Il desiderio sessuale può essere dettato dall’adrenalina del rischio ma anche dalla voglia pura dell’altro. Ecco quando e perché è bene assecondarlo.
Il desiderio sessuale può essere dettato dall’adrenalina del rischio ma anche dalla voglia pura dell’altro. Ecco quando e perché è bene assecondarlo.Il sesso non si programma: si fa. Ma cosa succede se si ha “voglia” di farlo in luoghi poco consoni e in circostanze “inopportune”?
La maggior parte delle volte, controlliamo l’istinto e, giustamente, ci auto-regoliamo
“Non qui”, “non adesso”, “ti sembra il caso?”, “ma poi che succede se arriva qualcuno…”: sarà capitato a ognuno di dirlo, o di sentirselo dire dall’altro.
Auto-regolarsi non significa, però, reprimersi o negare il desiderio sessuale: al contrario, vuol dire “sentire” il bisogno che c’è e contenerlo per poterlo esprimere in momenti e luoghi “migliori”
Fare sesso “fuori dagli schemi” non implica necessariamente la trasgressione o l’intimità “appartata” in pubblico. Si può uscire dalla routine sessuale e fare l’amore “selvaggio” anche a casa propria.
L’eccitazione più vera e spontanea è quella che nasce dentro di sé, non quella determinata dall’adrenalina del rischio di essere “beccati” da qualcuno
Allora, quando c'è voglia pura, ci si lascia andare: l'intesa di coppia migliora e si assecondano le proprie fantasie erotiche nei riguardi dell’altro, senza timore di freni o giudizi.
Infine, a volte, si creano situazioni “romantiche d’altro tipo” a cui non ha senso sottrarsi. Come il classico “mood” della spiaggia col cielo stellato d’estate. O il sesso sulla scrivania dell’ufficio (meglio ancora se chiuso a chiave e privato), dopo aver fatto pace. In questi casi, perché resistere?
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