Considerato un animale esotico, il riccio africano non è una specie protetta e può essere allevato come animale domestico. Ecco come prendersene cura.
Considerato un animale esotico, il riccio africano non è una specie protetta e può essere allevato come animale domestico. Ecco come prendersene cura.Il riccio africano (Atelerix albiventris) è un animale domestico di tipo esotico originario dell’Africa, il cui allevamento si sta sempre più espandendo in Inghilterra, America, Spagna e anche Italia, tanto da essere ormai considerato da anni un animale da compagnia a tutti gli effetti.
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Il riccio africano non è soggetto a C.I.T.E.S. cioè la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione: questo animale va distinto dal riccio europeo (Erinaceus europeus) di cui è proibita la detenzione, poiché trattasi di specie selvatica e patrimonio dello stato.
- Riccio africano: l’alimentazione
Animale solitario e notturno, il riccio africano va nutrito prevalentemente con insetti come tarme della farina, grilli e camole del miele reperibili facilmente nei negozi per animali oppure sul web.
Oltre agli insetti, i ricci vanno nutriti anche con croccantini per gatti o per cani di piccola taglia, e con del macinato crudo di bovino, almeno 2 volte la settimana.
- Riccio africano: la temperatura
Il riccio africano va allevato in un terrario o teca mantenendo una temperatura costante che non deve scendere mai sotto i 20 gradi: il riccio africano è abituato a vivere in ambienti in cui la temperatura si aggira intorno ai 25-30 gradi.
Se il riccio africano viene tenuto a temperature troppo basse diventa letargico e può sviluppare infezioni respiratorie.
- Riccio africano: aspettativa di vita
L’aspettativa di vita di un riccio africano di circa 8 anni. In cattività la vita media aumenta, a patto però che venga alimentato in modo corretto, evitando la sovraalimentazione.
Purtroppo infatti i ricci africano tendono all’obesità e dunque oltre a un’alimentazione equilibrata si deve provvedere a far sgambettare il riccio fuori dalla teca.
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Il momento ideale per farlo è lasciarlo girare in una stanza priva di pericoli nelle ore notturne, tenendolo però sempre monitorato.