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Come toccare le zone erogene di una donna

Dal punto G alla clitoride, ma non solo: conoscere tutte le zone erogene di una donna è il primo passo per riuscire a soddisfarla.

Dal punto G alla clitoride, ma non solo: conoscere tutte le zone erogene di una donna è il primo passo per riuscire a soddisfarla.

Le zone erogene di una donna possono variare da una persona a un’altra. Il corpo umano femminile può provare maggiore piacere a seconda della zona che viene stimolata, che sia una zona erogena primaria, come i genitali o i capezzoli (il pene e i testicoli nel caso in cui si parli di punti erogeni maschili), o una zona secondaria e dunque meno nota, ma altamente erogena, come le labbra, la schiena o i piedi.

La parola erogeno deriva dal greco “eros”, cioè amore, e dall’inglese “genous”, che vuol dire produrre. Erogeno significa, quindi, “che produce amore”. Le zone erogene primarie sono ricche di terminazioni nervose e dunque caratterizzate da piacere più intenso durante la stimolazione. Quelle secondarie, pur non avendo lo stesso numero di terminazioni, possono comunque provocare grande piacere.

Come riconoscere le zone erogene di una donna

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Alcune donne sono perfettamente consapevoli di quali siano le loro zone erogene, altre devono ancora conoscersi del tutto. Un metodo efficace per riconoscere le zone erogene di una donna è il bodymapping: ci si mette sedute di schiena davanti al proprio partner, contro il suo petto. Si chiudono gli occhi e gli si chiede di essere toccate dappertutto. Bisogna rilassarsi e seguire il tocco dell’altro sul nostro corpo: in questo modo si scopriranno le zone erogene che non si sapeva di possedere.

Alle donne più consapevoli si può invece chiedere cosa le fa godere di più e come preferiscono essere toccate. Ad ogni modo, questo non significa che il loro corpo non possa diventare una piccola oasi di piacere da conquistare a piccoli tocchi, perché in fondo, anche quando si è del tutto sicuri di sé, non si finisce mai di conoscersi e di scoprirsi. Il modo in cui toccano gli uomini e le donne, anche attraverso una semplice carezza, è spesso diverso. Per capire come stimolare al meglio le zone erogene di una donna si può, partire, per esempio, imitando il modo in cui lei si tocca. 

Zone erogene femminili: piacere senza confini

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Non basta capire come trovare il punto G, sapere che i capezzoli sono sensibili o cosa succede quando le donne vengono. Ogni singola parte del corpo di una donna è una zona erogena: il trucco sta nel capire come stimolarla per farle provare il massimo del piacere. Ci sono tantissimi giochi erotici da fare per raggiungere l’obiettivo, come per esempio comprare una mascherina da metterle sul viso per impedirle di vedere quello che si sta facendo e lasciare tutto alle sensazioni che percepisce con gli altri organi.

Ecco qualche consiglio utile su come toccare le zone erogene femminili:

  • partiamo dal viso: toccarlo è un gesto semplice, ma se fatto nel modo giusto può essere molto intenso. Basta seguire i lineamenti con il dorso della mano, sfiorare il profilo con un dito, passando per il contorno labbra e chiedendole magari di farsi succhiare il dito. Mai dimenticare il contatto visivo: guardarsi negli occhi a lungo e in modo prolungato è uno dei più alti indicatori di intimità in una coppia;
  • il collo, le spalle e la schiena possono far venire brividi in tutto il corpo: si può iniziare toccando queste zone erogene con movimenti circolari, evitando di esercitare troppa pressione, prima con la punta delle dita, poi con la lingua e le labbra;
  • per quanto riguarda il seno, ci sono alcune donne che non provano particolare piacere quando qualcuno lo tocca. Altre, invece, si eccitano tantissimo: in questo caso si può iniziare accarezzando i seni, per poi passare ai capezzoli (la parte più sensibile) che possono essere dapprima stimolati con le dita, poi baciati e coccolati con la lingua;
  • ci sono poi donne che amano farsi toccare i capelli, i messaggi alla testa, le carezze alle gambe, soprattutto l’interno coscia. Sono tutte piccole azioni che provocano un picco emozionale nel cervello perché accendono il potere dell’immaginazione, che è l’anticamera dell’orgasmo, in pratica.

Zone erogene e senilità

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I punti erogeni sono diversi fra una donna e l’altra ma non cambiano con il trascorrere del tempo: ecco perché le zone erogene della donna saranno le stesse di quando era una giovane fanciulla alla scoperta del proprio corpo e della propria sessualità. Sappiamo inoltre benissimo di come l’impulso sessuale negli anziani non si spenga, ma sia anzi stimolato dalla voglia di sparare le ultime cartucce del piacere rimaste a disposizione.

L’età, in più, è sinonimo di una maggiore consapevolezza del proprio corpo e dei propri desideri, quindi di una conoscenza approfondita delle proprie zone erogene. In caso contrario, sapete come si dice, no? “Non si finisce mai di imparare!”

Foto:  ilijaa - 123rf.com