Tutti hanno avuto almeno una volta nella vita un orsetto di peluche, ma non tutti sanno che cos'è il Teddy Bear e da dove viene il nome: ecco qualche curiosità.
Tutti hanno avuto almeno una volta nella vita un orsetto di peluche, ma non tutti sanno che cos'è il Teddy Bear e da dove viene il nome: ecco qualche curiosità.Morbido, tenero e “coccoloso”: il Teddy Bear, ovvero l’orso di peluche per antonomasia, è uno dei giocattoli più iconici della storia, un pupazzo di pezza amatissimo dai bambini (oltre che uno dei nomi per pupazzi più famosi) e spesso anche dai grandi. Ma perché si chiama proprio così e qual è la sua storia? Scopriamolo insieme.
La storia del Teddy Bear originale
Foto:Tatyana Tomsickova-123RF
Il Teddy Bear originale non era un giocattolo o un orsetto di stoffa, ma il protagonista di una vignetta nata da un episodio legato al 26esimo presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt (episodio di cui parleremo in seguito). La vignetta, satirica, riscosse un grande successo e i lettori si affezionarono all’orsetto Teddy.
Nel febbraio del 1903 due negozianti decisero di cavalcare l’onda del successo e produssero due orsetti di pezza ribattezzati, appunto, “Teddy’s Bear”, dicendo di avere ottenuto il permesso dal presidente degli Stati Uniti in persona per usare il nome. I peluche ebbero talmente tanto successo che i due coniugi fondarono una società, la Ideal Toy Company, per produrre in serie gli orsacchiotti.
Teddy Bear e Roosevelt
Il nome “Teddy Bear” deriva da un episodio accaduto a Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti a inizio ‘900. Roosevelt, soprannominato “Teddy”, durante una battuta di caccia rifiuti di sparare a un orso bruno della Louisiana, ribattezzato dalla stampa proprio “Teddy Bear”.
L’episodio venne sfruttato dal Washington Post per una vignetta in cui il presidente voltava le spalle all’orsetto, accompagnato dalla didascalia “Drawing the line in Mississippi”, e cioè “stabilirei un confine sul Mississipi”, in riferimento alla querelle tra i due confinanti stati della Louisiana e del Mississippi.
I primi Teddy Bear sul mercato
I primi Teddy Bear sul mercato erano pupazzi di pezza, con bottoni al posto degli occhi e con braccia e gambe snodate. L’imprenditrice tedesca che lo “esportò” in Europa utilizzò invece il plush in mohair, un tessuto che assomigliava in tutto e per tutto al vero pelo. Nel corso degli anni la “base” rimase la stessa, con alcune varianti dal punto di vista dei materiali utilizzati.
Un po' di curiosità su Teddy Bear
Diverse le curiosità sul tenerissimo Teddy Bear. Oltre all’aneddoto legato alla sua nascita in America, c’è quello legato alla sua nascita in Europa: l’altra imprenditrice tedesca Margarete Steiff creò a inizio ‘900 un orsetto di pezza dopo una gita allo zoo, pensando di esorcizzare la paura con un giocattolo.
Nel 1903 presentò le sue creazioni alla fiera del giocattolo di Lipsia vendendo migliaia di esemplari. E sempre la Steiff, nel 1912, creò una serie di Teddy Bear per il naufragio del Titanic, che divenne iconica. Un Teddy Bear è finito persino nello spazio, “membro” dell’equipaggio dello Space Shuttle Discovery del 1995.
Dal punto di vista “materiale”, i Teddy Bear nel corso degli anni sono diventati sempre più facili da pulire, complice la passione dei bambini per l’orsetto e l’usanza di portarli a letto con loro.
Il culto dei teddy bears in Inghilterra
L’Inghilterra è certamente il paese in cui i Teddy Bear sono maggiormente idolatrati. Oltre alle centinaia di negozi e aziende che lo producono, all’orsetto sono dedicate anche due riviste specializzate, 5 musei e numerosi eventi a tema.
Quanto costa il teddy bear originale
Il Teddy Bear originale può costare svariate decine di euro, che salgono a centinaia a seconda della fattura e delle dimensioni.
Perché il cappotto teddy bear si chiama così
Il cappotto teddy bear - la versione “originale” è di un noto brand di abbigliamento, Max Mara - si chiama così proprio perché la lana utilizzata per confezionarlo viene “modellata” per riprodurre la pelliccia dell’orsetto di peluche, così come il colore, un marrone chiaro caramellato che riproduce la tonalità usata per i teddy bear.
Da Winnie the Pooh a Teddy Ruxpin: gli orsacchiotti più famosi
Dal Teddy Bear sono nati numerosi orsacchiotti famosi: basti pensare a Winnie the Pooh, l’orsetto appassionato di miele protagonista dell’omonima serie di romanzi per ragazzi ideata da Alan Alexander Milne, ma anche a Paddington, l’orsetto inglese protagonista dei libri di Michael Bond e in seguito di cartoni animati e produzioni cinematografiche.
Ancora, Teddy Ruxpin, orsacchiotto parlante in tecnologia animatronica creato da Ken Forsse, diventato anche il protagonista di una serie televisiva animata.
Foto apertura: Evgeny Atamanenko-123RF