Pensata dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra, Trump Tax permette di individuare l’origine dei prodotti nel carrello e scegliere il made in Italy
Pensata dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra, Trump Tax permette di individuare l’origine dei prodotti nel carrello e scegliere il made in ItalyMiliardi bruciati, posti di lavoro a rischio, governi che brancolano nel buio. L’annuncio dei dazi doganali fatto dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo scorso 2 aprile ha gettato l’economia mondiale nella più profonda incertezza. Brandendo un cartonato con nomi di Paesi e percentuali, ha cancellato in un solo giorno ottant’anni di quel progresso che abbiamo imparato a chiamare globalizzazione e che ha assicurato prosperità alle nazioni e ai loro popoli. Mentre le istituzioni sono al lavoro per capire come contrastare la ricaduta dei dazi sulle economie nazionali, ecco come noi consumatori possiamo difenderci e difendere il nostro portafogli dalle insidie di queste tasse.
Cosa sono i dazi e quali conseguenze hanno
Ma prima di passare alla pratica, un po' di teoria. Concretamente cosa sono i dazi? Si teatta di tasse imposte dallo Stato sulle merci che vengono importate o esportate da un Paese. In genere, quando si parla di dazi, si fa quindi riferimento ai dazi doganali che si applicano alle merci importate da un altro Paese. Per capirci: se si importano scarpe cinesi in Italia, chi le ha acquistate pagherà il 10% sul valore delle scarpe dichiarato alla dogana.
Se le conseguenze dei dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump sono molto chiare per l'economia globale – basta ascoltare un minuto di qualsiasi TG di economia per tremare di paura – in molti si stanno chiedendo quali saranno le possibili ricadute sulla vita quotidiana.
Semplice: i prezzi dei beni importati negli Stati Uniti da qualsiasi Paese soggetto a dazi aumenterà. I consumatori saranno, dunque, spinti a comprare merci non soggette a dazi, quindi con prezzi più bassi. Questo, a valanga, provocherà una contrazione dei segmenti export di tutte le aziende attive nei Paesi afflitti dai nuovi dazi e, di conseguenza, potrebbe verificarsi una perdita diffusa di posti di lavoro.
I marchi da boicottare
L'indomani dell'annuncio dei dazi doganali USA sono fioccate in rete le liste dei marchi da boicottare per lanciare un contro-messaggio protezionistico agli Stati Uniti. Mc Donald's, Nestlè, Starbucks, Amazon, Nike, Facebook/Meta sono alcuni dei brand americani più famosi e visibili. Rifiutandone merci e servizi si potrebbe tentare di fare la differenza. Ma la strategia funziona solo se il "no" a questi prodotti diventa globale e duraturo.
Un’app per protestare con la spesa
Fare la spesa è un atto politico. Lo sostengono in molti, da molto tempo. Ma finora questa espressione era usata per cercare di veicolare proteste che contraessero, ad esempio, la domanda di plastica. Oggi anche scegliere di non acquistare prodotti di origine americana potrebbe contribuire a lanciare un segnale dal basso.
Trump Tax è l'app pensata per protestare contro la politica economica americana dei dazi. Obiettivo: aiutare i consumatori a scegliere prodotti italiani ed europei invece di quelli americani. A pensarla non è stato uno sviluppatore indipendente, bensì un partito politico. Infatti, l'iniziativa è partita dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra. Usando la fotocamera del proprio smartphone, l'app permette di scansionare il codice a barre dei prodotti per scoprirne l'origine e scegliere quindi di lasciare il bene indesiderato sullo scaffale.
Può un’app fare la differenza? È una soluzione, questa, che potrebbe avere un effetto solo se adottata in massa, su larga scala. Un piccolo segnale di fumo in un orizzonte su cui si addensano nubi sempre più fitte e impenetrabili. Tuttavia, non ci resta che questo, la spesa, il cibo, il continuare a cercare di fare il meglio nel nostro metro quadro, per poter tentare di cambiare il mondo.