Perché abbiamo tutto il diritto di commuoverci per la morte della Regina (e no, non c'entra niente il Colonialismo).
Perché abbiamo tutto il diritto di commuoverci per la morte della Regina (e no, non c'entra niente il Colonialismo)."Per tutta la mia vita Sua Maestà, la regina Elisabetta II, è sempre stata lì.
Mi ricordo quando guardavo le immagini del suo matrimonio alla tv quando ero bambino.
Mi ricordo di lei bella e giovane donna fino alla amatissima nonna della nazione. Il mio affetto più sentito va alla Famiglia reale", ha twittato Mick Jagger, il re degli Stones - di cui ricordiamo il celebre album Their Satanic Majesties Request (1967) - all'indomani della morte di Elisabetta II, regina per sempre.
Sua Maestà ci ha lasciato da qualche giorno, ma l’incredulità per la sua morte regna ancora sovrana. Questo lutto che ha toccato tutti noi va al di là di qualsiasi credo politico, religioso o nazionale. Nulla c’entrano la storia della Corona, il Commonwealth o il nostro essere Repubblicani o Monarchici, protestanti o cattolici: il dispiacere per la sua dipartita ha a che fare con qualcosa che parla al piano personale e emotivo di ognuno. E “Dio salvi la nostra commozione”.
Elisabetta II era, per tutti, La Regina. E solo per questo fatto ha incarnato per decenni un ruolo simbolico importante e potente per tutto il mondo.
Non è quindi morta solo la regina Elisabetta II, è morta la figura della regina con tutti i suoi risvolti simbolici. Probabilmente è stato questo suo ruolo intriso di significati a farcela sentire vicina, a considerarla una presenza lontana ma costante nelle nostre vite, a richiamarla spesso durante le conversazioni con frasi del tipo “Non sei mica la regina Elisabetta!” oppure “E’ eterno, come la regina Elisabetta”.
Elisabetta ha attraversato le generazioni, la nostra, quella dei nostri genitori come quella dei nostri nipoti. Era la regina quando c’erano persone care che non ci sono più. Era la regina quando guardavamo la tv assieme ai nonni. E con la sua morte è venuto meno un intero apparato, un insieme di ruoli, rituali e significati simbolici che non sarà più replicabile.
Percepire un personaggio pubblico in modo familiare è una dinamica non dovuta solo ed esclusivamente alla diffusione della sua immagine tramite i media: è anche perché egli rappresenta un simbolo e si sa che tutti i simboli sono universali, parlano all’interiorità delle persone, toccano i cuori.
Il significato simbolico della regina
La regina racchiude in sé tantissimi significati. E’ simbolo di potere, di femminilità, di eleganza, di autorità. A seconda della donna che impersonifica questo simbolo ci possono essere varie caratteristiche: può ricondurre ad aspetti compassionevoli e di amore oppure a tratti di crudeltà e di egocentrismo (basti pensare alla regina di Biancaneve).
Gli uomini amano le lotte pubbliche e private per la conquista del potere mentre ogni donna sogna di essere regina.
(Alexander Pope)
In generale, però, essere regina è il sogno di ogni donna. Vuol dire essere riuscite a conquistare la propria regalità, ad essere sul trono della vita, ad indossare finalmente la corona del mondo, che è a sua volta simbolo di collegamento tra terra e cielo, di perfezione, di bellezza, di gloria.
Un prato di fiori non è un regno qualunque. Ho contato 782 re (e non ho dimenticato i narcisi e i gigli), novemila viaggiatori (e ci sono anche le farfalle e le rondini), un milione di sudditi (e ci sono anche le formiche rosse), tre giullari (ah, le nuvole!) e un miliardo di fate (piccole stelle timide che stanno lassù in cielo, nascoste dall’azzurro). E la regina? E’ un fiore rosso, laggiù nel prato, che indica l’uscita verso l’invisibile.
(Fabrizio Caramagna)
La regina Elisabetta II oltre a portare tutti questi risvolti nel mondo è divenuta anche simbolo di potere duraturo, di stabilità, di forza e coraggio dinnanzi alle prove della vita, di capacità di mantenere la sua promessa recitata a 21 anni:
“Io dichiaro davanti a voi tutti che tutta la mia vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale a cui tutti apparteniamo.”
Il significato della morte della regina Elisabetta II
Con la sua morte la regina Elisabetta II ha messo fine ad un ciclo storico, culturale e sociale durato decenni. Ci ha costretti a dire addio alla regina e a tutto ciò che questa figura simbolica ha portato con sé come la femminilità al potere, la compostezza, la fermezza, l’eleganza e ci ha messi dinnanzi ad una realtà che spesso non vogliamo vedere: la vita è fatta di cicli che prima o poi volgono al termine.
Ora è subentrato al potere il figlio Carlo, un simbolo maschile dai mille significati, un re che apre un altro ciclo storico e culturale completamente diverso dal precedente. Ma del re parleremo in un altro articolo...
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