Anoressia e bulimia nervosa sono molto diffuse. Scopri chi rischia di più di avere a che fare con questi disturbi del comportamento alimentare!
Anoressia e bulimia nervosa sono molto diffuse. Scopri chi rischia di più di avere a che fare con questi disturbi del comportamento alimentare!Anoressia e bulimia nervosa sono fra i disturbi del comportamento alimentare più diffusi.
A soffrirne nelle loro forme più gravi sono, rispettivamente, lo 0,9 e l'1,5% circa delle donne.
Il problema non è assolutamente da sottovalutare.
Anoressia e bulimia sono anche le sindromi caratterizzate dal tasso di mortalità più elevato
A ricordarlo in occasione della IV giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata proprio ai disturbi del comportamento alimentare, sono i neuropsichiatri dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
In entrambi i casi chi ne soffre è talmente insoddisfatto del suo aspetto fisico da risentirne in termini di autostima.
Ma quali sono i segnali che permettono di riconoscere queste malattie? E quali sono i soggetti più a rischio?
L'anoressia nervosa è caratterizzata da una magrezza eccessiva e da comportamenti il cui obiettivo finale è dimagrire o mantenere il peso al di sotto dei valori considerati normali, ad esempio il controllo ossessivo del peso o delle calorie introdotte durante la giornata.
Ad essere più a rischio dono le ragazze tra i 14 e i 15 anni e quelle intorno ai 18 anni, ma sono sempre più frequenti anche le forme ad insorgenza precoce, intorno agli 8-9 anni di età.
La bulimia nervosa si riconosce invece per la tendenza ad abbuffarsi in poco tempo di grandi quantità di cibo.
In genere chi soffre di bulimia mostra una preferenza nei confronti degli alimenti molto calorici e dalla perdita di controllo nei confronti di ciò che mangia.
Ad essere più a rischio sono le ragazze tra i 15 e i 18 anni, che spesso dopo una dieta dimagrante si affida a pratiche come l'induzione del vomito per controllare il peso nonostante le calorie introdotte con le abbuffate.
Come affrontare questi problemi?
In entrambi i casi l'approccio migliore al problema è di tipo multidisciplinare che miri non solo alla correzione del comportamento alimentare, ma anche del disagio emotivo e delle altre problematiche psicologiche che possono coinvolgere anche la famiglia di chi soffre di questo tipo di disturbo.
Foto Credit: © Piotr Marcinski - Fotolia.com
Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù