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Suicidio assistito: dove è legale in Europa?

Un viaggio tra le diverse legislazioni europee sul fine vita: tra diritti, limiti e dilemmi etici, il confronto tra Italia e il resto d’Europa

Un viaggio tra le diverse legislazioni europee sul fine vita: tra diritti, limiti e dilemmi etici, il confronto tra Italia e il resto d’Europa

La questione del fine vita, un tempo confinata nelle aule di bioetica e nei recessi della coscienza individuale, è oggi al centro di un acceso dibattito legale e sociale in tutta Europa. A riaccendere l’attenzione ci hanno pensato le gemelle Alice ed Ellen Kessler, morte assieme il 17 novembre 2025, all'età di 89 anni, nella loro abitazione di Grünwald, in Germania, ricorrendo al suicidio assistito.  Mentre altrove si legifera con coraggio, in Italia la discussione è ancora frammentata tra sentenze della Corte costituzionale e l'inerzia del legislatore. Il panorama del Vecchio Continente offre un mosaico di approcci normativi, dove il suicidio assistito e l'eutanasia trovano accoglienza in un numero crescente di Paesi. Ecco dove morire per scelta è possibile.

Le differenze tra eutanasia attiva e suicidio assistito

Prima di capire dove è legale il suicidio assistito, quando si parla di fine vita è fondamentale conoscere le differenze fra eutanasia e suicidio assistito

L'eutanasia attiva implica l'atto di un medico che somministra direttamente un farmaco letale al paziente. Il suicidio assistito, invece, prevede che il medico fornisca i mezzi (solitamente una prescrizione), ma che sia il paziente a compiere l'atto finale di autosomministrazione. 

Esiste anche l’eutanasia passiva, che si basa sull’interruzione delle cure di sostegno vitale. La scelta di staccare i macchinari che tengono in vita artificialmente un corpo porta così a una morte naturale. Pur con queste differenze procedurali, entrambe le pratiche sono legate alla volontà del paziente di porre fine a sofferenze considerate insopportabili.

Il suicidio assistito è legale in Italia?

In Italia, la situazione è complessa e in continua evoluzione. L'eutanasia attiva è vietata. Il suicidio assistito è stato decriminalizzato solo in casi specifici dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, in seguito a quello che è diventato famoso come il “caso Cappato”. 

La sentenza stabilisce che non è punibile chi agevola l'esecuzione del suicidio, a condizione che il paziente sia affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, pienamente capace di prendere decisioni libere e informate e tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale.

Nonostante questi pronunciamenti, una legge organica sul suicidio assistito non è ancora stata approvata in Parlamento. Questo lascia i pazienti e i medici in una zona grigia, costretti a ricorrere alle vie legali caso per caso, come dimostrano i casi di Federico Carboni e altre persone.
In Italia, l’eutanasia passiva è considerata un diritto del paziente ed è legalmente consentita se espressa in modo esplicito.

Dove è legale il suicidio assistitio: mappa europea del fine vita

La questione del fine vita, com'è facile intuire, cambia da paese e paese. Diversi paesi europei hanno legalizzato una o entrambe le pratiche (suicidio assistito e eutanasia) ma con approcci differenti. Cerchiamo quindi di fare una mappa del fine vita in Europa, capendo dove è legale il suicidio assistito.

Paesi Bassi

I Paesi Bassi sono stati il primo paese al mondo a depenalizzare l'eutanasia nel 2002, con la legge sulla cessazione della vita su richiesta e il suicidio assistito (Termination of Life on Request and Assisted Suicide Act). Sia la cessazione della vita su richiesta che il suicidio assistito sono proibiti dagli articoli 293 e 294 del Codice penale olandese. Ma la legislazione olandese sull'eutanasia ha creato un'eccezione per i medici, a condizione che soddisfino i sei criteri di dovuta diligenza stabiliti dalla legge e ne diano notifica al patologo comunale. I sei criteri sono:

  1. accertarsi che la richiesta del paziente sia volontaria e ben ponderata;
  2. accertarsi che la sofferenza del paziente sia insopportabile, senza prospettive di miglioramento;
  3. aver informato il paziente sulla sua situazione e prognosi;
  4. aver concluso, insieme al paziente, che non esiste un'alternativa ragionevole alla situazione del paziente;
  5. aver consultato almeno un altro medico indipendente, che deve visitare il paziente ed esprimere un parere scritto sull'adempimento dei criteri di dovuta diligenza stabiliti ai punti da (1) a (4);
  6. e aver esercitato la dovuta cura e attenzione medica nell'interrompere la vita del paziente o nell'assisterlo nel suicidio.

L'eutanasia deve essere richiesta dal paziente personalmente, senza indebite influenze da parte di terzi. La richiesta può essere scritta o verbale. Se un paziente teme di non essere in grado di esprimere una richiesta di eutanasia in una fase successiva, ad esempio a causa di demenza avanzata o ridotta coscienza, può redigere una richiesta scritta nota come direttiva anticipata. Il paziente dovrebbe descrivere nel modo più specifico possibile le circostanze in cui vorrebbe che la sua vita venisse interrotta. Il medico include quindi queste informazioni nella cartella clinica. Anche se i sei criteri sono soddisfatti, il medico non è obbligato a praticare l'eutanasia. In tal caso, il paziente deve essere informato e può quindi contattare un altro medico.

Belgio

Nel 2002, il Belgio ha approvato una legge per depenalizzare l'eutanasia in circostanze specifiche. Essa si applica solo quando l'eutanasia viene praticata da un medico che rispetta le condizioni e le procedure stabilite dalla legge. L'eutanasia deve essere richiesta dal paziente, che al momento della richiesta deve essere sano di mente e cosciente; trovarsi in una condizione medica senza speranza; e avere una sofferenza fisica e/o psicologica persistente e insopportabile che non può essere alleviata ed è il risultato di una condizione grave e incurabile causata da un incidente o una malattia.

Questa richiesta deve essere volontaria, ponderata, ripetuta e non deve essere dovuta ad alcuna pressione esterna. I minori che richiedono l'eutanasia devono essere sani di mente e di giudizio, oltre a trovarsi in una condizione medica senza speranza che porterà alla morte in un futuro prevedibile.

Un paziente può firmare una dichiarazione anticipata in cui si afferma che un medico può praticare l'eutanasia in futuro se la persona coinvolta non è più in grado di esprimere la propria volontà a causa di uno stato di incoscienza irreversibile (ad esempio in coma o stato vegetativo). Il medico deve verificare in anticipo che il paziente soffra di una condizione grave e incurabile causata da un incidente o una malattia, che sia incosciente e che tale condizione sia irreversibile secondo lo stato attuale della scienza.

Lussemburgo

Nel 2009, il Lussemburgo ha adottato una legge sull'eutanasia e sul suicidio assistito. Offre ai pazienti la possibilità di morire se la loro sofferenza è considerata insopportabile. Protegge inoltre i medici coinvolti da azioni penali. I medici devono soddisfare determinate condizioni formali e procedurali, come condurre diversi colloqui con i pazienti. Essi non sono obbligati a praticare l'eutanasia o a collaborare al suicidio assistito. Se rifiutano, devono informare il paziente entro 24 ore, includendo le ragioni.

Per richiedere l'eutanasia o il suicidio assistito, il paziente deve avere una condizione medica incurabile risultante da un incidente o una malattia, e voler prendere accordi per il fine vita per evitare di dover affrontare tale condizione in futuro. Sebbene il paziente non debba risiedere in Lussemburgo o essere un cittadino lussemburghese, deve avere un medico di base in Lussemburgo che sia stato il suo medico per un periodo sufficientemente lungo e continuativo.

Affinché la richiesta sia legale, il paziente deve: essere cosciente al momento della richiesta; essere maggiorenne, con la capacità legale di prendere le proprie decisioni (cioè, non deve essere stato giudicato incapace di prendere le proprie decisioni dal tribunale); aver preso la decisione senza alcuna pressione esterna; avere una condizione medica incurabile, senza prospettive di miglioramento, insorta a seguito di un incidente o una malattia; essere sottoposto a sofferenze fisiche e/o mentali costanti e insopportabili a causa di tale condizione, senza speranza di miglioramento.

L'eutanasia deve essere richiesta dal paziente maggiorenne (per i minori è vietata) per iscritto, menzionando i propri dati personali, e deve essere datata e firmata. Inoltre, deve soddisfare le condizioni richieste per l'esecuzione dell'eutanasia. Se il paziente è permanentemente incapace fisicamente di scrivere e firmare la richiesta, una persona maggiorenne scelta dal paziente può firmare in presenza del medico del paziente. In tal caso, il suo nome deve essere incluso nel documento. I pazienti possono ritirare la loro richiesta in qualsiasi momento.

Tali richieste possono anche essere fatte in anticipo se c'è la possibilità che il paziente possa successivamente trovarsi in uno stato di incoscienza irreversibile. Queste disposizioni di fine vita possono essere aggiornate o ritirate in qualsiasi momento.

Austria

Nel dicembre 2020, la Corte costituzionale austriaca ha stabilito che era incostituzionale vietare qualsiasi forma di suicidio assistito senza eccezioni. Ciò ha portato il parlamento austriaco ad adottare una legislazione per legalizzare il suicidio assistito per coloro che sono malati terminali o hanno condizioni debilitanti permanenti nel dicembre 2021. Essi dovrebbero anche avere almeno 18 anni e il loro caso dovrebbe essere valutato da due medici, uno dei quali esperto in medicina palliativa. I richiedenti dovrebbero quindi attendere almeno 12 settimane prima di ottenere l'accesso alla procedura.

Irlanda

Dopo aver proposto un disegno di legge - "Assisted Dying Bill 2024" - l'iter non ha portato ad alcuna approvazione in materia di suicidio assistito. Quindi, al momento, il fine vita assistito rimane illegale in Irlanda secondo il Criminal Law Suicide Act del 1993, che punisce chiunque assista o favorisca un suicidio.

Francia

Il 27 maggio 2025, la camera bassa del parlamento francese ha adottato un disegno di legge sulle cure palliative e un disegno di legge sul fine vita assistito. Quest'ultimo consentirebbe a qualsiasi cittadino francese o a chiunque abbia compiuto 18 anni e risieda in Francia di porre fine alla propria vita assumendo una sostanza letale prescritta da un medico, a condizione che soffra di una malattia incurabile. Questi pazienti dovrebbero essere in fase avanzata o terminale e richiedere il farmaco letale di loro spontanea volontà. Si applicherebbe un periodo di riflessione obbligatorio.

Tuttavia, il voto definitivo è atteso per il 2026. Quindi, ad oggi, il fine vita assistito non è ancora legale in Francia. La legge attuale (legge Claeys-Leonetti del 2016) consente la sedazione profonda e continua fino alla morte, ma non il suicidio assistito attivo o l'eutanasia.

Svizzera

In Svizzera la morte assistita è legale e regolamentata, mentre l'eutanasia attiva è vietata.

Germania

Come dimostra il caso Kessler in Germania il suicidio assistito è permesso a seguito di pronunciamenti delle rispettive corti costituzionali. L’eutanasia attiva però rimane illegale.

Cipro

Irene Charalambidou, membro del parlamento nazionale, ha presentato una proposta legislativa per dare ai pazienti terminali l'opzione del suicidio assistito. Tuttavia, nel giugno 2025, il comitato per i diritti umani ha deciso di ritardare il disegno di legge sul fine vita assistito fino a dopo gennaio 2026, per concentrarsi su un disegno di legge governativo sulle cure palliative. Il comitato per i diritti umani del parlamento avrebbe dovuto discutere la proposta articolo per articolo nel settembre 2025. Ma al momento il disegno di legge sul fine vita assistito rimane in sospeso in attesa delle discussioni sulle cure palliative.

