Le donne tendono a lamentarsi più degli uomini dell'aria condizionata. Scopri perché hanno ragione!
Le donne tendono a lamentarsi più degli uomini dell'aria condizionata. Scopri perché hanno ragione!Capita che in ufficio le donne siano tacciate di essere noiose perché si lamentano dell'aria condizionata più di quanto facciano gli uomini.
In realtà le loro lamentele non sono prive di fondamento.
Nella maggior parte dei casi la temperatura all'interno degli uffici viene impostata in base alle esigenze maschili
A puntare i riflettori su quella che gli animi femministi potrebbero interpretare come una vera e propria discriminazione di genere è la pubblicazione, sulla rivista Nature Climate Change, di uno studio del Centro Medico dell'Università di Maastricht, nei Paesi Bassi.
“Lo standard”, spiega dalle pagine del New York Times Boris Kingma, coautore dello studio, “è calibrato sulla produzione di calore da parte del corpo maschile”.
In particolare, le regole scelte negli ormai lontani anni '60 si basano sulla cosiddetta formula di Fanger e prendono in considerazione fattori come la temperatura e la velocità dell'aria, l'isolamento dato dai capi d'abbigliamento e, appunto, il tasso metabolico a riposo, cioè la velocità alla quale il corpo produce calore.
Quest'ultimo è però quello di un uomo di 40 anni che pesa circa 70 kg, ed è ben diverso da quello di una donna.
Infatti, il tasso metabolico a riposo femminile è in media più lento sia perché in genere le donne sono più minute degli uomini sia perché, anche quando sono più magre della media degli uomini, hanno una maggiore percentuale di tessuto adiposo, il cui tasso metabolico è inferiore rispetto a quello dei muscoli.
La differenza, spiegano i ricercatori, può essere addirittura del 35%.
A ciò si aggiunge il fattore abbigliamento.
L'abbigliamento estivo delle donne è in genere più leggero rispetto a quello degli uomini
Si potrebbe quindi pensare che la soluzione sia più semplice del previsto: basterebbe che le donne si vestissero di più.
Una soluzione che, ammettiamolo, è un controsenso: perché vestirsi di più quando fa caldo per poter tenere l'aria condizionata a temperature più basse?
Oltre ad essere un comportamento alquanto bizzarro, è anche dispendioso sia in termini economici (l'aria condizionata consuma energia elettrica) che in termini ecologici (l'aria condizionata, consumando energia elettrica, inquina).
Per questo gli autori dello studio propongono di cambiare la formula, e hanno condotto degli esperimenti per capire come potrebbero essere aggiustati i parametri utilizzati per stabilire un nuovo settaggio dell'aria condizionata.
L'impressione è che basterebbe un po' di buon senso, e che, sapendo che il problema non è solamente frutto di lamentele inutili ma di differenze fisiologiche, gli uomini potrebbero accettare di sopportare una temperatura leggermente più alta e le donne di coprire qualche centimetro di pelle in più anche se si è in estate in modo che la situazione sia più confortevole per tutti.
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Fonte: The New York Times; Nature Climate Changes