Si tratta di una scelta che cambia radicalmente la vita (anche economica) dei futuri genitori, ma regala anche grandi gioie. Ecco come accogliere bambini stranieri in famiglia.
Si tratta di una scelta che cambia radicalmente la vita (anche economica) dei futuri genitori, ma regala anche grandi gioie. Ecco come accogliere bambini stranieri in famiglia.Adottare un bambino non è "un ripiego" da usare quando il corpo non permette di creare una famiglia biologica. L'adozione è una strada che può allargare l'amore di una famiglia che ha già figli e moltiplicare quello di una coppia desiderosa di accogliere chi è rimasto solo. Le strade possibili in Italia sono diverse, ma si riducono principalmente a due: adottare un bambino in Italia o all'estero.
Se si sceglie quest'ultima opzione, bisogna tenere presente un primo e importante fattore discriminante: i costi. Non tutti possono permettersi di adottare un bambino straniero. Ma per chi sceglie l'altra strada, esiste il remoto ma possibile rischio che la famiglia d'origine reclami il bambino adottato qualora minorenne. Nonostante il calo fisiologico delle adozioni causato dal Covid, la Commissione Adozioni ha evidenziato un trend positivo, con 526 bambini stranieri giunti in famiglie italiane. Il calo rispetto al 2019 è del 46 per cento. Ecco tutto quello che c'è da sapere, passo dopo passo, sull'adozione internazionale.
Le leggi sull'adozione in Italia
Come per l'adozione di bambini nati in Italia, le leggi a cui fare riferimento sono la 149/2001, che modifica la legge 184 del 4 maggio 1983, e la legge 104 del 1992 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate).
Adozione internazionale: requisiti
Come riporta il sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri dedicato all'adozione, ci sono requisiti specifici che la coppia deve rispettare prima di avviare la richiesta di adozione internazionale. La coppia deve essere sposata da almeno tre anni e non separata. Possono avanzare i documenti anche coniugi sposati da meno di tre anni, ma conviventi su basi stabili e comprovabili da prima della data del matrimonio. La coppia deve essere composta da due persone eterosessuali.
Adozione internazionale: documenti
Nella domanda che viene presentata al Tribunale dei minori di competenza, scelto in base alla residenza, vanno allegati i seguenti documenti: certificato di nascita; stato di famiglia; dichiarazione di assenso all'adozione dei genitori (dichiarazione sostitutiva di atto notorio) oppure, qualora fossero deceduti, i relativi certificati di morte; certificato di buona salute; dichiarazione dei redditi o busta paga; certificato del casellario giudiziale; atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) che tra i coniugi richiedenti non sussiste separazione personale, neppure di fatto.
Come si adotta un bambino straniero
Dopo aver trasferito la richiesta e i documenti al Tribunale, l'organo si impegna a trasmettere il tutto entro 15 giorni ai servizi sociali del comune o del territorio di residenza della coppia. Parte così un'indagine sulla vita dei coniugi, sulla loro sfera psicologica e sociale. La relazione viene poi inviata al giudice. Gli assistenti sociali (o psicologi o sociologi, che lavorano tramite enti territoriali) possono così capire se la famiglia che ha fatto richiesta di adozione è o meno pronta ad accogliere un bambino, e quindi a ricevere il relativo decreto di idoneità. Gli esperti hanno quattro mesi di tempo per redigere la relazione che andrà ad avvalorare o a smontare la richiesta della coppia. Una volta ricevuta la relazione, il giudice ha due mesi di tempo per pronunciarsi.
Adozione internazionale: costi
Il sito Adozione Trasparente (dove si accede con SPID) è il portale che guida i genitori adottivi a tutti i passaggi da seguire per accogliere un figlio adottivo. Ci sono molte informazioni anche sui costi, che, per l'adozione internazionale, possono anche raggiungere cifre importanti. La discriminante? Il Paese in cui si adotta. Si può arrivare a spendere anche fino a 50.000 euro.
Adozione internazionale: la scelta dell'Ente autorizzato
Chi ha scelto la strada dell'adozione internazionale per allargare la propria famiglia, a questo punto deve coinvolgere un Ente autorizzato dal CAI. Si può selezionare attraverso l'apposito motore di ricerca. L'occhio dell'Ente sul territorio è fondamentale, oltre ad essere obbligatorio per farsi supportare durante il percorso.
Adozione internazionale: l'instradamento
Durante la frase cosiddetta di instradamento, si presentano i documenti che tramite l'Ente scelto raggiungeranno le autorità straniere per la valutazione della famiglia. Dato che ogni Paese ha le sue regole per l'adozione, l'azione dell'organizzaione è quanto più fondamentale in questo momento.
Adozione internazionale: la scelta
Se la coppia vuole proseguire, la procedura di adozione viene portata avanti. A quel punto si ottiene l'autorizzazione all'ingresso e alla residenza in Italia del minore, a cui si deve aggiungere il visto di adozione emessa dal Consolato italiano nel paese di provenienza del minore. Se invece la coppia decide di non procedere, la nazione fa una relazione sulla coppia, in modo da mettere sotto la lente d'ingrandimento la validità delle loro intenzioni prima di avviare una nuova procedura di adozione.