Malta

Il 7 maggio 2025, il governo maltese ha lanciato una consultazione pubblica sull'eutanasia volontaria assistita, che si è protratta fino al 2 luglio. I piani si applicherebbero ai residenti adulti a Malta che soffrono di una malattia terminale incurabile che si prevede porterà alla loro morte in meno di sei mesi. Inoltre, devono aver già provato tutti i trattamenti e i servizi terapeutici disponibili. L'eutanasia non sarebbe consentita sulla base di salute mentale, disabilità o vecchiaia. A seconda del feedback ricevuto, la consultazione potrebbe portare il governo a redigere una proposta legislativa. Al momento non è stato ancora presentato un disegno di legge formale.

Spagna

Nel 2021, la Spagna ha adottato una legge che copre l'eutanasia e il suicidio assistito. Secondo questa legge, i pazienti devono: essere maggiorenni e in possesso di piene facoltà mentali e di giudizio; avere la nazionalità spagnola, essere stati domiciliati in Spagna per almeno 12 mesi, oppure possedere un certificato di residenza; soffrire di una malattia grave e incurabile o di una condizione grave, cronica e disabilitante, che deve essere certificata da un medico; presentare due richieste a distanza di almeno 15 giorni solari l'una dall'altra, e non essere soggetti ad alcuna pressione esterna; e fornire il consenso informato prima di ricevere assistenza per morire.

Il paziente può richiedere l'eutanasia in anticipo qualora preveda di essere fisicamente incapace in una fase successiva. Dopo aver ricevuto le richieste, il medico deve iniziare un confronto con il paziente, e successivamente chiedere se desidera continuare o abbandonare la richiesta. Il medico dovrà quindi consultare un altro medico, che esaminerà la storia clinica, visiterà il paziente e verificherà la conformità ai requisiti legali. Se questo secondo medico emette un rapporto favorevole alla richiesta, il processo continua. Se il rapporto è sfavorevole, il paziente può presentare reclamo.

Il paziente può ritirare la richiesta in qualsiasi momento. Il medico non è obbligato a eseguire l'eutanasia e può rifiutarsi di farlo. In questo caso, deve informare il paziente per iscritto e notificargli la possibilità di presentare reclamo.

Portogallo

Il parlamento portoghese ha adottato una legge sull'eutanasia e sul fine vita assistito nel 2023; tuttavia, essa non è ancora in vigore, poiché è stata posta il veto dal presidente portoghese due volte ed è stata anche contestata dalla Corte costituzionale del paese. Nell'aprile 2025, la Corte costituzionale ha stabilito che parte della legislazione era incostituzionale. Poiché le elezioni parlamentari si sono svolte nel maggio 2025, spetterà al nuovo governo modificare nuovamente la legge in modo che possa essere adottata. Secondo la legislazione, i cittadini portoghesi o le persone residenti in Portogallo dovrebbero avere almeno 18 anni, essere malati terminali e soffrire in modo intollerabile per poter richiedere assistenza nel morire.

Al momento la legislazione rimane in stallo a causa delle impugnazioni legali e della necessità di modifiche da parte del nuovo governo. L'eutanasia e il suicidio assistito restano illegali in Portogallo.

Slovenia

Nel giugno 2024, il 55% degli sloveni ha votato a favore dell'adozione di una legge che regolamenti il diritto all'assistenza nella fine volontaria della vita. Sebbene non vincolante, questo referendum consultivo è stato sostenuto da tre principali partiti politici, che lo hanno proposto. In seguito al referendum, il governo ha lavorato a una nuova proposta, ma l'inclusione dell'eutanasia è stata respinta a seguito dell'opposizione della professione medica. L'attuale proposta si occupa solo di suicidio assistito. Tuttavia, al momento il fine vita assistito non è ancora legale in Slovenia.

La morte è uno dei grandi temi sui quali l’uomo si interroga da sempre, una condizione inevitabile con la quale, prima o poi, tutti dobbiamo confrontarci. Le diverse normative riflettono la complessità della questione, ponendo al centro la dignità della persona e l'autonomia decisionale.

Foto di apertura iStock