Il 17 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Neonato Pretermine: ecco i risultati delle ultime ricerche in materia.
Il 17 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Neonato Pretermine: ecco i risultati delle ultime ricerche in materia.Il 17 novembre si celebra in tutto il mondo, la Giornata Mondiale del Neonato Pretermine. Una giornata dedicata cioè a portare l'attenzione e a informare, circa una questione delicata e molto sottovalutata: il parto prematuro. In occasione di questa giornata, verranno presentati i risultati di un'indagine conoscitiva, condotta dall’Istituto di ricerca internazionale PSL Research e commissionata da Abbott, che si è svolta in 13 Paesi del mondo, su un campione di 1300 mamme e future mamme.
La ricerca conferma che la maggior parte delle mamme ignora i problemi connessi alla prematurità, le sue cause e le sue possibili conseguenze
Le mamme italiane risultano essere le più informate sul tema: nello specifico quasi la metà delle mamme intervistate (46%) ritiene giustamente che il 10% dei parti sia da ricondurre a parti prematuri e solo il 17% dichiara di non conoscere l’incidenza dei parti prematuri e l’età gestazionale del neonato pretermine
Ogni anno nel mondo nascono circa 13 milioni di neonati prematuri, circa 40.000 solo in Italia e il rischio è in aumento.
La nascita prematura di un bambino, ha notevoli ripercussioni, sia sul piano fisico che sul piano psicologico.
La mamma del neonato prematuro, per prima cosa, è sottoposta a forti pressioni psicologiche. Circa il 50% delle mamme intervistate dichiara, infatti, di aver vissuto forti momenti di stress in prossimità del parto e le mamme di neonati pretermine, in particolare, dichiarano di aver avuto maggiori sensi di colpa, stati di ansia, di paura e di impotenza rispetto alle madri di neonati a termine.
I risultati della ricerca mostrano il forte impatto che un parto prematuro può avere sulle mamme, preoccupate per il futuro dei loro figli.
Una mamma su 4 (24%), per esempio ritiene che un bambino nato prematuro dovrà affrontare delle difficoltà scolastiche maggiori rispetto ad un neonato a termine. Nel 42% dei casi, inoltre, le mamme mostrano preoccupazione per le complicanze cui il bambino andrà incontro nel lungo periodo e il 36% teme le inevitabili ripercussioni sul suo sviluppo e sulla sua crescita, sia dal punto di vista fisico sia in termini di costi sanitari e sociali.
In realtà le complicanze legate ad una nascita prematura sono la prima causa di morte nei neonati durante il primo mese di vita.
Tuttavia, l'indagine evidenzia una non conoscenza dei problemi cui va incontro un bambino prematuro, come difficoltà di tipo cardiovascolare, gastrointestinale, respiratorio etc.
Molti bambini prematuri sono soggetti ad una fase di insufficienza respiratoria nelle prime ore di vita, dovuta soprattutto al virus chiamato VRS (virus respiratorio sinciziale).
Tuttavia bisogna anche tenere presente che esistono strategie di prevenzione molto efficaci per contrastarlo.
Secondo il Prof. Paolo Giliberti, presidente della Società Italia di Neonatologia "Il neonato prematuro presenta una ‘immaturita' della maggior parte degli organi ed apparati per cui incontra quasi inevitabilmente notevoli difficoltà ad espletare tutte le funzioni necessarie alla vita autonoma al di fuori del grembo materno. E’ fondamentale, quindi, che i genitori vengano prontamente e correttamente informati sui rischi correlati alle possibili complicanze ed è necessario offrire loro sostegno per aiutarli ad affrontare nel migliore dei modi anche il delicato momento del ritorno a casa“.
Quello che si può concludere dunque e che conferma anche questa indagine, è che la corretta informazione sia la prima fondamentale azione di prevenzione.
Il pediatra e il neonatologo sono le figure principali a cui rivolgersi, nel tempo della gravidanza, per essere informate in modo corretto e per affrontare l'eventuale parto prematuro, nel miglior modo possibile.
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