Un viaggio lungo il bordo più settentrionale della regione
Un viaggio lungo il bordo più settentrionale della regioneL’itinerario parte dalla zona nordovest della Toscana, da quella punta che si insinua tra Liguria ed Emilia: anche se in questo modo, paradossalmente, si inizia il viaggio dalla ‘meno toscana’ delle subregioni, la Lunigiana (alta valle del Magra). Provenendo da nord, superato il passo della Cisa, si giunge sul versante tirrenico della penisola e subito si incontra Pontremoli. Tradizionale luogo di origine di molti librai, è sede del noto premio Bancarella, istituito nel 1952, che premia il libro di maggior successo commerciale. La cittadina merita una visita specialmente per il Museo delle Statue Stele della Lunigiana, ospitato nel castello del Piagnaro e simbolo dell’antica civiltà lunense.
La vallata, allargandosi, dimostra di essere originata da un bacino lacustre geologicamente abbastanza recente e riceve pittoresche valli minori affluenti, come quelle del Taverone e dell’Aulella. Poco dopo Aulla si entra per un breve tratto nell’estremo lembo orientale della Liguria, dove il Magra finisce per sboccare in mare tra Sarzana e il monte Marcello. I resti archeologici di Luni, che valgono una visita con l’annesso museo, precedono di poco il confine della Toscana amministrativa.
Si rientra nella regione, scoprendo ancora paesaggi inconsueti. Effettuando due brevi deviazioni si possono visitare Massa e Carrara, città quasi gemelle, sdoppiate sul mare in due gradevoli marine simili tra loro. A Carrara molto interessanti sono il duomo romanico-gotico e il Museo civico del marmo; a Massa i monumenti più rilevanti sono il rinascimentale palazzo Cybo-Malaspina e la rocca. Il primo fu edificato dai Malaspina nel XV secolo e successivamente riorganizzato dai Cybo intorno a un cortile secentesco; la rocca è medievale e dal cammino di ronda dell’annesso castello si ha uno splendido colpo d’occhio sulla città e sul litorale.
Da Marina di Massa si può seguire la strada litoranea fino a Viareggio, fermandosi lungo il percorso presso Forte dei Marmi, dove è d’obbligo percorrere il pontile proteso verso il mare, dal quale, volgendo lo sguardo verso la costa, si può godere di un bellissimo panorama della catena apuana. Le Apuane sono interessanti viste anche dall’interno e Forte dei Marmi è un luogo adatto da cui partire per l’attraversamento, anche se le strade non sono molte e tutte impervie.
Puntando verso nordest si raggiunge Seravezza, per entrare poi nel Parco Regionale delle Alpi Apuane, dove il paesaggio si fa aspro, dominato dal biancheggiare onnipresente degli squarci marmiferi e punteggiato da minuscoli insediamenti, incastonati quasi miracolosamente a mezza costa dei ripidi pendii. Famose in passato soprattutto per le cave di marmo, oggi le Apuane sono note anche per il piccolo centro di Colonnata e per la sua peculiarità gastronomica: il lardo omonimo. Nel passato chi lavorava nella cave conservava il lardo da stagionare in vasche di marmo, il materiale più economico e facilmente reperibile nella zona. Si è scoperto poi che la porosità del marmo e una particolare preparazione delle vasche conferiscono al prodotto un peculiare sapore, e ne è nata una specialità.
Tornando all’itinerario, dopo la galleria del Cipollaio, a 800 metri di altezza, si inizia a scendere lungo il torrente Turrite Secca fino al bordo interno delle Apuane, segnato dalla valle superiore del Serchio. Si giunge così a Castelnuovo, capoluogo di un’altra tipica area dell’Appennino settentrionale: la Garfagnana, ricca di ricordi letterari. Da qui è possibile discendere la valle verso Castelvecchio, dove Pascoli trascorse lunghi periodi, e verso Barga, di cui si possono apprezzare l’impianto medievale e il duomo, dal cui panoramico piazzale è chiaramente identificabile l’antico delta del preistorico lago garfagnino.
Arrivati alla confluenza nel Serchio del suo maggior tributario, la Lima, conviene risalire verso la valle di questo affluente: è la deviazione verso il passo dell’Abetone, che riporta verso il confine regionale con l’Emilia Romagna. L’itinerario si conclude in un antico centro termale di origine medievale, Bagni di Lucca, formato da frazioni distribuite lungo la Lima e sui pendii collinari.
Da Pontremoli a Bagni di Lucca.
200 km circa