In Italia le vie dedicate alle donne sono solo il 4%: facciamo il punto.
In Italia le vie dedicate alle donne sono solo il 4%: facciamo il punto.Una decina di anni fa i giornali riportarono un censimento riguardante i nomi delle vie più utilizzate nei comuni italiani. Al primo posto era presente via Roma, eredità del periodo fascista; il 1 agosto 1931 infatti i podestà, che amministravano allora i comuni, ricevettero una circolare da parte dei prefetti che esprimeva l'ordine di intitolare una via non secondaria di ogni centro al nome di Roma con l'inizio dell'anno X dell'era fascista (28 ottobre 1931). Seguivano in classifica Giuseppe Garibaldi, Guglielmo Marconi, Giuseppe Mazzini, Dante Alighieri, Cavour, Matteotti e Verdi. La prima donna, Santa Maria, si trovava al 57° posto, Santa Lucia al 71° posto e l’unica non santa presente tra le prime 100 posizioni era la Regina Margherita di Savoia al 94°.
Strade intitolate alle donne: le 5 città più popolose d'Italia
Della scarsissima rappresentazione delle donne nell’odonomastica italiana se ne occupa Toponomastica Femminile, un’associazione nata con l’intento di restituire voce e visibilità alle figure che hanno contribuito a migliorare la società sollecitando le istituzioni affinché sempre più strade, piazze, giardini e spazi urbani siano dedicati a donne.
Dal censimento toponomastico nazionale condotto dal gruppo, risulta infatti che la media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5% (in prevalenza madonne e sante), mentre quella delle strade dedicate agli uomini si aggira sul 40%. Il gruppo di ricerca, formato da oltre trecento associate e associati e diecimila simpatizzanti ha suddiviso le vie dedicate alle donne in sottocategorie:
- Madonne
- Sante, beate, martiri
- Suore e benefattrici religiose
- Benefattrici laiche
- Letterate e umaniste
- Scienziate
- Donne dello spettacolo
- Artiste
- Figure storiche e politiche
- Esponenti del mondo del lavoro
- Figure mitologiche e personaggi letterari
- Atlete e sportive
- Nomi femminili non identificati
Qui di seguito vi diamo un assaggio dei risultati per le 5 città più popolose d’Italia, se siete interessate alla situazione del vostro comune vi rimandiamo al sito dell’associazione.
Foto: jakobradlgruber-123RF
Roma
Su 16336 vie nella capitale ne troviamo 7799 dedicate agli uomini (48%) e 694 dedicate alle donne (4%). Analizzando le categorie la maggioranza sono figure storiche e politiche, seguite dalle letterate e umaniste e dalle sante, beate e martiri. Solo 6 le esponenti del mondo del lavoro e 3 le atlete: Rosina Ferrario, la prima donna italiana ad ottenere un brevetto di volo, la nuotatrice Luciana Massenzi e la campionessa di varie discipline Andreina Sacco Gotta.
Milano
Nella città meneghina abbiamo 4250 vie: 2538 dedicate agli uomini (60%) e 141 alle donne (3%). Anche qui, come nella capitale d’Italia, la maggioranza sono figure storiche e politiche, seguite dalle letterate e umaniste e dalle sante, beate e martiri. 2 i personaggi letterari: Lucia, che però deve dividere la gloria con Renzo, e Donna Prassede ma niente vie per la monaca di Monza o per Agnese Mondella. Unica benefattrice laica è invece la nobildonna Laura Ciceri Visconti, fondatrice dell’ospedale Fatebenesorelle.
Napoli
La città partenopea ha 3515 vie: 1695 dedicate agli uomini (48%) e 283 alle donne (8%). Napoli si colloca oltre la media nazionale grazie alle 99 vie dedicate alle Madonne (solo a S. Maria a Cancello sono intitolati una via, un vico, un vicoletto e un vicoletto 1°, 2°, 3°) e alle 62 vie dedicate alle sante e alle beate (qui la parte della leonessa la fa Sant’Anna di Palazzo con piazzetta, salita, via, vico, vico storto e vicoletto). 1 sola via dedicata alle lavoratrici, via delle Filandare e nessuna alle atlete.
Torino
La citta sabauda ha 2235 vie: 1054 dedicate agli uomini (47%) e 65 alle donne (3%). La maggioranza sono figure storiche e politiche, tra cui molte esponenti della nobiltà, seguite a pari merito da Madonne e letterate. Nessuna via dedicata a scienziate, esponenti del mondo del lavoro o figure mitologiche e personaggi letterari.
Palermo
Il capoluogo della Sicilia ha 4874 vie: 2288 dedicate agli uomini (47%) e 256 alle donne (5%). La maggioranza sono figure mitologiche e letterarie come dee, ninfe, protagoniste dell’Odissea o delle tragedie greche, seguite dalle figure storiche e sante, beate e martiri. Una sola via dedicata alle sportive, la già citata Rosina Ferrario, ed una dedicata alle lavoratrici, via Mammana.
Nicola Montallegro