L'intimità di coppia subisce sempre qualche batosta dopo il parto, ma ci sono tante cosine sulle quali puntare per tornare a fare sesso come prima, più di prima. E rendere la relazione ancora più solida.
L'intimità di coppia subisce sempre qualche batosta dopo il parto, ma ci sono tante cosine sulle quali puntare per tornare a fare sesso come prima, più di prima. E rendere la relazione ancora più solida.«Voi mamme fate ancora l’amore dopo i figli?». «Da quando sono mamma non ho più voglia di fare l’amore». Sono solo alcune delle frasi che si possono trovare online (su social, forum e via dicendo) che descrivono una condizione ben nota a tante coppie. Il sesso dopo la nascita di un figlio diventa, per tante persone, una presenza invisibile. Una mancanza di contatto fisico alla quale si aggiunge (spesso) il lamento di non ricevere più le attenzioni sperate dal proprio uomo. Sono diversi i motivi per i quali si verifica un calo del desiderio, e non solo da parte dell'uomo. La cosa più importante, per recuperare l’intimità con il partner, è parlarne, leggersi dentro, rendersi conto entrambi di quello che sta succedendo e trovare soluzioni che possano portare a non naufragare verso eventi più spiacevoli, come un tradimento o un divorzio.
Intimità di coppia dopo i figli: cosa cambia per lei
L’arrivo di un figlio rappresenta uno stravolgimento sia per la neomamma sia per il neopapà. Perché non si nasce genitori. Lo si diventa un pezzo alla volta. Imparando cose nuove su di sé, sul mondo, sulla vita.
La stanchezza è sicuramente una condizione permanente. Non solo per la donna, ma specialmente per lei. Soprattutto i primi tempi. Quando bisogna svegliarsi nel cuore della notte per una poppata o per indovinare il motivo dell’ennesimo pianto. Placarlo, per poi approfittare della successiva quiete, che durerà poco tempo. Tempo durante il quale, probabilmente, non si riuscirà a dormire.
Le priorità cambiano. Le incombenze scombussolano ogni cosa. Gli impegni si accumulano. I pannolini finiscono in fretta. Così come i minuti. Trascurarsi diventa, a volte, la norma. Perché si smette di essere la persona più importante della propria vita. E, di conseguenza, anche il sesso diventa meno attrattivo. Ma questo non significa che non se ne abbia più voglia, perché non è vero che stare bene sotto le lenzuola è meno importante per le mamme rispetto ai papà.
I cambiamenti fisici e ormonali
Tra i fattori che incidono maggiormente sul calo del desiderio femminile ci sono anche i cambiamenti ormonali e fisici. L’aumento della prolattina nel sangue e la riduzione della dopamina provocano un abbassamento diretto della voglia di fare l’amore.
A ciò si aggiungono motivazioni psicologiche legate proprio al corpo che diventa più rotondo per accogliere una nuova vita. Chi desidera tornare nelle condizioni fisiche preparto, ma non ci riesce, potrebbe accusare il colpo e sentirsi meno attraente e, pertanto, appetibile dal punto di vista sessuale.
Un condizionamento che parte da sé e che potrebbe ridurre gli approcci e i tentativi di passare del tempo (quel poco di cui si dispone) a letto con il partner, in una spirale di autosabotaggio che potrebbe andare avanti per mesi.
Calo desiderio maschile dopo il parto: perché succede
Lo spazio che una nuova vita occupa nella ruotine di una coppia scardina ogni equilibrio costruito nel tempo. L’astinenza che solitamente si genera dopo il parto può diventare abitudine. All’inizio mancano i momenti. Poi ci sono, ma ci si è già disabituati al piacere. O, in qualche caso, è stato trovato un rimpiazzo nel corpo di un’altra donna. E da qualcosa di meramente fisico, quel tradimento si è trasformato in una relazione extraconiugale.
Si tratta, ovviamente, di uno scenario ipotetico (e non è detto che si verifichi). Anche l’uomo potrebbe semplicemente attraversare un momento di libido dormiente legato alla stanchezza, in cui le occasioni di abbandonarsi al piacere si trasformano in pisolini necessari per recuperare le energie e un po’ di individualità.
Quello che può succedere a entrambi i genitori, infatti, è perdere di vista i propri interessi, oltre che i momenti dedicati unicamente alla coppia. Tutti pezzi che si possono ripescare nel mare magnum della relazione per ritrovare la complicità di un tempo, ancora prima delle notti infuocate.
Come ritrovare la passione dopo un figlio
La sparizione dell’intimità dalle proprie giornate può essere accolta più o meno consapevolmente dalla coppia. Ma arriva sempre un momento in cui bisogna fare i conti con ciò che è accaduto e ricreare, a poco a poco, una dimensione nella quale il contatto fisico torna a essere una presenza. Magari non un protagonista, all’inizio, ma perlomeno una special guest che riappare.
Ci sono tante soluzioni da provare per recuperare l’intimità perduta, che non è composta unicamente dall’atto penetrativo in sé, ma da baci, carezze, abbracci, momenti di condivisione e risate in cui, per un attimo, si smette di indossare i panni del genitore e si ritorna a essere un uomo e una donna che si amano.
Potrebbe essere utile:
- ritagliarsi degli spazi soltanto per sé per riscovare un po’ di privacy e creare momenti che si allontanano dai ritmi frenetici della genitorialità. Lasciare quindi che qualcuno (i nonni o una persona affidabile) si prenda cura dei pargoli per qualche ora e dare attenzioni soltanto a sé. Alla coppia. Le prime volte sarà difficile, perché è possibile che non si non riesca davvero a mollare la presa dal nuovo ruolo sociale ed esistenziale assunto. Poi diventerà un filino più semplice, poco alla volta;
- riscoprire la propria sessualità, magari provando anche qualcosa di nuovo. Che sia un sex toy o un massaggio erotico a lume di candela, plasmare una dimensione che sia solo per due e dedicarla unicamente al piacere può essere un vero toccasana.
Oltre alla componente fisica, è essenziale riesumare il dialogo e l’ascolto reciproco. Anzi, spesso è proprio partendo da qui che ci si può riappropriare anche del desiderio sessuale verso l’altro. Perché la capacità di comunicare, parlarsi e raccontarsi senza timore alcuno, è il vero collante delle relazioni. Quello che consente di riavvicinarsi, fare squadra, e poi, ricominciare a toccarsi e a desiderarsi. Forse pure più dei primi tempi.
Ci sono anche casi in cui il rapporto era già in crisi prima ancora di ritrovarsi a camminare tra i meandri della maternità e della paternità, specie in relazione al sesso. Sono quelli in cui il rischio di dissoluzione totale della coppia è maggiore. Di fronte a questa prospettiva, resta ancora qualche salvagente a cui aggrapparsi per salvarsi e non lasciare affondare tutto quello che si è costruito insieme. La terapia di coppia, per esempio, è uno di questi, ma anche quella individuale potrebbe essere un buon punto di partenza.
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