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Prosciutto San Daniele: tutto su un'eccellenza Made in Italy

Dall'origine, alle caratteristiche, alla produzione. Tutto quello che c'è da sapere sul Prosciutto San Daniele, prodotto gastronomico italiano diffuso e amato in tutto il mondo.

Dall'origine, alle caratteristiche, alla produzione. Tutto quello che c'è da sapere sul Prosciutto San Daniele, prodotto gastronomico italiano diffuso e amato in tutto il mondo.

Eccellenza italiana conosciuta in tutto il Mondo, il prosciutto San Daniele è un vanto gastronomico della nostra penisola. Strettamente legato al territorio nel quale viene prodotto – tanto da avere ottenuto, nel 1996, il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta – è frutto di una lunghissima tradizione alla cui base c’è, ancora oggi, il severo rispetto di ogni sua fase di produzione, dalla cura della materia prima alla stagionatura

La storia del Prosciutto San Daniele

Forse non tutti lo sanno, ma il prosciutto di San Daniele risale al periodo dei Celti: già nel 400 a.c., infatti, era usanza presso tali popolazioni quella di affumicare le cosce dei suini insaporendole con erbe aromatiche selvatiche. I primi documenti ufficiali, tuttavia, si collocano tra il 1545 ed il 1563, ovvero durante gli anni del Concilio di Trento quando, si legge, il Patriarca di Aquileia omaggiò i prelati inviando loro 12 prosciutti. Alla fine dell’Ottocento, invece, si hanno testimonianze riguardanti l’esistenza delle prime ditte a San Daniele.

San Daniele: il legame con il territorio

L’origine del prosciutto San Daniele è strettamente legata alla sua zona di produzione, ovvero l’intero comune di San Daniele del Friuli, in Friuli-Venezia Giulia. Qui, i presupposti geografici - ovvero la collocazione fra mare e montagna ed il particolare clima, la cui umidità e la cui brezza svolgono un importante contributo nella stagionatura del prosciutto – ci regalano un prodotto unico nel suo genere e famoso in tutto il mondo per il sapore.

Le fasi di lavorazione secondo il nuovo disciplinare di produzione

Pubblicato lo scorso 21 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale, il nuovo disciplinare di produzione reca chiare indicazioni relative alle fasi di lavorazione del prosciutto San Daniele. Nello specifico, il peso della coscia fresca deve rientrare tra 12,5 e 17,5 kg dato, questo, che deve assolutamente essere indicato per iscritto, insieme a quello del prosciutto stagionato, il cui peso potrà oscillare tra 8,3 e 12,8 kg.

I nuovi prosciutti vedranno diminuita la quantità di sale, che dovrà essere compresa tra il 4,3% ed il 6. Il periodo di stagionatura minima sarà di 13 mesi. Ad essere stata ridefinite anche l’età minima dei suini e la loro alimentazione (solo cereali di qualità italiani).

Come riconoscere un prosciutto San Daniele DOP

Ci sono almeno quattro elementi che ci permettono di valutare l’autenticità del prosciutto San Daniele. Questi sono il marchio, lo zampino, la caratteristica forma a chitarra – risultato della pressatura - e le sue caratteristiche organolettiche, ovvero colore, aroma e sapore.

Il vero prosciutto crudo San Daniele ha impresso sopra il marchio a fuoco del Consorzio ma non solo: vi si possono scorgere sia il tatuaggio d’identificazione dell’allevamento che il timbro del macello che, infine, la sigla che indica la data di inizio lavorazione.

Le caratteristiche organolettiche

Fetta di colore rosato nella parte magra, bianco candido in quella grassa, profumo intenso nel quale è possibile riconoscere note che ricordano la crosta del pane appena sfornato ed il malto d’orzo e sapore dolce: queste le caratteristiche che saltano immediatamente all’occhio, all’olfatto e al palato.

I valori nutrizionali del prosciutto San Daniele sono tassativamente confermati dal Consorzio: il crudo contiene 136 calorie su 50 grammi. La stessa quantità contiene 12,9 gr di proteine, vitamine del gruppo B e PP. Tra i grassi, invece, un cenno meritano i monoinsaturi – che prevalgono sui polinsaturi e sui saturi.

Come abbinare il San Daniele in cucina

Non è un caso se le più diffuse immagini in circolazione vedano il prosciutto San Daniele affettato accompagnato dai grissini. Si sposa bene con alcuni tipi di frutta tra i quali il melone e i fichi, con i quali da vita a particolari antipasti.

È preferibile, in quanto agli abbinamenti col San Daniele, evitare alimenti dal sapore troppo deciso (quali formaggi stagionati o sott’aceti) che andrebbero a contrastare o coprire quello del crudo.

Per un’esperienza ineguagliabile, il prosciutto San Daniele va tagliato a fette sottilissime poco prima di essere gustato (per non alterarne la resa), quindi fatto sciogliere in bocca. E il vino da abbinare al prosciutto crudo? Meglio un bianco friulano.

Dove acquistarlo online

La vendita online del prodotto è possibile attraverso i siti dei più grandi produttori: vi si può comprare quello stagionato a 24 mesi, intero con osso, disossato e in vari formati. Il prezzo del prosciutto San Daniele varia in base a quello prescelto.

Prosciutto San Daniele partner di PromoTurismo FVG al Festival di Sanremo

Pronto a catalizzare l’attenzione mediatica, il Festival di Sanremo 2020 avrà luogo dal 4 all’8 febbraio prossimi. Interessanti saranno gli eventi enogastronomici connessi volti a puntare i riflettori su alcune eccellenze del Friuli Venezia Giulia.

Partner del Prosciutto San Daniele, PromoTurismo FVG ha in programma due appuntamenti: il primo presso Casa Sanremo, l’area destinata all’aperitivo inaugurale alla presenza di cantanti, giornalisti e ospiti; l’altro nella VIP Lounge, dove avrà luogo l’Aperitipico.

Imperdibili anche le dimostrazioni, le esposizioni e gli show cooking che si svolgeranno il 4 febbraio presso il “Roof Restaurant” del Palafiori. Qui, lo Chef Emanuele Scarello utilizzerà il San Daniele nei suoi piatti.