Le bugie si possono riconoscere dal linguaggio del corpo? Ecco le risposte che stavate cercando per scoprire se lui mente.
Le bugie si possono riconoscere dal linguaggio del corpo? Ecco le risposte che stavate cercando per scoprire se lui mente.“Un gesto può dire molto di più di mille parole” non è solo una frase che ci giochiamo quando vogliamo dargli l’ultimatum: è risaputo che il linguaggio del corpo riesca a comunicare più di quanto non faccia la voce.
Un sopracciglio che si alza in modo involontario, un gesto desueto, una particolare postura: sono soltanto alcuni esempi di comunicazione non verbale attraverso i quali possiamo riuscire a capire tanto. Anche se lui sta mentendo.
Di solito, chi vi sta dicendo una bugia evita il contatto visivo, sbatte spesso le palpebre, arrossisce, cambia tono di voce: ma ci sono persone talmente abili a mentire, che sarebbero in grado di controllare questi movimenti. A cosa bisogna prestare attenzione allora?
via GIPHY
Chi mente ci imita
Uno studio condotto dall’Università di Rotterdam ha dimostrato che quando una persona mente tende a imitare il soggetto che ha di fronte. L’esperimento è stato condotto su 98 soggetti in totale, ai quali è stato chiesto di mentire l’uno all’altro.
La ricerca ha messo in evidenza che nel corso delle conversazioni, i due soggetti analizzati assumevano posture e atteggiamenti differenti. Nel momento in cui uno dei due diceva una bugia, invece, iniziava a compiere gli stessi movimenti dell’altro, per esempio inclinando la testa o muovendo le mani allo stesso modo.
Sophie Van der Zee, che ha condotto l'analisi, ha affermato che mentire senza essere scoperti dall’altro richiede talmente tanta concentrazione che per non pensare ai movimenti del proprio corpo, alla fine si imita la mimica di chi si ha di fronte. Il sovraccarico cognitivo aumenta in relazione alla gravità della bugia raccontata: insomma, mentire è stressante, perché essere così masochisti?
via GIPHY
I trucchi dell’FBI
La capacità di distinguere il vero dal falso è sempre stata oggetto di grande interesse da parte dell’umanità: ne sono una prova l’invenzione dei poligrafi, comunemente noti come “macchine della verità”.
In un libro scritto da Mark Bouton, ex agente dell’FBI, sono stati illustrati alcuni trucchi da manuale adoperati per riconoscere una bugia, partendo proprio dall’osservazione del linguaggio non verbale.
Per prima cosa, si parte dalla disamina dei comportamenti, dei gesti, della postura e dell’espressione che una persona adotta quando risponde a domande innocenti: in questo modo si dovrebbero notare eventuali cambiamenti o variazioni nelle risponde nel momento in cui vengono toccati argomenti “scottanti”.
In particolare, si dovrebbe focalizzare la propria attenzione soprattutto sugli occhi:
- di solito, chi mente li muove velocemente da destra a sinistra e sbatte spesso le palpebre, in modo inusuale (troppo veloce o troppo lento);
- se guarda in alto a destra, sta immaginando cosa dire, quindi sta mentendo;
- se sorride, ma ha gli occhi fermi, ecco, anche in quel caso il suo sorriso vi starà raccontando una grandissima palla.
Foto apertura: fizkes -123.rf