L’ansia non viene sempre per nuocere. Scopri come aiuta a reagire al pericolo!
L’ansia non viene sempre per nuocere. Scopri come aiuta a reagire al pericolo!Convivere con l’ansia può non essere semplice.
Secondo alcune teorie, quando si è molto ansiosi si può anche compromettere la capacità del cervello di processare i segnali di pericolo.
Un nuovo studio sembra però suggerire il contrario.
Quando non raggiunge livelli patologici l’ansia potrebbe aiutare a reagire al pericolo attivando regioni del cervello responsabili dell’azione
La ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori guidato da Marwa El Zein dell’INSERM (l’istituto francese per la ricerca medica) e della Scuola Normale Superiore di Parigi, è stata pubblicata sulla rivista eLife e ha permesso per la prima volta di identificare le regioni del cervello specificamente coinvolte nel riconoscimento dei pericoli.
“Un riconoscimento e una reazione efficaci a segnali negativi presenti nell’ambiente è essenziale per la sopravvivenza”, spiegano gli autori nel loro studio.
“In situazioni sociali, spesso questi segnali sono ambigui e possono implicare diversi livelli di pericolo per chi li osserva”.
In particolare, El Zein e colleghi hanno dimostrato che a giocare un ruolo fondamentale è la direzione dello sguardo: quando è diretto è associato a rabbia, mentre la paura lo fa distogliere.
Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la reazione è estremamente rapida (richiede solo 200 millisecondi) e che può coinvolgere il sistema sensoriale (nel caso delle persone non ansiose) o quello motorio (nelle persone ansiose).
Secondo gli autori la diversa attivazione riscontrata in presenza e in assenza di ansia avrebbe una ragione adattativa.
“Nella folla siamo più sensibili a un viso arrabbiato che ci fissa , e siamo meno all’erta nei confronti di una persona arrabbiata che sta guardando da un’altra parte”, spiega El Zein.
L’ansia, insomma, avrebbe una buona ragione d’essere: permettere di reagire rapidamente al pericolo, soprattutto di origine sociale.
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Fonte: EurekAlert!