Oggi per ricostruire il seno o aumentarlo ci si può affidare all'autotrapianto di tessuto adiposo. Scopri di cosa si tratta!
Oggi per ricostruire il seno o aumentarlo ci si può affidare all'autotrapianto di tessuto adiposo. Scopri di cosa si tratta!Nel 2013 in Italia sono stati diagnosticati più di 45 mila nuovi casi di tumore al seno. In molti casi la terapia prevederà un intervento chirurgico di asportazione parziale, o a volte totale, della mammella.
Tutte le donne che vorranno ricostruire il seno così perso hanno oggi a disposizione una nuova tecnica: l'autotrapianto di tessuto adiposo.
Il Centro Nazionale Trapianti (CNT) ha stabilito che la ricostruzione della mammella con l’autotrapianto di tessuto adiposo è una procedura chirurgica efficace e consolidata a livello internazionale
“Rispetto ad altre tecniche, l’innesto di tessuto adiposo autologo presenta una serie di vantaggi”, spiega Gino Rigotti, Responsabile Chirurgia Ricostruttiva ed Estetica presso la Casa di cura San Francesco di Verona.
“Mentre le protesi rimangono un corpo estraneo e rigido nel seno della paziente e oltre un certo numero di anni vanno sostitute, il grasso innestato è assolutamente biocompatibile, conferisce un aspetto più naturale alla mammella ricostruita, ne preserva la sensibilità e, una volta concluso l’iter ricostruttivo, il risultato è stabile per il resto della vita e segue le variazioni del peso corporeo".
L’intervento prevede il prelievo e l'immediato reimpianto del tessuto adiposo della paziente dalla zona del prelievo al seno.
Oltre a poter essere utilizzata per ricostruire il seno dopo una mastectomia, questa tecnica trova applicazione anche nel rimodellamento di deformità congenite o acquisite e negli interventi di aumento di volume del seno.
Rispetto alle tecniche di trapianto autologo utilizzate in passato, basate sull'uso di lembi di cute e di tessuto adiposo prelevati dall'addome, questa nuova metodica non lascia grandi cicatrici.
"Il prelievo e il reimpianto di grasso avvengono mediante cannule molto sottili che permettono di superare tale inconveniente", spiega Rigotti.
Per evitare che il tessuto trapiantato vada incontro a necrosi è importante iniettare piccole quantità di grassi in più sedute consecutive.
In altre parole, per ottenere buoni risultati è necessario avere pazienza: un solo intervento non è sufficiente.
Fortunatamente, però, tutte le sedute prevedono solo una sedazione e un'anestesia locale e la convalescenza postoperatoria è di pochi giorni.
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Fonte: HealthCom Consulting Srl