Continuano i provini del talent show di Sky. Le pagelle dei quattro giudici, alle prese con le audition.
Continuano i provini del talent show di Sky. Le pagelle dei quattro giudici, alle prese con le audition.Non che le audition di X Factor non regalino ogni tanto spunti interessanti, ma nell’attesa che inizi la terza puntata, beh, già rimpiango la discussione sui pesci del lago di Como che animano il finale dell’ennesima replica di 4 ristoranti. Sarà vero lavarello? Ai posteri l’ardua sentenza. Ai quattro giudici dietro al bancone, a proposito di sentenza, rimane il compito di decidere chi saranno i “magnifici” componenti delle loro squadre, a forza di no e sì. Ecco i voti della terza puntata di X Factor 15, che si è rivelata piuttosto moscia.
Manuel Agnelli – più che sufficiente: voto 6,5
Dopo tanta attesa abbiamo l’occasione di ascoltare Scemo e più scemo: Agnelli non capisce le parole della loro canzone (nemmeno io), ma li passa lo stesso. Chiede più schifo a Le Endrigo, come se gli outfit Hell Raton non fossero abbastanza, poi si strugge sulla Ring of Fire di tal Phill Reynolds. Una cosa è però evidente: i suoi ormai enormi deltoidi gli impediscono di indossare indumenti con le maniche e anche gli smanicati che si mette ormai sono in difficoltà. Più che sufficiente, ma il botox gli sta togliendo smalto.
Emma Marrone – meno brillante del solito: voto 5,5
Memore di Blue Phelix con la sua South Dakota, come gli altri giudici non può esimersi dal promuovere Lysa e l’inedito Alaska: sì deciso per la Lana Del Rey che X Factor merita, ma non quella di cui ha bisogno (l’avete mai capita questa frase? Io no). Assolutamente strepitosa con il taglio di capelli della seconda porzione di puntata, si commuove con Edo e il pezzo di Dalla, che ricordiamo è un cantante e non un consiglio. Poi ci prova spudoratamente con Protto, convinta che sia davvero ricco. Nel complesso, non una grandissima serata.
Hell Raton – in grande forma: voto 7
All’inizio i produttori invadono il palco, con la chiara intenzione di fargli le scarpe. Ma lui fa buon viso a cattivo gioco e dice sì senza problemi a Edoardo, che porta l’inedito Colore. Sbiancano invece tutti quando dice di ascoltare trap swahili: ma è chiaro che sia andato in confusione all’ascolto di Toipa, canto bielorusso a tratti neomelodico, eseguito da due tizi conciati come degli aborigeni. Poi è scandaloso, al pari degli altri tre giudici, quando passa il ragazzino che canta Bitter Sweet Symphony di The Verve (ha proprio detto così), in una versione che farebbe rivoltare Richard Ashcroft nella tomba. Cioè non è morto davvero, ma lo sarebbe stato se avesse visto per sbaglio la puntata. Però almeno Hell Ratoncito c’è, è presente.
Mika – il migliore della serata: voto 7,5
Si mangia con gli occhi Luce, uscito da un episodio di Miami Vice. Poi boccia i Lamette, che effettivamente fanno venire voglia di tagliarsi le vene. Vorrebbe fare lo stesso con l’autore della hit Dudu, ma ci ripensa. Fredda senza pietà il tizio convintissimo di avere in mano il tormentone dell’estate 2022 e lancia una frecciata niente male alla cover band degli Arctic Monkeys, conosciuta nelle sagre paesane come Bengala Fire. Fa pure il figo parlando francese con Nika Paris, che pur essendo bulgara purtroppo non porta il Pippero bensì Je veux. E infine fa il finto cattivo con gli Uomini Coreani, che dicono no al K-Pop e sì a Giorgia. Mika c’è e si sente.