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Prejuvenation: ne abbiamo davvero bisogno?

Sempre più di moda anche tra i giovanissimi, questa pratica viene vista come modo utile a prevenire i segni del tempo. Unico rischio? Esagerare anche quando non ce n'è bisogno

Sempre più di moda anche tra i giovanissimi, questa pratica viene vista come modo utile a prevenire i segni del tempo. Unico rischio? Esagerare anche quando non ce n'è bisogno

Fermare il tempo, per lo meno a livello estetico, è una delle eterne lotte combattute dall’essere umano. Se in passato la chirurgia estetica sembrava il sacro graal delle donne più ricche per sfuggire all’invecchiamento, i progressi della medicina hanno avvicinato questi mezzi a fasce più ampie di popolazione. In più, consapevoli che i segni del tempo possono essere prevenuti con un po’ di impegno e attenzione, si è consolidata una pratica sempre più diffusa: il prejuvenation.

Cos'è il prejuvenation

La parola prejuvenation fa riferimento a tutti quei trattamenti estetici e dermatologici eseguiti seguendo un approccio preventivo, mirato a rallentare i segni dell'invecchiamento prima che diventino evidenti. Etimologicamente, pre sta per prevenzione e juvenation per ringiovanimento. Quindi il "pre-ringiovanimento" descrive un approccio proattivo alla prevenzione piuttosto che alla correzione. Come a voler prevenire il momento in cui si sente l'esigenza di ringiovanire.

Se l'anti-aging, dunque, punta a correggere i segni già manifesti dell'invecchiamento, il prejuvenation ha come obiettivo mantenere la pelle giovane e sana attraverso interventi precoci. Cioè, come recita il vecchio adagio, prevenire è meglio che curare.

Sempre più giovanni ricorrono al prejuvenation

Sembra che i giovani adulti - persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni - ne abbiano fatto proprio il proprio mantra e stiano adottando queste pratiche estetiche e dermatologiche per dichiarare guerra alle rughe non ancora manifeste, alla temuta perdita di tono e altri segni del passare del tempo. Tra le pratiche più diffuse ci sono il botox preventivo, l'uso periodico di laser frazionati, i peeling chimici leggeri e regimi personalizzati di skincare. E se pensate che il fenomeno riguardi solo le donne, vi sbagliate.

Secondo i dati dell'International Society of Aestethic Plastic Surgery datati 2023, in Italia la gen Z rappresenta tra il 10 e il 15% dei pazienti che si rivolgono alla medicina estetica. Cosa vogliono? Rifarsi le labbra o correggere le piccole difformità del naso con il rinofiller.

I social ci hanno messo lo zampino

L'ascesa delle pratiche di prejuvenation legate alla medicina estetica ha un'altra radice. Non c'è solo la voglia di prevenire gli eventuali segni del tempo, ma anche quella di trasformarsi. Come? Arrivando a colmare le differenze con i filtri bellezza messi a disposizione sui social. Vedersi "migliorati" grazie a un software e poi ritrovarsi "normali" davanti allo specchio fa scattare la voglia di botox, lip filler o lip flip, ma anche di un vero e proprio ribilanciamento dei volumi del volto.

Quest'ultima pratica è connessa a dimagrimenti eccessivi, come quelli provocati dall'assunzione di semaglutide, farmaco inizialmente progettato per tenera a bada il diabete, ma oggi molto usato per perdere peso.

Un caso di prejuvenation fatto a regola d'arte è Christina Aguilera. Durante le sue ultime apparizioni sono stati in molti a notare un percettibile ringiovanimento senza però comprendere davvero quali fossero gli interventi eseguiti. Undetectable, non rilevabili. Quindi si inizia a credere che iniziando presto con micro-interventi a tutto campo, l'avanzare dell'età sarà meno percettibile.

Ma ne abbiamo davvero bisogno?

Come sempre, la risposta è: dipende. Il prejuvenation comporta un impegno economico e mentale importante. Bisogna essere costanti nella skincare e nei trattamenti periodici al fine di avere effetti visibili nel tempo. Per chi è esposto al sole, al fumo o allo stress, oppure subisce il tiro mancino della genetica, i trattamenti di prejuvenation possono limitare i danni. Inoltre, nei casi in cui adottare una buona skincare può già fare la differenza, il prejuvenation rappresenta un'alternativa molto meno invasiva rispetto a veri e propri interventi di chirurgia estetica.

Ci sono anche degli svantaggi. Diventato una vera e propria moda anche fra i giovanissimi, il prejuvenation racchiude una serie di interventi spesso non necessari. In più, c'è il rischio di "over-treatment", cioè di fare più del dovuto e di compromettere il proprio aspetto naturale.

Foto di apertura: cookie_studio su Freepik