Lo scompenso cardiaco è un problema sempre più frequente. Scopri i sintomi e i nuovi trattamenti nelle giornate dedicate a questa malattia!
Lo scompenso cardiaco è un problema sempre più frequente. Scopri i sintomi e i nuovi trattamenti nelle giornate dedicate a questa malattia!Lo scompenso cardiaco è una condizione invalidante in cui il cuore non riesce a pompare una quantità di sangue sufficiente nel resto dell'organismo.
A convivere con questa problematica sono più di 600 mila italiani e secondo le stime ben 1 abitante dello Stivale su 5 è destinato a sviluppare questa malattia dopo il compimento del quarantesimo anno di età.
Per riportare l'attenzione su quella che si presenta come una vera e propria epidemia il 9,10 e 11 maggio 2014 tutta l'Europa celebrerà le Giornate dello Scompenso Cardiaco
Secondo Roberto Ferrari, direttore della Cattedra di Cardiologia dell’Università degli Studi di Ferrara, l'aumento dell'incidenza dello scompenso cardiaco è un problema "in parte dovuto all’invecchiamento della popolazione e in parte conseguenza dei successi della cardiologia".
"Oggi", spiega l'esperto, "si sopravvive sempre di più agli infarti e si entra in una situazione di scompenso cardiaco cronico, che richiede un’attenta gestione da parte del medico ma anche una forte adesione alle cure da parte del paziente”.
"Per questo è utile un’assunzione di responsabilità da parte del paziente, della famiglia e della componente medica".
Infatti se trascurato lo scompenso cardiaco può scatenare improvvise sensazioni di soffocamento, un rapido aumento di peso associato all'accumulo di liquidi e un grave affaticamento.
Tali episodi di scompenso cardiaco acuto portano sono associati al decesso del 20-30% dei pazienti entro un anno dall'evento.
“Il 30-40% dei pazienti ospedalizzati per scompenso cardiaco è costretto a ritornare in ospedale entro un anno dal primo ricovero", racconta Marco Metra, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia degli Spedali Civili e dell’Università di Brescia.
"In questo scenario, la ricerca non è ancora riuscita a ottenere risultati consistenti per migliorare la prognosi di questi pazienti e interrompere la spirale di progressivo peggioramento innescata da ogni episodio di scompenso cardiaco acuto".
Le Giornate Europee dello Scompenso Cardiaco, iniziativa nata nel 2010, intendono aumentare la consapevolezza del problema riportando l'attenzione sull'importanza di non sottovalutare questi sintomi e della diagnosi precoce, ma anche di un trattamento adeguato.
Al momento gli Spedali Civili di Brescia stanno sperimentando l'uso di una nuova molecola, la serelaxina, che, spiega Metra, "si è dimostrata capace di migliorare la prognosi dei pazienti e ridurre la durata del ricovero".
Un ruolo importante è però svolto anche dalla medicina narrativa
"Conoscere, attraverso l’ascolto, come l’episodio di scompenso acuto è interpretato e quindi il senso che a esso è stato dato dal paziente, divenendo così parte della sua storia di vita, è fondamentale per la costruzione di un percorso terapeutico condiviso", spiega Loredana La Vecchia, ricercatrice della Scuola E-Learning di Ateneo dell'Università degli Studi di Ferrara.
"Partendo proprio dai racconti dei pazienti, si può sviluppare un approccio olistico al trattamento, il solo, crediamo, in grado di colmare la scissura tra le ragioni della medicina e quelle delle genti".
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