Un problema a scuola, un litigio con un compagno o un amico, un disagio legato a questioni personali, intime, che spingono a un silenzio difficilmente penetrabile: può capitare che tra genitori e figli si crei un muro invisibile che porta a un’improvvisa mancanza di comunicazione che, se non correttamente affrontata, può avere conseguenze a lungo termine.
Comunicare con i propri figli: trovare il giusto canale
Il problema è frequente quando si ha a che fare con figli adolescenti, bambini che stanno diventando ragazzi e che affrontano cambiamenti a volte devastanti. E la chiave per risolverlo sta solitamente nel trovare la giusta forma e il giusto canale di comunicazione da tenere sempre aperto, cercando allo stesso tempo di non imporre all’adolescente di confidarsi a tutti i costi.
Una missione difficile da portare a termine, quantomeno su base regolare e con costanza, perché spesso timori, preoccupazioni e frustrazione si inseriscono nel quadro spingendo anche il genitore più paziente a imporsi. Nel delicato periodo che è l’adolescenza, però, imposizioni troppo rigide possono scatenare un istinto di ribellione che potrebbe spingere il ragazzo ad allontanarsi ancora di più.
Come spingere il proprio figlio a confidarsi di più
Che fare, dunque, per facilitare il dialogo e spingere il proprio figlio a confidarsi di più? Innanzitutto, predisporsi all’ascolto: spesso si pensa di essere pronti e disponibili ad ascoltare, ma in realtà si tende a dare giudizi e a indicare all’adolescente cosa o dove ha sbagliato. Inoltre, non è detto che i momenti adatti a una conversazione coincidano: un teenager ha la scuola, gli amici, hobby e interessi cui si dedica nel tempo libero, e provare parlare con lui in questi momenti è certamente più difficile.
Meglio scegliere un momento di convivialità e tranquillità come la cena, quando, seduti intorno al tavolo, è più facile avviare una conversazione. E per farlo può essere utile informarsi sugli interessi dell'adolescente, che siano fumetti, videogiochi o altre passioni: l'interesse per la sua vita va sempre palesato, cercando di non diventare mai invadenti.
Ugualmente necessarie per instaurare il giusto rapporto con il figlio adolescente, e stimolare la comunicazione, è infatti il rispetto della sua privacy: non più bambini, non ancora adulti, i più giovani hanno bisogno di spazi in cui decomprimere ed essere completamente loro stessi. Il controllo e la presenza continua non li aiutano a sentirsi indipendenti (che è poi spesso ciò cui ambiscono), anzi, può insinuare in loro l’idea che i genitori non si fidino e abbiano bisogno di tenerli costantemente d’occhio. Conseguenza diretta, invece di sentirsi a proprio agio tra le mura di casa, è probabile che vadano a cercare all’esterno luoghi in cui trascorrere del tempo e persone con cui confrontarsi.
Pazienza, predisposizione all’ascolto e limiti sono dunque alla base del dialogo con gli adolescenti, che devono comunque avere sempre una convinzione: che i genitori li amano, a prescindere da ciò che fanno o non fanno. E dunque la comprensione (associata ovviamente a ragionevoli punizioni in caso di necessità) e la disponibilità non devono mancare mai, così come l’amore.