Amore
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I tipi di amore secondo gli antichi greci

Se ti chiedessero cos’è l’amore per te, come lo definiresti? Gli antichi greci avevano ben 12 parole per descrivere questo sentimento. Vediamo quali sono.

Se ti chiedessero cos’è l’amore per te, come lo definiresti? Gli antichi greci avevano ben 12 parole per descrivere questo sentimento. Vediamo quali sono.

Di recente, mi è capitato di leggere un post su Instagram (profilo: blvjournal) che dava una spiegazione molto bella dell’amore. Riassumendo, l’amore non viene descritto come un sentimento da subire, ma come una scelta da onorare ogni giorno. Solo chi lo vive come astrazione, emozione delle prime volte, sfarfallio ombelicale e basta, vorrà scappare non appena si alzerà un po’ il vento e si inizierà ad ondeggiare. E forse è proprio questo il senso più profondo dell’amore: non è sentire le faville dell’innamoramento, ma scegliere una strada da percorrere insieme, mettersi un tetto sulla testa che metta al riparo entrambi, e aggiustarlo quando piove. O, se non è più possibile farlo perché il lupo cattivo (aka i demoni di entrambi che hanno preso il sopravvento) ha distrutto la baracca messa in piedi, guardare i pezzi uno alla volta, ripulirli, rimetterli a posto o, più semplicemente, crearne di nuovi con un materiale più resistente.

Se oggi (almeno in italiano e in diverse altre lingue simili alla nostra) utilizziamo una sola parola per esprimere il sentimento dell’amore, nell’Antica Grecia ce n’erano addirittura 12 (e più). Ecco quali sono e qual è il loro significato.

1. Agápe

L’agápe (αγάπη) è una forma di amore spirituale o universale, puro, incondizionato. Quello che si dona senza la pretesa di dover ricevere qualcosa in cambio. Un esempio può essere l’amore per l’umanità o per un ideale.

2. Éros

Éros (έρως) è la parola che veniva utilizzata per indicare l’amore passionale, quello frutto del desiderio fisico. Deriva dal verbo Ёραμαι, che significa "amare ardentemente".

3. Philía

Philia (φιλία), che vuol dire "amicizia", rappresenta l’amore amicale, ovvero la connessione affettuosa che si instaura tra due amici, nella quale il rispetto e la condivisione esistono senza la componente dell’attrazione fisica.

4. Storgé

Storgé (στοργή), invece, è l’amore familiare, cioè quello che si prova naturalmente tra genitori e figli, fratelli e sorelle o con gli altri membri della famiglia. È un sentimento innato, con radici profondissime, praticamente impossibile da sradicare (salvo la presenza di situazioni patologiche nelle quali non si può neanche più parlare di amore).

5. Ludus

Ludus (λῦδος) è il termine con il quale si esprimeva l’amore giocoso, quello allegro e spensierato della fase iniziale di ogni rapporto. Quella del flirt, in cui tutto è leggiadro e frizzantino, come due bicchieri di vino a stomaco vuoto.

6. Pragma

Pragma (πρᾶγμα) è l’amore maturo, quello di cui parlavo nelle righe iniziali. È l’amore che scegli di avere nella tua vita. Non si basa sull’impulsività e sulla temporaneità delle emozioni, ma sull’impegno quotidiano, la cura reciproca, i compromessi che, però, non snaturano nessuno.

7. Philautía

La parola Philautía (φιλαυτία) si riferisce all’arte di amare sé stessi. In pratica, è quello che ognuno di noi impara, spesso dopo aver fatto psicoterapia: prima di amare gli altri per davvero, dobbiamo essere in grado di coltivare il nostro benessere personale.

8. Xénia

Sicuramente non rientra nell’accezione canonica di amore, ma Xénia (ξενία) è il sentimento che esprime il concetto di ospitalità e generosità nei confronti dei viaggiatori. Nell’Antica Grecia, accogliere lo straniero in modo caloroso era considerata una forma di amore verso l’intera umanità.

9. Mania

Quando l’amore si trasforma in ossessione diventa Mania (μανία), parola che racchiude l’insania di questo sentimento nella sua forma più "tossica". Quella che rasenta la follia e può sì avere una potenza creativa, ma il più delle volte si manifesta nella sua forza distruttiva perché diventa impossibile da gestire.

10. Merakí

Merakí (μεράκι) è un qualcosa che va al di là del semplice amore. Indica, infatti, la dedizione e l’impegno che si mettono nello svolgere una qualsiasi attività (anche una semplice ricetta o il proprio lavoro).

11. Charis

Charis (χάρις) fa riferimento alla gentilezza, all’amore altruista, ovvero a quello che si esprime tramite gli atti di generosità che si compiono senza la pretesa di ricevere lo stesso dai chi ne trae beneficio.

12. Pothos

Pothos (Πόθος) è, infine, la nostalgia o il rimpianto per qualcosa o qualcuno che non si può avere. È la mancanza, il bisogno verso ciò che è ormai perso o si trova lontano.

Altre tre parole che esprimono l’amore in greco antico sono poi:

  1. anteros (αντέρως), la quale si riferisce a un amore corrisposto, alla presenza di un legame;
  2. himeros (Iμερος), che esprime il "desiderio irrefrenabile", vale a dire una passione effimera e momentanea, talmente esplosiva che ha la necessità di essere immediatamente soddisfatta;
  3. thélema (θέλημα), ovvero l’amore per quello che si fa, cioè il desiderio di voler fare.

Immagine di anteprima: freepik