Terminati i Bootcamp, i live sono a un passo. Ma prima i giudici devono fare i tagli più dolorosi ai rispettivi roster. Le pagelle della serata.
Terminati i Bootcamp, i live sono a un passo. Ma prima i giudici devono fare i tagli più dolorosi ai rispettivi roster. Le pagelle della serata.Prima regola degli Home Visit: non parlate mai degli Home Visit. Il che sarebbe meglio, forse, ma falso: la prima e unica regola degli Home Visit, nella prima edizione di X Factor senza nessuna categoria di sesso o età, è di inserire in ogni squadra almeno un solista e una band. Perché questo siamo, numeri. Da cinque a tre: è il taglio che devono effettuare i quattro giudici, affiancati nell’ardua decisione da persone che non hanno assolutamente niente a che fare con la musica. Come loro.
Hell Raton
L’aiutante di Hell Raton è Salvatore Esposito, attore incapace di recitare persino nelle pubblicità di Sky, ma ancor meno credibile come consulente musicale. Decisione forte quella di lasciare a casa Mira, sicuramente più interessante di Edoardo wannabe Gualazzi. Voto 5.
Karakaz
Trench da maniaco dei parchetti e faccia di uno che si appena fatto varie sostanze reperibili nei citati parchetti: il cantante fa di tutto per farsi escludere dal team Raton. Out of control. Voto 5,5.
Mira
«Beh molto brava e mi è piaciuto anche il testo», dice il tizio di Gomorra. Come se lo avesse ascoltato, il testo. Che per la cronaca, non era affatto male, al pari del basso. Voto 8.
Edoardo Spinsante
I pantaloni più brutti mai indossati nella storia della televisione italiana non devono distrarre i telespettatori: il ragazzo fa venire il latte alle ginocchia ma c’è. Voto 7,5.
Melli e Gemma
Il cantante (sarà Melli? O Gemma?) prova subito a detronizzare Spinsante con le sue brache. Che non calano. Durante la loro Somebody That I Used to Know a terra cade qualcos’altro, che come loro va in coppia. Voto 4.
Versailles
Patico, tanto per citarlo, non è per niente un brano magico. Versailles dai belli capelli però la sfanga quando Hell Raton, infastidito dal testo femminista di Mira, decide di fare un team di soli uomini. Voto 6.
Mika
Mika indossa pantaloni giapponesi, ma a dispensare perle dal sapore orientale che nemmeno Confucio è il suo sodale Simone Marchetti («Credete nella vostra diversità, è la cosa più importante di tutte»). Alla fine mette insieme una squadra fresca e ben spendibile. Voto 7.
Vestfalia
Pezzo estremamente costruito per non dire brutto, My new mouse. Giocano al gatto con il topo e rischiano di lasciarci lo zampino. Si salvano solo perché Mika li preferisce ai Mombao. Voto 5.
Karma
Porta Summertime sadness di Lana Del Rey, ma la tristezza che ci ha assalito ascoltando Karma non finirà certo con la prossima estate. Voto 6.
Nika Paris
Si piace e si compiace un sacco, la petite bulgare. D’altra parte, chiudi gli occhi e ti sembra di ascoltare Carla Bruni. Voto 7.
Mombao
Gli aborigeni d'Australia cantati da Battiato cantano Battiato, optando però per uno dei suoi brani (lo so, lo so) meno interessanti del Maestro. Voto 6.
Fellow
London. Il posto in cui vorrebbe essere durante la sua esibizione. Ma seduce Mika, il quale gli confessa di non poter andare avanti senza di lui. Nella vita. Voto 7,5.
Manuel Agnelli
Sembra che abbia le mèches, ma forse è solo il mio televisore che ha problemi dovuti al passaggio al nuovo digitale terrestre. Aveva tra le mani una cinquina molto forte, ma forse Nava tra i tre poteva starci. La scelta del suo assistente rimane un Giallini. Voto 6,5.
Bengala Fire
Emily giocherà anche nel pezzo dei Pink Floyd, ma pure loro (partiti come vittime sacrificali) giocano benissimo le carte che hanno. Voto 7.
Phill Reynolds
Agnelli va nel panico perché non riesce a capire se è un solista o una band. Temendo di infrangere l’unica regola degli Home Visit, per sicurezza lo manda a casa. Peccato. Voto 7,5.
Nava
Porta un pezzo talmente acid trance che Giallini a un certo punto si gira verso Agnelli chiedendogli una pasta. Ma non basta. Voto 8.
Mutonia
Dimostrano che nella musica italiana ci potrebbe essere posto anche per un secondo cantante nudo, dopo Damiano dei Måneskin. Zitti e Mutonia. Voto 7,5.
Erio
Erio e Morrissey: la combinazione può essere letale, soprattutto in una persona di una certa età come il suo potenziale coach Manuel, che piange come un agnellino. Voto 9.
Emma Marrone
Emma chiama i fratelli D’Innocenzo («Cosa hanno fatto», chiede giustamente qualcuno), che per l’occasione decidono di vestirsi male come tutti gli altri presenti. I cinque da lei selezionati non incappano in una grande giornata e lei rimane con i tre con cui, già da prima, aveva più voglia di lavorare. Voto 6.
Vale LP
Purtroppo non ripropone la hit Porcella, bensì Che Dio ti benedica. La frase che rivolgiamo a lei, certo non alle sue ciabatte. Voto 7,5.
Edo
Edo sembra uno che prima di salire sul palco fa almeno cinque puntatine in bagno. Emma lo sa e in vista dei live non se la sente. Buona prestazione comunque. Voto 7.
Le Endrigo
Pronti per essere headliner del prossimo Pride, Le Endrigo a Stare soli sul palco non riescono. E infatti sono una band (pessima, lo so). Voto 6,5.
Gianmaria
Seriamente, voi andreste a vedere un concerto di Gianmaria, che biascica guardandosi i piedi? Comunque recita bene, magari i D’Innocenzo lo scritturano. Voto 5.
Riva
E non andar più via: certo non quello che ha in mente di dir loro Emma quando ar(Riva) il momento delle decisioni irrevocabili. Voto 6,5.