Come fare la mostarda: procedimento
- Lavate bene tutta la frutta e tagliatela in grossi pezzi, eliminando i torsoli di mele e pere e i noccioli, se ci sono pesche, ciliegie, albicocche e prugne.
- I frutti piccoli vanno divisi solo a metà, anche mele e pere possono essere divise solo a metà o tagliate in quattro.
- Mandarini o clementine non vanno sbucciati: lavate bene la buccia, incidete la parte superiore e manteneteli interi
- Distribuite la frutta su un telo pulito e lasciatela asciugare
- Nel frattempo portate a ebollizione 1 litro d'acqua con tutto lo zucchero in una pentola, mescolando ogni tanto in modo che lo zucchero si sciolga completamente
- Da quando inizia a bollire lasciate sul fuoco ancora per 15 minuti
- Togliete dal fuoco, fate stiepidire poi unite l'olio di senape e mescolate bene
- Rimettete sul fuoco a fiamma bassa e a questo punto immergete tutta la frutta, in modo che sia completamente coperta dallo sciroppo
- Lasciate cuocere per almeno 2 ore a fiamma bassissima senza coprire. Togliete dal fuoco, fate leggermente stiepidire e poi con una pinza invasate la frutta nei vasetti già sterilizzati
- Coprite con lo sciroppo e chiudete ermeticamente
- Mettete i barattoli a sterilizzare in una pentola d'acqua, poi rovesciateli a testa in giù e lasciateli raffreddare completamente
- Quando i barattoli sono freddi raddrizzateli e sistemateli in un posto fresco, asciutto e al buio
- Una volta aperta la mostarda va conservata in frigorifero.
Foto lsantilli © 123RF.com
Le varianti della mostarda
Come in tutta la storia della cucina, anche della mostarda esistono moltissime varianti, a seconda della provenienza. Oltre a quella cremonese infatti, esistono:
- la mostarda mantovana (a base di mele cotogne e zucchero)
- la mostarda di Voghera (a base di frutta e sciroppo, con un metodo di preparazione tipico del posto)
- la mostarda piemontese (una confettura a base di mele cotogne, pere, nocciole e mosto di vino)
- la mostarda veneta (a base di frutta con vino e canditi)
- la mostarda romagnola (una confettura a base di mele cotogne, prugne e altri frutti, leggermente piccante).
Capitolo a parte va riservato invece alle mostarde del sud Italia, dove il termine mostarda si riferisce a un preparato a base di mosto e farina, che può contenere frutta secca, cioccolata o altri ingredienti e spezie, ma non contiene senape, che invece è uno degli ingredienti principali della mostarda propriamente detta.
Mostarda: gli abbinamenti più riusciti
La mostarda, tradizionalmente, viene servita tra una portata e l'altra: una gustosa pausa per ingannare il tempo tra un piatto e il successivo. Una altro modo di servire e usare la mostarda, tuttavia, è quella di abbinarla ad altri ingredienti, creando un mix di sapori davvero eccezionali.
In generale, la mostarda è un contorno creato per accompagnare i bolliti e gli arrosti di carne, ma si può servire anche con i formaggi stagionati e i salumi.
Per esempio, la celeberrima mostarda cremonese è perfetta da abbinare all'altrettanto celebre cotechino di Cremona: un abbinamento perfetto.
Se, invece, la nostra mostarda è per esempio a base di zucche e cipolle, allora è perfetta da abbinare ai formaggi, primo tra tutti il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Insomma, sperimentate e siamo sicuri che troverete l'abbinamento perfetto!
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