Una delle punte carniere più conosciute e coltivate dagli appassionati è la Drosera capensis: scopriamo cosa occorre per coltivarla al meglio.
Una delle punte carniere più conosciute e coltivate dagli appassionati è la Drosera capensis: scopriamo cosa occorre per coltivarla al meglio.Pianta carnivora della famiglia delle Droseraceae, la Drosera capensis è originaria della regione di Città del Capo, in Sudafrica, ed è diffusa in buona parte dell'Africa meridionale.
Specie molto resistente, la Drosera in natura vive in ambienti paludosi poveri di elementi nutritivi del terreno ma ricchi di insetti come zanzare e mosche, di cui la pianta si nutre.
Infatti la Drosera capensis cattura le prede tramite secrezioni vischiose: le sue foglie, lunghe fino a 15 cm e larghe 1 cm, sono ricoperte di tentacoli che presentano gocce di colla. Quando l’insetto si avvicina alla foglia, rimane invischiato nella secrezione e la foglia si arrotola imprigionandolo per digerirla: al termine del processo digestivo la foglia torna a srotolarsi.
Tra le piante carnivore, la Drosera è una di quelle che produce fiori molto decorativi di colore rosa che spuntano in primavera: i fiori sono autoimpollinanti e producono semi in gran quantità, che vengono rilasciati nell’ambiente quando il fiore muore.
Drosera capensis: le irrigazioni e il tipo di terriccio
Per la coltivazione della Dorsera, come per tutte le piante carnivore, è fondamentale l’utilizzo di acqua priva di sali dunque la si deve annaffiare con acqua distillata o acqua piovana.
Per quanto riguarda il terriccio non si deve usare quello comune, ricco di azoto e sali, altrimenti la Drosera in breve tempo deperisce.
Pertanto occorre usare un substrato di torba di sfagno con un pH compreso tra i 3 e i 4.5 a cui si può aggiungere una parte di perlite oppure di sabbia di quarzo per favorire il drenaggio ed evitare che le radici marciscano.
Drosera capensis: posizione e temperatura ideale
E’ consigliabile lasciare la pianta esposta in pieno sole mantenendo nel sottovaso sempre un paio di cm di acqua per evitare che si secchi. Inoltre è bene tenere la pianta al riparo da venti forti che seccherebbero la colla presente sulle foglie.
Il risveglio vegetativo avviene nel mese di febbraio-marzo e in tal periodo è consigliabile effettuare il rinvaso, mentre il riposo vegetativo avviene in inverno. Durante questa stagione occorre tenere la pianta a temperature fra 7-10 °C e soprattutto al riparo dalle gelate.