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Malattie cardiovascolari, gli italiani conoscono il nemico

Gli italiani conoscono i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e si fidano della sanità pubblica. Scopri cosa fare in caso di emergenza!

Gli italiani conoscono i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e si fidano della sanità pubblica. Scopri cosa fare in caso di emergenza!

Le malattie cardiovascolari sono tra le cause principali di decesso in Italia.

Ad avere a che fare con il problema sono sia gli uomini, sia le donne, che tutti i giorni affrontano fattori di rischio che aumentano i pericoli corsi da vene e arterie: il fumo, una vita sedentaria e scelte alimentari poco salutari.

Una nuova indagine svela però come gli italiani temono l'infarto molto meno di quanto si tema di sviluppare un tumore.

Presentati in occasione del congresso nazionale 2013 di Atbv, il gruppo di studio aterosclerosi e trombosi, i dati preliminari della ricerca "il cuore degli italiani", condotta da Demos e Atvb, svela che solo il 6% ha paura di avere un infarto, contro il 65% che teme di ammalarsi di un tumore, e la maggior parte delle persone non ritiene che aver avuto un infarto possa limitare la qualità della vita quotidiana

Ciò non significa che gli italiani sottovalutino il problema.

Infatti nel 25% dei casi gli abitanti dello Stivale sono consapevoli di avere a che fare con un maggiore rischio di infarto, un dato in linea con i reali dati epidemiologici.

Di conseguenza, anche se il 18% delle persone continua a fumare, molte altre tengono sotto controllo il proprio stato di salute.

In particolare

  • un terzo degli italiani controlla la pressione sanguigna e il colesterolo;
  • il 50% controlla il proprio peso;
  • Il 35% pratica regolarmente dell'attività fisica.

Per quanto riguarda, invece, la capacità di fronteggiare eventuali emergenze, il 55% degli italiani sa che in caso di sospetto attacco cardiaco è necessario chiamare il 118.

Il 70% è anche disposto a farsi trasportare in un ospedale lontano da casa, purché sia dotato delle strutture più adatte per curare l'infarto.

In tema di cure, il 65% degli intervistati si dichiara soddisfatto della sanità pubblica e delle figure professionali più rappresentative.

Almeno la metà degli italiani vorrebbe che la sanità pubblica rimanesse indipendente sia per limitare i costi, sia per la possibilità di accesso alle terapie, mentre il 24% accetterebbe un'integrazione con il settore privato

Gli italiani, insomma, conoscono le malattie cardiovascolari, sanno cosa dovrebbe essere fatto per prevenirle e si fida delle cure offerte dal Servizio sanitario nazionale, ma resta un problema, quello delle liste d'attesa, troppo lunghe per il 57% degli intervistati.

Per questo motivo, nonostante tutto, gli italiani continuano a rivolgersi anche alla sanità privata.


Foto: © Picture-Factory - Fotolia.com