Il paracetamolo viene spesso assunto anche dai bambini. Ma si tratta di un farmaco sicuro? Scopri cosa hanno scoperto gli esperti sui suoi rischi!
Il paracetamolo viene spesso assunto anche dai bambini. Ma si tratta di un farmaco sicuro? Scopri cosa hanno scoperto gli esperti sui suoi rischi!Il paracetamolo è considerato uno dei farmaci antidolorifici più sicuri: la sua assunzione viene spesso prescritta anche ai bambini piccoli.
Oggi, però, un nuovo studio getta dubbi sulla sua sicurezza.
Il paracetamolo potrebbe aumentare il rischio di attacchi cardiaci e ictus e ridurre le aspettative di vita
A sollevare le preoccupazioni dell'opinione pubblica sono le analisi pubblicate sugli Annals of Rheumatic Diseases da un gruppo di ricercatori coordinato da Philip Conaghan, esperto del Leeds Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine, nel Regno Unito.
Analizzando la letteratura scientifica sugli effetti avversi del paracetamolo Conaghan e collaboratori hanno identificato 8 studi in cui la mortalità e la comparsa di effetti collaterali a livello cardiovascolare, gastrointestinale o renale nella popolazione adulta sono state confrontate con l'assunzione di dosi standard di paracetamolo.
Analizzando questi studi i ricercatori hanno rilevato l'esistenza di un'associazione del tipo dose-risposta tra l'assunzione di paracetamolo e l'aumento dell'incidenza della mortalità e degli effetti avversi considerati.
“I risultati di questa revisione sistematica dimostrano una consistente associazione dose-risposta tra il paracetamolo a dosi standard da analgesico ed effetti avversi che sono spesso osservati con in farmaci antinfiammatori non steroidei”, apiegano gli autori.
In altre parole, il paracetamolo potrebbe avere gli stessi effetti collaterali di farmaci come l'aspirina e l'ibuprofene.
Ma c'è davvero da preoccuparsi?
“Crediamo che il rischio reale della prescrizione di paracetamolo sia superiore rispetto a quanto attualmente percepito nella comunità clinica”, concludono Conaghan e colleghi, sottolineando la necessità di condurre nuovi studi sul tema.
Nel frattempo, i ricercatori ricordano che “ogni prescrizione richiede una valutazione del rapporto tra rischi e benefici, un compromesso tra efficacia e tollerabilità”.
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Fonte: Annals of Rheumatic Diseases