Vita di coppia
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Mankeeping: quando le donne fanno da psicologhe al partner

Ultimamente, tante testate femminili hanno parlato di mankeeping, fenomento descritto come l’ennesimo peso nella vita di coppia, a carico delle donne. Proviamo a capire di cosa si tratta e come farlo diventare un alleato, invece che un nemico. 

Ultimamente, tante testate femminili hanno parlato di mankeeping, fenomento descritto come l’ennesimo peso nella vita di coppia, a carico delle donne. Proviamo a capire di cosa si tratta e come farlo diventare un alleato, invece che un nemico. 

Da quando la rete ha reso la psicologia una scienza "facile", alla portata di tutte, svalutando anche un po’ il mestiere di chi, per aiutarci in un percorso di crescita, ha messo il cuore e la testa sui libri per anni, ci sentiamo tutte un po’ psicologhe. Ma non è questo il motivo per il quale, spesso, nelle relazioni di coppia, finiamo col prenderci carico del bagaglio emotivo del nostro partner, finendo col dargli costante supporto psicologico (non sempre ricambiato). Questo fenomeno ha un nome: mankeeping. È stato descritto come qualcosa di malsano, proprio per la sua unilateralità. Cosa si può fare per non diventare crocerossine della mente e, al contempo, dare alla relazione un equilibrio che, probabilmente, non ha mai avuto? Parliamone. 

Mankeeping: significato e definizione

Siamo state cresciute con l’idea che prenderci cura degli altri sia il nostro compito. Come se tutte il resto - le nostre passioni, pulsioni, desideri - potesse passare in secondo piano. Mankeeping è un termine che è stato coniato dalla psicologa Angelica Ferrara, ed è imparentato con la parola kinkeeping, la quale indica lo sforzo e l’impegno di custodire e mantenere i legami familiari (quello che succede ogni Natale, dal quale si esce, ogni anno, sempre un po’ devastati).

Sono tante le donne che si ritrovano a fare da psicologhe al partner, a curarne le ferite emotive, a occuparsi di farlo parlare. A tirare fuori queste emozioni, sommerse da anni di abusi familiari e di aspettative sociali. Quelle che - fatte le dovute eccezioni - la media maschile tende a sopprimere come un difetto di fabbricazione. Senza sapere che, prima o poi, l’uomo che non deve chiedere mai incontrerà la donna che lo accudirà come se fosse suo figlio.

Cosa vuol dire mankeeping in una relazione

Il mankeeping in una relazione diventa una sorta di lavoro a tempo pieno. Quello che fai in nero, però. Sottopagato. Frustrante. Le donne che fanno mankeeping diventano le stagiste del loro rapporto di coppia. Servili, sempre pronte a dare una mano, ad accogliere quei bisogni che lui non riesce ancora a percepire. Ma dei quali ha fottutamente bisogno. Perché sono le emozioni, più di ogni altra cosa, ciò che ci tiene davvero in vita.

Il mankeeping è un problema culturale, e sociale. Non possiamo davvero dire che tutti gli uomini ne siano "affetti". Ce ne sono alcuni abituati a esplorare le proprie emozioni, a sentirsi, anzi no. Ad ascoltarsi. La maggior parte, però, ha nel suo bagaglio una scarsa educazione emotiva.

Come se i sentimenti e le paure fossero un oggetto pesante, da non portare con sé. Perché è concesso parlare di tutto, ma non delle proprie fragilità. E l’unica persona con la quale si può far cadere la maschera e riconnettersi con sé stessi è, quasi sempre, la propria partner.

Quali sono i rischi del mankeeping?

La gestione emotiva del partner può avere effetti che, se in un primo momento possono sembrare invisibili, alla lunga postrebbero compromettere il benessere psicologico della "caregiver". Una donna che si trova totalmente schiacciata dai problemi del partner può arrivare, a un certo punto, a non farcela più.

Ritrovarsi a essere in qualche modo madre del proprio compagno di vita può condurre a un senso di sopraffazione. Sensazione che, nel tempo, può creare tante microfratture che possono portare a voler interrompere la relazione. Con estremo dolore, ovviamente.

In altri casi, invece, si regge, si resta, si resiste. Nonostante tutto. Le donne che hanno maggiore empatia e sensibilità sono solitamente portate a mettersi da parte, ad accettare questo compito, in silenzio. E sono le stesse che, ogni volta, si dimenticano di dare voce anche alle loro, di emozioni.

Il mankeeping può aiutare la coppia a evolvere?

Cercare a tutti i costi di soddisfare i bisogni emotivi del partner - non ci si occupa soltanto di cucinare, lavare o fare la spesa, ma di sostenerlo in ogni momento, annullandosi - può essere l’occasione per fare qualche riflessione. Prima di tutto sul partner.

È la persona con la quale vorresti trascorrere il resto della tua vita? Bene, allora è necessario fare un primo passo per smontare questo sistema. Perché accettarlo passivamente e subire, soffrendo, non è vivere. Allora cerca il confronto e confidati con lui, come lui fa già con te. Appoggiati alle sue spalle, sicuramente più larghe delle tue. Potresti sorprenderti nel vedere che, dall’altra parte, c’è un uomo pronto ad accoglierti così come lo hai già fatto tu. A diventare il tuo psicologo, prima ancora che il tuo amante.

Venirsi incontro, trovandosi a metà strada, suddividere i compiti, parlare di come ci si sente - e non semplicemente bofonchiare nell’altra stanza o urlare nei momenti di rabbia - è il solo modo per trovare quella stabilità che può trasformare il mankeeping in uno scambio. In cui lui apre finalmente gli occhi, vede davvero tutto quello che hai fatto per dargli quella dimensione emotiva che gli è sempre mancata, e inizia a fare lo stesso per te.

I nostri genitori hanno fallito in questo. Le nuove generazioni sono avanti anni luce. Noi, che siamo a metà strada, siamo ancora in tempo per imparare. E costruire un modello di relazione basato su un elemento fondamentale: la reciprocità.

Immagine di anteprima: freepik