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Perché i biglietti dei concerti costano così tanto?

Secondary ticketing, domanda e offerta limitata, costi di produzione: non c’è una sola ragione dietro i costi esorbitanti, ma una serie di fattori

Secondary ticketing, domanda e offerta limitata, costi di produzione: non c’è una sola ragione dietro i costi esorbitanti, ma una serie di fattori

Si sa, ci sono concerti per cui si è pronti a svenarsi e altri per cui non ci si andrebbe nemmeno se gli stessi biglietti fossero gratuiti. In occasione delle due date di Taylor Swift allo stadio San Siro di Milano, gli scorsi 13 e 14 luglio, sono spuntati sul web delle offerte per due posti alla "modica" cifra di 13 mila euro. A renderlo noto è stato il Codacons, che ha presentato un esposto ad Antitrust e Procura della Repubblica di Milano. Tutta colpa del secondary ticket che, dopo aver mandato sold out i biglietti del concerto sui canali ufficiali, hanno cercato di rivendere gli agognati titoli a un prezzo maggiorato del 10.400%. Si chiedono norme più stringenti, è vero, ma la verità è che anche sui canali ufficiali i prezzi non sono proprio da battaglia. Ma perché i biglietti dei concerti costano così tanto? Cerchiamo di capire di più.

Cosa c’è dietro il prezzo dei biglietti dei concerti

Il costo elevato dei biglietti dei concerti è il risultato di una combinazione di fattori economici, tecnologici e di mercato. Tra i principali fattori che determinano il prezzo dei biglietti c’è una domanda elevata per gli artisti di fama fronte di un’offerta limitata di posti disponibili. Inoltre, per i nomi più famosi, i biglietti sono da considerarsi come vere e proprie pepite d’oro, rarissime e molto ambite.

Il prezzo dei biglietti di concerti è anche la cartina al tornasole dell’aumento dei costi di produzione. Le scenografie elaborate per suscitare un effetto “wow” durante tutto l’evento includono includono effetti visivi, luci, fuochi d'artificio e tecnologie avanzate. Tutto questo costa e anche tanto. In più, c’è bisogno di avere a disposizione uno staff tecnico di livello - ingegneri del suono, tecnici delle luci, sicurezza, manager – con rispettivi cachet. Infine, c’è la logistica. Trasportare attrezzature, allestire il palco e pagare le spese di viaggio e alloggio per l'intero staff oggi è molto costoso.

I compensi degli artisti

Il calo dei guadagni legati alla vendita dei dischi è direttamente proporzionale all’ascesa del consumo musicale attraverso lo streaming. Per questo gli artisti compensano devono compensare queste perdite attraverso i tour, su cui cercano di recuperare ciò che un tempo arrivava nelle loro tasche senza troppo sforzo. Inoltre, una parte del prezzo del biglietto va a coprire i costi di diritti d'autore e licenze per le canzoni eseguite.

Poi, certo, ci sono gli artisti più famosi come, appunto, Taylor Swift che sanno di avere un potere tale da poter influire direttamente sul prezzo del biglietto senza che nessuno batta ciglio e registrando un sold out dopo l’altro. 

Il mercato dei biglietti dei concerti

Tenendo presente tutti gli elementi appena menzionati, facciamo il punto su come funziona il mercato dei biglietti dei concerti. C’è una cosa chiamata dynamic pricing che fa la sua parte. Alcuni organizzatori utilizzano sistemi di prezzo dinamico, in cui i prezzi salgono quando la domanda è alta e scendono quando la richiesta scema.

Una volta messi sul mercato i biglietti attraverso i mercati ufficiali c’è la consueta corsa all’acquisto spesso viziata da chi gestisce i siti di rivendita, all’origine del fenomeno di secondary ticketing. Questi soggetti acquistano grandi quantità di biglietti per poi rivenderli a prezzi maggiorati, gonfiando ulteriormente i costi. Il caso Taylor Swift a Milano ne è un esempio.

Poi ci sono i costi invisibili: le infide commissioni aggiuntive. I servizi di biglietteria online spesso aggiungono commissioni di servizio, costi di transazione o spese di consegna, aumentando ulteriormente il costo finale per il consumatore.

Il prestigio dell'artista

Parte del prezzo riflette anche il valore percepito dell'esperienza. Infatti, partecipare a un concerto esclusivo di un grande artista è visto come un evento unico, quella voce da bucket list da spuntare. Per qualcuno è Al Bano o i Pooh. Per qualcun altro è ANNA o Lazza. Le persone sono disposte a pagare di più per ascoltare dal vivo il proprio artista preferito.

Ridurre i costi è possibile (ma non si fa niente per farlo)

Quando il prezzo del biglietto di un concerto supera i 100 euro, c’è chi urla allo scandalo. “Bisogna fare qualcosa contro questa rapina legalizzata”, scrive qualcun altro. La verità è che ci sono diverse proposte per cercare di mitigare i costi esorbitanti dei biglietti. 

Ad esempio, è stata proposta una regolamentazione del secondary ticketing con leggi più rigide per impedire la crescita esponenziale dei prezzi dei biglietti. C’è chi ha proposto l’abolizione delle commissioni nascoste, assicurando una maggiore trasparenza sui costi di servizio. Infine, c’è l’adozione di sistemi anti-bagarinaggio, con l’utilizzo di tecnologie semplici ed efficaci come i biglietti nominali o i sistemi di verifica dell'identità.

Foto di apertura: Stephen Mease su Unsplash