Quanto sale mangiamo i nostri bambini? Troppo o troppo poco? Forse un po' troppo. I sorprendenti risultati di una nuova ricerca scientifica.
Quanto sale mangiamo i nostri bambini? Troppo o troppo poco? Forse un po' troppo. I sorprendenti risultati di una nuova ricerca scientifica.Come e quanto sale può mangiare un bambino? Quanto sale è necessario ogni giorno? Cosa succede quando i bambini mangiano troppo sale? Come accade che un bambino impara a preferire i cibi salati?
Queste sono alcune delle domande a cui ha voluto dare risposta una nuova ricerca scientifica, condotta da alcuni ricercatori del Monnel Chemical Sense Center (MCSC) di Philadelphia e appena pubblicata sull' American Journal of Clinical Nutrition.
Secondo i ricercatori i bambini vengono indotti a dare la loro preferenza a cibi salati, senza che i genitori se ne rendano conto.
In genere i pediatri per i bambini piccoli, dallo svezzamento in avanti, ci raccomandano, di preparare cibi senza sale e successivamente di utilizzare una piccolissima quantità di sale.
Quello che non sappiamo però, o meglio, di cui non ci rendiamo conto è che la maggior parte dei prodotti pronti che acquistiamo per noi e per i nostri bambini, contengono sale.
- C'è sale nel pane, nei creackers, nei cereali della prima colazione, nelle merendine, nelle salse, etc.etc.
E quindi i bambini mangiano sale, anche quando noi non lo aggiungiamo ai cibi per loro.
Come ha potuto evidenziare la ricerca, coordinata dal Dott. Gary Beuchamp, biologo del comportamento, i bambini vengono indotti a preferire cibi salati, attraverso cibi che contengono sale.
- Questo li abitua al gusto del sale e, crescendo, preferiranno cibi che lo contengono, anche se la conseguenza sarà che i bambini consumeranno percentuali di sale troppo alte, fino all'età adulta.
I ricercatori hanno esaminato un campione di 61 bambini, dai 2 mesi ai 4 anni di età e hanno monitorato le loro abitudini alimentari.
Ad una parte dei bambini molto piccoli è stata somministrata acqua con percentuali diverse di sale e sono state registrate le loro abitudini alimentari nel corso del tempo.
Questi stessi bambini a 4 anni di età consumavano molti più cibi addizionati di sale rispetto agli altri che invece non le avevano bevute.
I bambini che non avevano bevuto acqua addizionata di sale e non avevano mangiato cibi salati, invece, consumavano più frutta a merenda e a colazione rispetto agli altri.
Il dott. Beuchamp ha sottolineato che:
"Il sale è una fonte importante di sodio, un nutriente fondamentale per la vita e si assume solo con l'alimentazione. Ma il consumo esagerato è correlato con l'ipertensione e altre patologie cardiocircolatorie.
I nostri dati evidenziano che, se si vuole ridurre il consumo di sale nella popolazione, è importante cominciare fin da piccoli perché i bambini sono molto vulnerabili ai sapori ed è durante l'infanzia che si acquisiscono le preferenze. Ricerche precedenti hanno più volte dimostrato che in età adulta si tende a consumare il doppio del sale necessario all'organismo." (fonte Ansa)
La National Academy of Sciences raccomanda, per i bambini dai 6 ai 12 mesi di età, di non superare i 375 milligrammi totali di sodio al giorno.
- L'INRAN (Istituto nazionale ricerca sugli alimenti italiano) spiega che ogni giorno, il nostro organismo elimina tra 0,1 e 0,6 g di Sodio. Un grammo di sale contiene circa 0,4 g di sodio. Dunque, ogni giorno, ci basta circa 1 grammo di sale , per poter reintegrare il Sodio perso.
Non è necessaria l'aggiunta di sale ai cibi perché già il sodio contenuto negli alimenti è sufficiente a coprire il fabbisogno.
- Ogni giorno un italiano adulto ingerisce in media circa 10 g di sale (cioè 4 g di sodio), quasi dieci volte di più di quello fisiologicamente necessario.