Sulla possibile tossicità dell'olio di palma arriva un altro parere scientifico dall'EFSA, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.
Sulla possibile tossicità dell'olio di palma arriva un altro parere scientifico dall'EFSA, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.L'olio di palma, al centro di polemiche, discussioni, contestazioni e indagini scientifiche, sembra proprio destinato a lasciare per sempre le nostre tavole.
E' di questi giorni, infatti, la pubblicazione di un dossier realizzato sull'olio di palma da parte dell'ESFA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) che sembra confermare le preoccupazioni di una grande parte di consumatori e operatori del settore alimentare circa i suoi effetti nocivi.
- Gli esperti scientifici dell'agenzia hanno valutato i possibili effetti negativi sulla salute di bambini e adulti, causati dalla lavorazione dell'olio di palma e di altri grassi vegetali, come ad esempio le margarine.
In particolare hanno evidenziato tre sostanze pericolose:
- Glicidil Esteri (=GE)
- 3-monocloropropandiolo (=3-MCPD)
- 2-monocloropropandiolo (=2-MCPD)
Ognuna di queste sostanze tossiche è presente nell'olio di palma e nei grassi di palma in altissime quantità
Secondo gli esperti dell'EFSA il GE è sicuramente genotossico e cancerogeno, pertanto non esiste un livello minimo di tolleranza. Ovvero: non deve essere consumato.
Per quanto riguarda invece il 3-MCPD e il 2-MCPD è stata calcolata una dose giornaliera tollerabile di 0,8 microgrammi per Kg di peso corporeo, anche se, sottolineano gli esperti, i dati tossicologici a disposizione sono troppo pochi per poter stabilire un livello di sicurezza.
Questa valutazione dell'EFSA sulla tossicità dell'olio di palma si aggiunge alle già numerose risultanze di altri istituti scientifici come l'Istituto Superiore di Sanità, l'Organizzazione Mondiale della Sanità o gli istituti di singoli Stati europei. Fino ad arrivare alle indagini di associazioni e movimenti che hanno comunque sottolineato le possibili conseguenze negative sulla salute che derivano dal consumo di grassi saturi, a prescindere dal fatto che questi siano cancerogeni o meno.
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