La carne rossa può far male alla salute. Scopri qual è il suo effetto sul rischio tumori!
La carne rossa può far male alla salute. Scopri qual è il suo effetto sul rischio tumori!La carne rossa è una fonte di proteine di qualità elevata, ma diversi studi hanno associato il suo consumo, soprattutto se abbondante, alla comparsa di diversi tumori.
Oggi l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno deciso di inserire questo alimento nel Gruppo 2A delle sostanze “probabilmente cancerogene”.
Gli esperti interpellati dallo Iarc hanno analizzato accuratamente i dati scientifici a disposizione, concludendo che la maggior parte delle evidenze associa il consumo di carne rossa al cancro del colon retto
Altre associazioni ritenute significative riguardano il tumore al pancreas e quello alla prostata.
In realtà gli esperti hanno valutato separatamente gli effetti del consumo di carne rossa, distinguendo tra:
- tutti i muscoli dei mammiferi, ad esempio di manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra
- la carne processata - ad esempio gli insaccati, più in generale tutta la carne (incluso il pollame) trasformata attraverso processi di salatura, fermentazione, affumicatura o altre metodiche che ne esaltano il sapore e ne aumentano i tempi di conservazione.
Nel caso della carne processata il verdetto è stato più severo.
Salsicce e simili sono stati classificati dall’Iarc nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene per l’uomo
Secondo gli esperti ci sarebbero infatti sufficienti prove per affermare che il consumo di carne processata causa il cancro del colon retto.
Secondo i risultati delle analisi condotte, pubblicate su The Lancet Oncology, ogni 50 grammi di carne processata mangiata aumenta del 18% il rischio di cancro del colon retto.
Un dato di questo tipo rischia di creare immediati allarmi, ma come spiega Kurt Straif, esperto dello Iarc: “Per una singola persona il rischio di sviluppare un tumore del colon retto a causa del suo consumo di carne processata resta piccolo”.
L’esperto sottolinea però che “questo rischio aumenta con la quantità di carne consumata”.
Ancora una volta, quindi, anche in questo aspetto dell’alimentazione sono le esagerazioni a dover essere temute, e, come evidenzia Christopher Wild, diretto dello Iarc: “Questi risultati supportano ulteriormente le attuali raccomandazioni sulla necessità di limitare il consumo di carne”.
“Allo stesso tempo”, aggiunge però Wild, “la carne rossa ha un valore nutrizionale. Perciò”, conclude l’esperto, “questi risultati sono importanti perché consentono ai governi e alle agenzie regolatorie internazionali di condurre valutazioni del rischio, in modo da bilanciare rischi e benefici del consumo di carne rossa e processata e fornire le raccomandazioni alimentari migliori possibili”.
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Fonte: Iarc