche di chianina.
Cortona però è anche città moderna: dal 1970 l’università americana della Georgia vi tiene corsi universitari. E oltre ad aver dato i natali a personaggi illustri, come i pittori Luca Signorelli (1445-1523), Pietro da Cortona (1596-1669) e Gino Severini (1883-1966), è anche la città di Jovanotti, che ha utilizzato l’antica fortezza del Girifalco per le prove del suo tour musicale del 2013.