Secondo la dieta del gruppo sanguigno i cibi giusti dipendono dal sangue di chi li mangia. Ecco cos’hanno scoperto gli esperti sulla sua presunta efficacia!
Secondo la dieta del gruppo sanguigno i cibi giusti dipendono dal sangue di chi li mangia. Ecco cos’hanno scoperto gli esperti sulla sua presunta efficacia!La dieta del gruppo sanguigno lancia un messaggio molto chiaro: per mantenersi in buona salute e contrastare malattie croniche come quelle che possono colpire cuore e arterie bisogna mangiare cibi compatibili con le caratteristiche del proprio sangue.
Quali sono le prove che tutto ciò sia vero o quantomeno verosimile?
Oggi, per la prima volta, uno studio scientifico smentisce la teoria alla base della dieta del gruppo sanguigno
A pubblicare la scoperta sulle pagine di PLoS One è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto, che incuriositi dall’ipotesi dell’ideatore di questo regime alimentare, hanno deciso di verificare la sua validità.
Fino ad ora, infatti, la diffusione della dieta del gruppo sanguigno si è basata essenzialmente su quanto sostenuto da Peter D’Adamo, naturopata autore del libro “Eat Right for Your Type”, best seller che, tradotto in 52 lingue, ha venduto più di 7 milioni di copie.
Secondo il naturopata persone con gruppi sanguigni differenti processerebbero in modo diverso il cibo. Per questo D’Adamo propone regimi alimentari specifici a seconda che l’individuo che li deve seguire sia di gruppo A, B, AB o O.
Ahmed El-Sohemy, esperto di nutrigenomica dell’Università di Toronto e responsabile della ricerca pubblicata su PloS One, ha spiegato che così come nessuno aveva mai smentito la veridicità dell’ipotesi di D’Adamo, nessuno studio scientifico l’aveva smentita. “Semplicemente non c’era nessuna prova”, ha spiegato El-Sohemy, “né in un senso né nell’altro”.
Tuttavia lo scorso anno un’analisi delle informazioni disponibili a tal proposito, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, non aveva rilevato nessuna prova in grado di supportare la validità della dieta del gruppo sanguigno, evidenziando la necessità di rigorosi studi scientifici che facessero chiarezza sulla situazione.
Per rispondere a questa necessità El-Sohemy e collaboratori hanno analizzato l’alimentazione e alcuni indicatori di disturbi cardiometabolici (come i livelli di insulina, colesterolo e trigliceridi) di 1.455 individui, incrociando i dati ottenuti con quelli del gruppo sanguigno dei partecipanti, determinato rigorosamente mediante analisi del DNA.
A ciascun partecipante è stato assegnato un punteggio in base a quanto seguisse le regole riportate nel libro di D’Adamo.
“Non abbiamo trovato nessuna prova per supportare la teoria della dieta del gruppo sanguigno”, ha spiegato El-Sohemy. “Il modo in cui una persona risponde a una qualsiasi di queste diete non ha assolutamente nulla a che fare con il suo gruppo sanguigno e dipende del tutto dalla sua capacità di seguire scrupolosamente una ragionevole dieta vegetariana o a basso contenuto di carboidrati”.
“L’ipotesi era interessante, per questo abbiamo pensato di metterla alla prova”, ha concluso l’esperto. “Ora possiamo essere sicuri nel dire che l’ipotesi della dieta del gruppo sanguigno è falsa”.
Foto: © freshidea - Fotolia.com
Fonte: Science Daily