Le catene di sant’Antonio consistono in un sistema per diffondere un messaggio, spingendo il destinatario a produrne diverse copie da spedire a nuovi destinatari.
Con lo sviluppo delle nuove tecnologie come gli sms, le e-mail, la messaggistica istantanea e i social network, le catene di sant’Antonio, che in passato si diffondevano attraverso lettere e fotocopie o fax, hanno subito un ulteriore sviluppo.
Le catene di sant’Antonio si chiamano così perché si rifanno al fenomeno che consisteva nell'inviare per posta delle lettere ad amici e conoscenti in modo da ottenere un aiuto ultraterreno in cambio di preghiere ai santi, in particolare a Sant’Antonio, uno dei santi di maggiore devozione popolare.
Su internet le catene di Sant'Antonio sono quasi sempre collegate ad altri fenomeni come lo spam, le bufale cioè affermazioni false e inverosimili e i sistemi piramidali (truffe).
Nelle catene di Sant’Antonio vengono raccontate storie che manipolano le emozioni, promettono un veloce arricchimento e spesso sono associate a minacce di sfortuna, malocchio o anche violenza fisica o morte se si rompe la catena, facendo così leva sulla superstizione delle persone.
Quando una catena di sant’Antonio è associata al marketing piramidale, si verifica un trasferimento di denaro per il reclutamento di nuovi distributori di un prodotto o servizio ai distributori stessi.
Quello delle catene di sant’Antonio è un fenomeno che su internet è vietato dalla netiquette, ovvero il galateo della rete, tuttavia resta diffuso perché basta che una piccola percentuale di destinatari aderisca, per ingenuità o scarsa conoscenza della rete, per garantire la propagazione della catena.
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