I sifonatteri o afanitteri più comunemente conosciuti come pulci, sono un ordine di insetti privi di ali molto piccoli e che, a seconda della specie di appartenenza, variano da 1 a 8 mm.
Questi parassiti di colore nero e marrone sono ematofagi, cioè si nutrono del sangue di mammiferi e uccelli e in scarse condizioni igieniche colpiscono anche l’uomo (Pulex irritans Linnaeus).
Le pulci in genere provocano prurito e arrossamento cutaneo ma possono anche trasmettere patologie piuttosto gravi come l’anemia e addirittura la peste bubbonica nel caso delle pulci dei ratti (Xenopsylla cheopis).
Non è semplice riconoscere le pulci perché questi parassiti esterni si spostano velocemente e sono in grado di spiccare salti di notevole altezza grazie alle zampe posteriori, robuste e ben sviluppate.
Le pulci sono dotate di un apparato boccale con un rostro sottile di forma tubolare che punge e succhia il sangue della vittima irritando la cute. Se, ispezionando il pelo dell’animale domestico, si notano dei minuscoli puntini neri è assai probabile che ci si trovi di fronte agli escrementi delle pulci.
Per assicurarsi che non si tratti di sporcizia basta prendere alcuni di questi pallini e appoggiarli su un fazzoletto bianco, ripiegare una parte del fazzoletto sui puntini neri e schiacciare con le dita.
Una volta riaperto il tovagliolo, se sono presenti striature rosse significa che ci si trova di fronte a escrementi di pulci e occorre subito iniziare un trattamento antiparassitario sia su tutti gli animali domestici presenti in casa che in tutta l’abitazione, soprattutto nelle crepe dei pavimenti, sotto i bordi dei tappeti e persino nei letti.
È importante eseguire un trattamento antiparassitario che oltre alle pulci adulte vada a eliminare anche le uova, le larve e le pupe delle pulci altrimenti l’infestazione tende a ripresentarsi in continuazione.