Ecco qualche consiglio per difenderti nel caso in cui fossi vittima di sextortion: scopri contro quali reati puoi querelare il ricattatore sessuale.
Ecco qualche consiglio per difenderti nel caso in cui fossi vittima di sextortion: scopri contro quali reati puoi querelare il ricattatore sessuale.L'invio di immagini erotiche ad altri è diventato sempre più una prassi negli anni, specialmente in seguito all'evoluzione tecnologica e all'abbattimento dei costi. Mandare un MMS con una propria foto in déshabillé al proprio partner nei primi anni 2000, infatti, non era esattamente la cosa più conveniente del mondo. Oggi le cose sono ben diverse: da WhatsApp a Instagram, da Messenger alla mail fino alle app di incontri, sono diversi i canali che si utilizzano (gratuitamente) per uno scambio piccantino con altre persone. Basta avere una connessione a internet e il gioco è fatto. Ma cosa succede quando i nostri scatti osé si trasformano in occasione di ricatto? Quando il gioco è divertente solo per una delle parti e si ha paura che "quella" foto finisca con l'essere disponibile per tutti in rete? Ecco in cosa consiste il cosiddetto sextortion e cosa puoi fare nel caso in cui dovessi essere vittima di un ricatto sessuale.
Il significato di sextortion
Sextortion è una parola macedonia: utilizzata per la prima volta nel 1950, nasce dalla combinazione di "sex" (sesso) ed "extortion" (estorsione). Il suo significato letterale è, quindi, estorsione sessuale.
Si tratta, in pratica, della minaccia di condividere pubblicamente, online o su app come WhatsApp o Telegram, una foto (o un video) di natura sessuale se il soggetto ritratto nell'immagine non paga un determinato compenso. Alcune volte, il ricattatore potrebbe richiedere altro, come per esempio una prestazione sessuale, oppure l'invio di altre immagini simili o ancora più esplicite.
Esempi di estorsione sessuale
Il sextortion è spesso correlato alla diffusione del sexting, anche e soprattutto tra gli adolescenti, cioè l'abitudine di mandare e farsi mandare messaggi dal contenuto sessuale. Non solo frasi in cui si esplicitano le proprie fantasie, ma pure selfie porno. Potrebbe trattarsi di immagini in lingerie o di foto un po' più spinte, per esempio in cui si è completamente senza vestiti e si sta simulando un atto sessuale. O ancora, potrebbe trattarsi di video in cui ci si masturba.
Ma chi sono, in genere, gli autori di questa particolare tipologia di estorsione? Facciamo qualche esempio.
Ex che vogliono vendicarsi
Se la vendetta dovesse essere messa in atto dall'ex, si parla di revenge porn, a volte praticato nella forma del deepfake (si modifica la foto di una persona mettendo per esempio il suo viso sul corpo di un'altra persona nuda).
Persone conosciute in rete
Potrebbe trattarsi di qualcuno conosciuto su un'app di dating, un social o un gruppo Telegram, con cui si pensa di portare avanti un giochino innocente, senza immaginare che chi si trova dall'altro lato dello schermo potrebbe avere intenzioni differenti.
In molti casi, i ricattatori sono dei truffatori che fanno proprio questo di mestiere: per questo, avranno sicuramente nascosto fin da subito la loro reale identità, facendoti credere di essere chissà chi. Molto probabilmente, invece, sono soltanto abili manipolatori che chattano ogni giorno con tante persone diverse (non solo donne) al fine di portare a termine questa forma di minaccia.
Molte/i adolescenti vengono adescate/i o finiscono in questa trappola proprio così, partendo dalla condivisione di foto personali e private inviate con "leggerezza", ignare/i delle conseguenze che ne potrebbero derivare.
Sextortion via mail
Un'altra tipologia di sextortion abbastanza comune è quella in cui si riceve una mail subito dopo aver visitato un sito porno. In questa mail, il ricattatore afferma di avere registrato un nostro video mentre ci masturbavamo guardando un porno e minaccia di metterlo in rete se non gli giriamo subito dei soldi. In molti casi, si tratta di una vera e propria truffa, specialmente se di solito copri la webcam del PC quando navighi su determinati siti - nel dubbio, inizia a farlo!
Sextortion e codice penale
L'estorsione sessuale è una forma di coercizione psicologica che provoca nella vittima un ammasso di sentimenti molto intensi. Vergogna, paura, impotenza, ansia si mescolano insieme e, in molti casi, creano un impasse.
Non a caso, proprio per questo groviglio di emozioni che si sperimentano, molte persone preferiscono pagare il ricattatore e tacere. Purtroppo, però, questa soluzione potrebbe non essere efficace. Si potrebbe infatti finire in un loop in cui il ricattatore continua con le sue minacce, chiedendo sempre più soldi, con maggiore insistenza.
Dal punto di vista penale, il sextortion integra diversi reati previsti dal nostro Codice penale, cioè:
- violenza privata (art. 610 c.p.);
- minaccia (art. 612 c.p.);
- estorsione (art. 629 c.p.);
- il terzo comma del reato di diffamazione, che disciplina la diffamazione aggravata (art. 595 c.p.);
- interferenze illecite nella vita privata (art. 615 bis c.p.).
Se la diffusione riguarda foto di soggetti minorenni, si potrebbe ripondere anche del reato di pornografia minorile (art. 600 ter c.p.).
Come difendersi dal reato di sextortion
L'insidia più grande nel momento in cui ci si trova nel vortice di un'estorsione sessuale è rappresentata dall'autocolpevolizzazione della vittima. Non si vuole sporgere querela perché ci si sente responsabili per essersi fidati.
Cedere alle intimidazioni, però, è il primo passo per portare i ricattatori a non fermarsi, alimentando le angosce vissute per il timore che le proprie foto intime diventino oggetto di lidibo collettiva con un semplice clic. Se stai vivendo questo incubo:
- non restare in silenzio e racconta per prima cosa l'accaduto alle persone più care (amici, familiari, partner);
- trova la forza, anche con il loro supporto, di rivolgerti alle Autorità - Carabinieri, Polizia Postale, Polizia.
Prima di farlo, interrompi ogni contatto con il ricattatore, ma non cancellare i messaggi che vi siete scambiati, in particolare quelli che contengono la minaccia diretta. Ricorda che non hai nessuna colpa a esserti fidata/o di qualcuno che mostrava interesse nei tuoi confronti. Non potevi in alcun modo sapere che non fosse reale e che i suoi scopi fossero altri.
Consigli per prevenire i ricatti sessuali
Per provare a non cadere in simili tranelli, ecco qualche suggerimento da mettere in pratica per proteggerti al meglio dal rischio di sextortion:
- non inviare foto o video intimi a persone che hai conosciuto in chat, specialmente se non le hai mai viste dal vivo;
- tutela la tua privacy anche sui social network, rendendo le tue foto private, quindi visibili soltanto dagli utenti del tuo network. In questo modo, potresti prevenire il rischio di "deepfake porno";
- condividi (se e solo se ti va) le tue fantasie sessuali e immagini private soltanto con il tuo partner ufficiale. Nel dubbio, comunque, dato che potrebbe non esserlo più tra qualche tempo e trasformarsi dalla persona giusta al peggior incontro della tua vita, fallo utilizzando quei messaggi che si autodistruggono e che non rimangono sul suo telefono. Non si sa mai…
Foto di apertura: Immagine di wayhomestudio su Freepik