Otto, il nuovo prototipo della casa coreana Samsung, controlla tutti i dispositivi smart di casa: un maggiordomo tuttofare dotato anche di videocamera HD.
Otto, il nuovo prototipo della casa coreana Samsung, controlla tutti i dispositivi smart di casa: un maggiordomo tuttofare dotato anche di videocamera HD.Otto è un maggiordomo efficiente che controlla tutti gli oggetti tecnologici di casa: dalla lavatrice al forno, dal termostato al condizionatore passando per il sistema di illuminazione e per quello di sicurezza. Ma non si tratta di una persona in carne e ossa bensì di un assistente virtuale, ovvero di un prototipo di robot ideato da Samsung e da Artik, la sua piattaforma cloud per l'Internet of Things.
Al momento non ancora disponibile sul mercato, Otto diventerà a breve protagonista dei device per “smart home”.
Simile all’assistente personale Amazon Echo o Siri, Otto può controllare tutte le periferiche connesse dell’abitazione e dispone di un microfono per ricevere comandi vocali e uno speaker per dialogare con l’utente.
In più, però, Otto dispone di una videocamera HD con riconoscimento facciale che consente di fare streaming video sullo smartphone del proprietario oltre che di rendere il robot una vera e propria videocamera di sorveglianza.
Otto inoltre ha un design che lo rende simile a un umano: interagisce con l’utente tramite un display scuro che si anima e mostra le proprie reazioni. Il display può sorridere e animarsi in vario modo: se ad esempio fuori piove, lo schermo si copre di goccioline e se nella stanza c'è musica, Otto può iniziare a ballare e cantare.
Presentato prima dell’estate alla Developer Conference di San Francisco, Otto è per il momento solo un prototipo: non si sa con certezza quando questi dispositivi entreranno nelle nostre case diventando uno strumento di massa.
E’ comunque certo che Samsung, Google, Amazon e Apple vogliono diventare protagonisti del settore dell'Internet of Things tanto più che nel 2022 questa tipologia di mercato avrà un valore stimato di 14,4 trilioni di dollari.
Foto www.theregister.co.uk