La leishmaniosi canina è una malattia parassitaria che oltre a colpire i cani può anche, seppur raramente, trasmettersi agli esseri umani, quindi viene considerata una zoonosi. L'agente parassitario della leishmaniosi è il Leishmania infantum, che viene veicolato nei soggetti colpiti tramite la puntura del Phlebotomus papatasi, un pappatacio ovvero un insetto simile alla zanzara.
La leishmaniosi dunque non si trasmette da un cane infetto a un cane sano o da un cane infetto a una persona sana, ma dalla puntura del pappatacio infetto, in cui il protozoo infettante ha compiuto parte del proprio ciclo biologico.
Sintomi della leishmaniosi
La leishmaniosi canina si manifesta con una serie di sintomi che possono andare da una dermatite secca esfoliativa all'alopecia, cioè perdita di pelo, da lesioni di tipo ulceroso alle orecchie alla perdita di sangue dal naso, dalla crescita veloce delle unghie a lesioni oculari, a cui si associano dolori articolari, problemi ai reni, vomito e diarrea fino a segni neurologici e al coma uremico.
Terapia contro la leishmaniosi
Il cane colpito da leishmaniosi non guarisce mai completamente, però alcuni soggetti reagiscono molto bene alla terapia farmacologica e possono vivere molti anni senza manifestare alcun sintomo. Tuttavia possono verificarsi delle recidive e quindi è consigliabile effettuare controlli periodici.
Vaccini e profilassi contro la leishmaniosi
Grazie alle vaccinazioni contro la leishmaniosi è possibile proteggere almeno fino al 54% dall'infezione il cane: questa prassi non deve ritenersi esclusiva ma deve essere complementare a una profilassi volta alla protezione dagli insetti tramite l'uso di prodotti repellenti e antiparassitari.